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Utero bicorne

Ginecologia
Utero bicorne

Cos'è l'uterno bicorne?

L'utero bicorne è una anomalia dell'utero congenita, ossia presente fin dalla nascita. Il nome deriva dalla caratteristica conformazione del fondo e del corpo dell'utero. Proprio per questa somiglianza tra l'utero e un cuore, viene anche chiamato “utero a cuore”.

Esistono due tipi di utero bicorne:

  • utero bicorne bicolle
  • utero bicorne unicolle

Il primo presenta due canali cervicali, il secondo solamente uno. Le biforcazioni presentano invece un aspetto sovrapponibile.

Si tratta di una delle anomalie dei dotti Mülleriani, insieme all'utero didelfo e l'utero setto.

La causa di tali disturbi è tutt'ora sconosciuta, ma originano da un errore durante lo sviluppo nella vita embrionale.

I dotti di Müller (o dotti parasonefrici) sono piccoli condotti genitali. Questi, in seguito alla stimolazione estrogenica durante lo sviluppo embrionale, riunendosi nella parte mediana ed eliminando il setto restante, che li divide, danno origine all'utero, alle tube di Falloppio e alla vagina.

Secondo nuovi studi, l'utero bicorne rappresenta il 25% di tutte le malformazioni dell'utero.

Come si diagnostica un utero bicorne?

Per diagnosticare correttamente questa patologia sono spesso necessari diversi esami strumentali, che includono:

  • sonoisterografia (o isterosonografia), un'ecografia ginecologica che mira a valutare l'interno della cavità uterina. Si rivela molto utile per identificare malformazioni uterine, ispessimenti endometriali, polipi e fibromi;
  • risonanza magnetica nucleare (RMN), un metodo che fornisce immagini dettagliate della struttura del corpo umano attraverso la registrazione di un segnale che emettono le cellule se sottoposte ad un campo magnetico intenso;
  • isterosalpingografia, un test radiografico che, attraverso l'utilizzo dei raggi X e di un particolare liquido di contrasto, permette di valutare la morfologia della cavità uterina e delle tube ti Falloppio. Questo esame è spesso consigliato alle donne con un sospetto problema di fertilità;
  • isterosonosalpingografia, un esame ecografico analogo alla isterosonografia, tanto da condividerne alcuni passaggi.

La diagnosi avviene spesso in modo casuale: molte donne portatrici, infatti, non presentano alcun sintomo e pertanto scoprono di esserne affette solo quando riscontrano problemi durante la gravidanza. Altre donne, invece, se ne accorgono quando effettuano esami particolari, quali gli esami preconcezionali, ossia quei test solitamente eseguiti prima di cercare un bambino.

Uterno bicorne e gravidanza: quali sono i rischi?

L'utero bicorne è spesso causa di spiacevoli conseguenze durante la gravidanza.

I rischi maggiori comprendono:

  • interruzione spontanea della gravidanza (o aborto spontaneo). A tal proposito, purtroppo, non è raro che molte donne scoprano scoprono di soffrire di tale patologia solamente dopo uno o più aborti spontanei;
  • parto pretermine o prematuro, molto rischioso poiché aumenta la possibilità di problemi di salute nel neonato. Alcuni studi evidenziano che colpisce tra il 15 e il 25% delle donne con utero bicorne. La causa sembrerebbe risiedere nell'inadeguato spazio di crescita a causa della peculiare forma dell'utero stessoPuò essere di tre tipi, a seconda di quando avviene il parto:
    • è detto tardivo se si verifica tra la 34esima e la 37esima settimana di gestazione;
    • è detto grave se si verifica tra la 25esima e la 33esima settimana di gestazione;
    • è detto estremo se si verifica prima della 25esima settimana di gestazione.
  • posizione errata del feto. Secondo alcune statistiche ciò avviene nel 40-50% delle gravidanze in donne con utero bicorne. Le due scorrette posizioni fetali più diffuse sono:
    • la posizione podalica, quando il feto presenta i piedi verso l'uscita al posto della testa;
    • la posizione trasversale, quando il feto presenta una delle due spalle verso l'uscita;
  • deformità o malformazioni fetali di diverso tipo, più o meno gravi. 

Una donna con utero bicorne può quindi rimanere incinta: il suo grado di fertilità è lo stesso delle donne con morfologia dell'utero fisiologica. L'unica differenza consiste nel fatto che tali donne presentano un rischio maggiore di problemi durante la gravidanza, che pertanto deve essere monitorata.

Quali altre patologie potrebbero portare a problemi di fertilità?

L'utero bicorne non è l'unico disturbo che può essere alla base di problemi di fertilità.

Altre patologie ginecologiche che ne potrebbero essere responsabili sono:

  • l'endometriosi, un disturbo caratterizzato dalla presenza di tessuto dell'endometrio al di fuori dell'utero, la sua sede naturale. Può quindi portare alla comparsa di una cisti ovarica di tipo patologico nota come cisti endometriosica (o endometrioma). Colpisce frequentemente le donne in età riproduttiva;
  • l'utero unicorne, un'altra anomalia uterina causata dalla mancata unione dei corni di Müller: uno dei due smette di svilupparsi o si sviluppa meno e ne consegue una sola ovaia e una sola tuba. È meno frequente e può essere asintomatico o dare problemi, come ridotta fertilità, difficoltà a concludere una gravidanza uterina o anche dismenorrea (dolore durante il ciclo mestruale).

Quali sono le conseguenze dell'utero bicorne?

Le donne con utero bicorne possono essere asintomatiche o presentare disturbi associati a tale anomalia, come aborti spontanei o altri problemi di tipo riproduttivo.

In generale, la prognosi varia da donna a donna, a seconda della gravità della condizione.

Si può curare?

Non è necessario sottoporre ad alcuna terapia una donna asintomatica. Qualora invece la patologia influisse sulla vita riproduttiva, potrebbe essere necessario un intervento di tipo chirurgico.

Il primo tipo di chirurgia è la metroplastica di Strassman (o metroplastica addominale di Strassman). Si tratta di un delicato intervento in laparoscopia, il quale corregge la morfologia anomala dell'utero. Ciò è possibile attraverso la creazione di una cavità uterina in grado di accogliere e far sviluppare correttamente il feto.

Attualmente, si pratica terapia combinata per via laparoscopica- isteroscopica, che consiste nell'abolire, introducendo il resettoscopio attraverso l'orifizio uterino, e resecando il setto che divide i due corni uterini, giungendo sino a pochi mm dalla parete esterna. Si consiglia di far passare circa un anno dopo tale intervento prima di intraprendere una gravidanza, che dovrà poi essere attentamente monitorata. 

Alternativamente, le donne con utero bicorne e incompetenza cervicale che hanno avuto più aborti alla 14^18^ settimana potrebbero ricorrere al cerchiaggio cervicale. Questo consiste nell'applicazione di una fettuccia di tessuto sintetico a livello del collo dell'utero, in modo da rinforzare la cervice uterina e aumentarne la continenza. Il fine è quello di evitare (o ameno ridurre) il rischio di parto prematuro.

Esistono due approcci operativi per questo intervento:

  • l'approccio transvaginale, ossia attraverso la vagina. È il più praticato: rappresenta il 95% di tutti i cerchiaggi;
  • l'approccio transaddominale, ossia attraverso l'addome. Si tratta di un'alternativa qualora il primo approccio non avesse fornito i risultati desiderati.
Redazione Pazienti Redazione
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medico generale

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