Lo sviluppo dei calcoli è connesso alla presenza di urine troppo concentrate o ad un aumento dell’escrezione dei componenti responsabili della loro formazione, come:
Essi si formano generalmente nei calici o nella pelvi renale e la loro grandezza varia da forme minuscoli a calcoli a stampo.
Il dolore provocato dai calcoli renali insorge spesso improvvisamente ed è dovuto ad una ostruzione del deflusso di urina esso è molto forte ed intermittente (dolore di tipo colico), non si attenua cambiando posizione, diffonde dalla schiena, verso il fianco e l’inguine. Sono molto comuni la nausea e il vomito.
I fattori che predispongono alla formazione dei calcoli renali includono una riduzione di consumo di fluidi, un aumento dell’attività fisica con disidratazione, medicinali che causano l’iperuricemia (acido urico alto) e una precedente gotta, malattie metaboliche, eccessivo consumo di proteine animali e di sodio.
Il trattamento è volto a ridurre il dolore (non usare mai antispastici ma solo antidoloriferi) con trattamento sintomatico, se il calcolo non è troppo voluminoso una terapia espulsiva può favorire l'espulsione spontanea del calcolo. La terapia antibiotica è indicata solo in presenza di un accertata complicanza infettiva.
La maggior parte dei calcoli vengono espulsi spontaneamente in 48 ore; alcuni, invece, persistono. Esistono diversi fattori che influenzano la capacità di espellere un calcolo.
Un calcolo di 4 mm ha l’80% di possibilità di essere eliminato, mentre uno di 5 mm ne possiede il 20%. Nel caso in cui ciò non avvenga, sono necessarie determinate procedure come la ESWL (litotrissia extracorporea), asportazione endoscopica con frammentazione ed estrazione.