La sindrome di Peyronie è una patologia dovuta alla formazione di una placca o un rigonfiamento duro sul pene.
Essa, infatti, comporta lo sviluppo di placche fibrose a livello della tonaca albuginea del pene.
Ad essere maggiormente colpiti dalla sindrome di Peyronie sono gli uomini tra i trenta e gli ottant’anni, con una maggiore incidenza anche nei fumatori e nei diabetici.
Quali sono i sintomi della sindrome di Peyronie?
I sintomi dellasindrome di Peyronie possono svilupparsi lentamente o, a volte, avere una evoluzione rapida.
Leggi anche
Perdita di coordinazione dei movimenti
Formicolio
Crisi epilettiche (attacchi epilettici)
Nei casi più gravi, la placca indurita che si forma a causa della patologia, provoca:
una riduzione della flessibilità del pene;
dolore;
incurvamento del pene durante l'erezione che, se eccessivo, rende impossibile la penetrazione;
un accorciamento del pene stesso.
Quali sono le cause della sindrome di Peyronie?
Non vi è una causa ben precisa che provoca la sindrome di Peyronie.
Si pensa che sia una patologia che tende a svilupparsi in a seguito di traumi, come ad esempio un duro colpo o una piegatura, che provoca sanguinamento localizzato all'interno del pene.
Come viene diagnosticata la sindrome di Peyronie?
La diagnosi della sindrome di Peyronie viene fatta in base ai sintomi e alla presenza di una curvatura patologica dell'asta.
L'ecografia del pene mette in evidenza la presenza di una placca fibrosa, a volte calcifica.
Qual è la terapia per la sindrome di Peyronie?
Poiché la causa della sindrome di Peyronie non è del tutto chiara, i medici curano la malattia in maniera empirica. La terapia avviene attraverso i farmaci che hanno un'azione antifibrotica e antiflogistica.
Solitamente, la chirurgia viene consigliata solo nei casi in cui la sindrome di Peyronie è stabilizzata, e la deformità impedisce il rapporto sessuale.
Quali sono gli interventi chirurgici volti a curare la sindrome di Peyronie?
Vengono eseguite diverse tecniche chirurgiche, volte a correggere la curvatura tramite l'asportazione della placca o una plicatura controlaterale alla placca della albuginea. In alcuni casi, si può posizionare anche una protesi gonfiabile. Sono in fase sperimentale degli enzimi, in grado di sciogliere la placca fibrosi (collagenasi).