Cos'è l'ossessione?
L’ossessione non è di per sé un disturbo. È una delle due componenti del disturbo ossessivo-compulsivo. Si possono definire ossessioni: pensieri, impulsi o immagini ricorrenti e persistenti, vissuti, in qualche momento nel corso del disturbo, come intrusivi o inappropriati, e che causano ansia o disagio marcati (DSM-IV).
L'ossessione consiste in un
disordine psichiatrico che si manifesta in una gran varietà di forme, ma è principalmente caratterizzato dall'anancasmo, sintomatologia costituita da pensieri ossessivi associati a compulsioni (azioni particolari o rituali da eseguire) che tentano di neutralizzare l'ossessione. Il disturbo ossessivo-compulsivo è da molti considerato, in virtù della sua incerta rispondenza al trattamento con farmaci ansiolitici, come entità nosografica autonoma, con un definito nucleo psicopatologico, con un decorso e una sintomatologia peculiari e con dei correlati biologici che vanno a poco a poco delineandosi.
Chi soffre di ossessione?
L'
ossessione colpisce circa un individuo su 50 tra adolescenti e adulti, a causa della natura molto personale di questo disordine e anche per via della paura di essere giudicati, molti soggetti potrebbero essere affetti da ossessione, ma lo nascondono e la percentuale quindi potrebbe essere più alta. Si stima che il 2-3 % della popolazione di molti Stati ne sia affetta; negli Stati Uniti pare che ne soffrano cinque milioni di individui.
Come curare l'ossessione?
L'ossessione è tradizionalmente considerata un disturbo a decorso cronico e invalidante, spesso refrattario ad ogni tipo di intervento terapeutico(in particolare quando la malattia giunge al trattamento in soggetti con oltre i 35 anni di età).Bisogna anche dire, però, che oggi la prognosi è sicuramente migliorata in quanto l'approccio terapeutico al disturbo è radicalmente mutato: la psicoanalisi non è più considerata la cura-tipo per questi pazienti, mentre risultano attualmente di prima scelta forme differenti di trattamento, più efficaci e applicabili su scala più ampia.Tra queste, in particolare, la farmacoterapia e la psicoterapia cognitivo-comportamentale hanno messo a punto sia dei protocolli specifici di intervento per il disturbo ossessivo compulsivo, sia delle metodiche di valutazione dei risultati che consentono una verifica clinica e sperimentale.
Cosa succede in caso di decorso dell'ossessione?
L'ossessione in assenza di terapia appropriata può presentare quattro tipi di decorso:
-episodico: con sintomi presenti solo in alcuni periodi della vita di una persona, o anche un solo episodio in tutta una vita. In alcuni casi può non essere nemmeno diagnosticato un disturbo-cronico fluttuante: i sintomi sono scostanti nel tempo, con miglioramenti e peggioramenti, tuttavia non scompaiono mai completamente, a seconda del livello generale dello stress-cronico stabile: i sintomi si manifestano in maniera graduale ma, poi, rimangono stabili nel tempo;cronico ingravescente: è il più grave e comune.
Generalmente i sintomi iniziano in modo graduale; ci sono periodi di peggioramento e periodi di stabilità, seguiti, poi, da nuovi peggioramenti. Con la terapia si possono far scomparire i sintomi oppure farli regredire ad uno stadio più lieve che si manifesta come un disturbo ossessivo compulsivo con decorso più leggero (e soprattutto stabile). L'ossessione in sé, non pregiudica l'intelligenza del soggetto, ma solo il suo comportamento. Le persone affette da ossessione hanno in genere un quoziente intellettivo più alto della media degli altri individui