Una gravidanza molare è una gravidanza che non ha avuto successo, cioè nella quale il bambino non si è sviluppato. In una normale gravidanza, la placenta fornisce nutrimento per lo sviluppo del bambino e rimuove le sostanze da eliminare. La placenta è formata da milioni di cellule chiamate trofoblastiche. Nella gravidanza molare, queste cellule si comportano in modo non normale non appena l’uovo viene fecondato dallo sperma, formando una massa di cellule anomale che cresce rapidamente nell’utero al posto dello sviluppo del bambino. La massa di cellule è chiamata mola. La gravidanza molare è chiamata anche tumore trofoblastico, malattia trofoblastica e mola idatiforme.
Alcune donne sviluppano dei sintomi di gravidanza anomali. Il sintomo più frequente della gravidanza molare è il sanguinamento vaginale. Di solito il medico individua la malattia durante la prima ecografia, tra la decima e la sedicesima settimana di gravidanza.
La gravidanza molare parziale si presenta quando c’è del materiale genetico sia della madre sia del padre, ma quello del padre è doppio. Il feto può essere visibile nelle prima ecografia, ma è anomalo e non sopravvive oltre i primi tre mesi di gravidanza.
Un gravidanza molare totale è una massa di cellule che cresce velocemente e che non contiene un feto. Si sviluppa quando c’è solo del materiale genetico paterno e quello materno è del tutto assente.
La gravidanza molare non è comune.
La mola è una massa benigna, cioè non cancerogena. Tuttavia, deve essere rimossa chirurgicamente da un ginecologo. L’operazione di rimozione della mola è chiamata dilatazione e raschiamento, procedura che implica l’asportazione di una parte della parete uterina.