Quello dei capillari fragili detto anche fragilità capillare è un problema che interessa in particolar modo le donne, portando alla dilatazione o rottura dei capillari.
I capillari fragili causano fastidiosi inestetismi soprattutto alle gambe o al viso, sotto forma di macchie emorragiche più o meno estese di colore brunastro.
Nei casi più gravi, la fragilità capillare rischia di sfociare in una condizione denominata porpora, in cui le emorragie compaiono anche a causa di traumi di lieve entità (in particolar modo, per i capillari fragili del naso, che possono causare anche sanguinamenti) o addirittura spontaneamente.
Le cause della fragilità capillare possono essere diverse e variano da persona a persona. La maggior parte di esse è una caratteristica individuale e non rappresenta una vera e propria patologia.
La fragilità capillare può dipendere da fattori genetici, venendo trasmessa dai genitori ai figli. In questi casi, si parla di predisposizioni alla rottura dei capillari.
Un altro motivo dell’insorgere di questo disturbo si può identificare in temporanei squilibri ormonali, ad esempio, durante una gravidanza o nel periodo premestruale, in caso di cure ormonali particolari o con l’assunzione della pillola anticoncezionale.
Il problema può poi dipendere da fattori climatici e si acutizza nei periodi particolarmente caldi, a causa della maggiore esposizione ai raggi solari. Quest’ultima, in particolare, è la causa dei capillari rotti sul viso, una delle parti del corpo che è più esposta alla luce solare.
I capillari fragili possono anche indicare la presenza di condizioni più gravi, anche se non patologiche. Rientrano in quest’ambito i deficit nutrizionali, in particolare la mancanza di vitamine (soprattutto la vitamina C) o il ricorso ad un’alimentazione scorretta e sbilanciata. A questo, si collegano i problemi di obesità o di sovrappeso.
Anche lo stress può portare alla rottura dei capillari.
Un altro fattore è la mancanza di attività fisica, che rallenta la circolazione e indebolisce i capillari del corpo.
Altre abitudini scorrette che possono causare l’insorgere di questo fastidio sono l’eccessiva assunzione di alcol o il fumo.
In alcuni (rari) casi, la fragilità capillare può avere cause patologiche. È il caso dell’ipersurrenalismo o di sindromi particolari, come la sindrome di Marfan o le malattia di Cushing.
Spesso, i problemi di fragilità capillare vengono affrontati ricorrendo alla pressoterapia. Si tratta di un trattamento medico ed estetico volto a migliorare le prestazioni del sistema circolatorio e di quello linfatico.
Consiste nell’applicare una pressione variabile nella zona che si è deciso di trattare. A questo scopo, vengono utilizzati dei bendaggi con cuscini appositi, che gonfiandosi e sgonfiandosi in sequenza, sollecitano la zona interessata, rinforzando i capillari e stimolando e prevenendo la loro rottura.
La pressoterapia è particolarmente indicata per alcune zone particolari, come le braccia o il torace o per la cura dei capillari fragili delle mani. Si tratta di un trattamento che nasce in ambito estetico e quindi non presenta controindicazioni particolari o preparazioni particolari. È da evitare però durante gravidanze o in soggetti diabetici.
Anche se la pressoterapia mantiene la sua utilità, negli ultimi tempi è meno utilizzata. I medici, infatti, tendono a preferire rimedi meno “invasivi” e che non richiedono apparecchiature ingombranti per il trattamento di questo disturbo.
Anche se quello della fragilità capillare, quando non dettato da cause patologiche, è un problema soprattutto estetico, alcune situazioni (come la rottura di un capillare nell’occhio) possono destare preoccupazioni in soggetti a rischio per determinate patologie. È quindi bene cercare di curarlo al più presto, senza sottovalutarlo.
Nella maggior parte dei casi, i capillari fragili possono venire combattuti cambiando semplicemente le proprie abitudini. In primis, è necessario fare attenzione a seguire una dieta sana ed equilibrata, che fornisca il giusto apporto di vitamine: mangiare molta frutta e alimenti poco grassi, con un occhio di riguardo all’assunzione di vitamina C e di vitamina K (contenute rispettivamente negli agrumi e in alcuni cereali).
Ottimi sono i frutti di bosco o le bevande che contengono more, lamponi o mirtilli. Il succo d’uva o di agrumi e il tè verde sono particolarmente indicati. Oltre a buone dosi di vitamine, queste bevande contengono anche molte sostanze antiossidanti che aiutano a prevenire l’insorgenza del problema e migliorano la salute generale.
Da non sottovalutare i cibi ricchi di omega 3, acidi grassi che si trovano soprattutto nel pesce, o in alcuni tipi di latte. Bisognerebbe poi eliminare i cibi molto salati e le bevande gassate.
Altra arma contro la fragilità capillare è l’esercizio fisico, che andrebbe praticato giornalmente o almeno 2-3 volte a settimana, sempre senza esagerare. A volte, può bastare una breve passeggiata o un po’ di stretching.
No, inoltre al fumo e all’alcol, nemici della salute.
In farmacia, è poi possibile trovare vari medicinali pensati appositamente per il trattamento di questo problema. Si tratta, nella maggior parte dei casi di sostanze a base di ingredienti naturali, come l’acido ascorbico o l’escina, che migliorano la tenuta del collagene e quindi dei capillari. In questi casi, è sempre bene però consultarsi con il farmacista o con il medico curante.
Esistono anche altri rimedi più naturali.
Un esempio è la fitoterapia, che consiste nell’utilizzo di polline presi da piante ricche di flavonoidi, impropriamente chiamata anche vitamina P (ad esempio, il mirtillo o il propoli).
Decotti e tisane sono ottimi per migliorare la tenuta dei capillari, così come i massaggi linfodrenanti, utilissimi soprattutto per i capillari delle gambe. Naturalmente, per tali massaggi è bene rivolgersi sempre ad un professionista e non a un massaggiatore improvvisato.