Cos'è la broncopolmonite
La
broncopolmonite è un
processo infiammatorio di natura infettiva, batterica o virale che, contemporaneamente o in tempi successivi, colpisce bronchi, bronchioli ed alveoli ed interessa la regione anatomica di un lobulo da cui il termine di
polmonite lobulare. I focolai di infezione, del diametro di circa 2-4 cm, possono essere isolati o multipli ed estendersi a zone limitrofe, all'intero lobo o interessare il parenchima di entrambi i
polmoni specie i lobi basali.
Vi sono poi altri tipi di infiammazioni da polmonite: un focolaio polmonare, ad esempio, riguarda un’infiammazione circoscritta e localizzata in una parte del polmone, ed è meno grave della polmonite generalizzata. La polmonite atipica è invece un tipo di infiammazione che si sviluppa solitamente negli interstizi polmonari.
Cause di broncopolmonite
Gli
agenti patogeni della
broncopolmonite sono rappresentati per lo più dallo
streptococco,
stafilococco,
pneumococco, emofilo,
klebsiella, pseudomonas, eventualmente associati fra di loro o con altri germi infettivi.
Altre
cause possono anche essere
virali o
micotiche. Nelle
infezioni ospedaliere, sono più frequentemente chiamati in causa aerobi
Gram-negativi e lo
Stafilococco aureo che non in quelle acquisite in comunità.
Contagio della broncopolmonite
Entrambe le forme di
broncopolmonite (batterica o virale) sono il risultato del contatto con virus e
batteri.
La polmonite (o broncopolmonite) causata dal batterio Streptococcus pneumoniae non è considerata contagiosa, in quanto tale batterio è un microrganismo ubiquitario (ovvero si trova anche nell’ambiente circostante di persone sane), per cui non è necessario isolare il malato.
Sono invece trasmissibili da persona a persona la
polmonite da antrace, da
ebola e quella causata dal
Mycobacterium tuberculosis, che può essere trasmesso anche tramite piccole gocce di
saliva presenti nell’aria; in tutti questi casi, è bene che il paziente malato rimanga
isolato fino a guarigione. Qualora non si potesse evitare il contatto con questi casi più gravi, si raccomanda una profilassi con maschere da indossare, guanti ed altri accorgimenti simili.
Sintomi della broncopolmonite
I
sintomi possono svilupparsi gradualmente o improvvisamente.
La broncopolmonite virale può iniziare con sintomi simil-influenzali, che diventano però più gravi in pochi giorni. Il sospetto di broncopolmonite nasce generalmente quando il paziente lamenta:
Altri sintomi di una broncopolmonite includono:
Come si manifesta la broncopolmonite nei bambini
I sintomi della broncopolmonite nel bambino dipendono anche dall’età. I sintomi principali della broncopolmonite in età infantile sono:
Nei bambini che contraggono la polmonite batterica, i sintomi compaiono generalmente all’improvviso, mentre per quelli che sono colpiti dalla forma virale, i sintomi insorgono in maniera graduale e sono generalmente più lievi della forma batterica. L’analisi dei sintomi permette quindi, in molti casi, di poter effettuare una corretta diagnosi patologica.
Come avviene la diagnosi
La
diagnosi della broncopolmonite avviene, principalmente, mediante l'anamnesi, l'esame obiettivo ed eventualmente altri esami di primo e di secondo livello.
Esami di primo livello:
- rx torace
- test di laboratorio per identificazione dell'agente etiologico.
I
reperti radiografici della broncopolmonite possono consistere in
opacità nodulari mal definite che corrispondono a singoli lobuli o a gruppi di lobuli anche bilaterali. La
broncopolmonite provoca frequentemente riduzione di volume dei lobi o dei segmenti interessati, per frequenti
atelettasie ed assenza di
broncogramma aereo. La risoluzione radiografica di solito richiede 3-5 settimane, in contrasto con la risposta clinica che avviene in pochi giorni.
Altri esami che vengono eseguiti sono:
- l’esame colturale dell’espettorato
- le emocolture (almeno 2) se la temperatura è maggiore a 38°C o minore a 36°C
-
tamponi faringei (ricerca DNA di Streptococcus pneumoniae, Mycoplasma pneumoniae, Chlamydia pneumoniae mediante PCR)
- ricerca anticorpale (anticorpi anti Mycoplasma, Chlamydia e Legionella)
- ricerca degli antigeni urinari (Legionella e Pneumococco).
Esami di secondo livello:
- TC torace
-
broncoscopia diagnostica: esame colturale su broncoaspirato/lavaggio bronco alveolare (BAL)/brushing bronchiale per germi comuni e/o indagini microbiologiche mirate
- se vi è un criterio epidemiologico ed un sospetto clinico: ricerca di BAAR, Polymerase Chain Reaction per M. tuberculosis e colturale per micobatteri.
Nei pazienti con polmonite contratta in comunità, la stratificazione sulla base della gravità clinica è utile per la decisione del trattamento: ospedalizzazione contro gestione ambulatoriale e per la scelta del regime empirico-ragionato iniziale. Lo score di gravità clinica più frequentemente utilizzato è il seguente, che attribuisce 1 punto per ognuno dei seguenti 5 parametri:
- stato confusionale di nuova insorgenza
-
azotemia > 20 mg/dL
- frequenza respiratoria > 30 atti/min
- pressione arteriosa sistolica < 90 mm Hg o pressione arteriosa diastolica < 60 mmHg
- età > 65 anni
- se il punteggio è di 4 o 5, si consiglia ospedalizzazione
Cura per la broncopolmonite
In tutte le
polmoniti batteriche, la terapia con
antibiotici deve iniziare non appena si pone la diagnosi e deve colpire il patogeno responsabile, quindi l'obiettivo sarebbe quello di iniziare con un
antibiotico mirato, purtroppo nella maggior parte dei casi non vi è un riscontro microbiologico e, nell'attesa, si inizia con una terapia empirica. L'
antibioticoterapia differisce se l'affezione è stata contratta in ambiente nosocomiale oppure in comunità e se, in tale evenienza, la cura si effettua al domicilio del paziente oppure in ospedale.
Nei soggetti con polmonite acquisita in comunità e per i quali non è previsto il ricovero, si consiglia, per una settimana, l'uso di
Amoxicillina come prima scelta oppure un
Macrolide in caso di
allergia ai beta lattamici oppure la
Levofloxacina o
Moxifloxacina solo in caso di alti livelli di resistenze a beta lattamici. Invece, nei ricoverati, si effettua terapia con
Aminopenicillina con o senza macrolide,
Cefalosporina senza azione anti-Pseudomonas o
Cefotaxime o
Ceftriaxone con o senza macrolide o
Levofloxacina o
Moxifloxacina.
Nelle polmoniti nosocomiali, la terapia antibiotica varia se l'affezione broncopolmonare è associata alla ventilazione o all'intubazione oppure se il paziente è ricoverato in terapia intensiva o in reparti non intensivi.
Tra le cure per alleviare i sintomi vi sono:
- riposo
- assunzione di liquidi caldi in grande quantità
- utilizzo di un umidificatore
- assunzioni di grande quantità d’acqua
- ossigeno-terapia