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Campo visivo

Medicina generale Oculistica
Campo visivo

Cos'è il campo visivo?

Viene effettuato questo tipo di esame quando si vuole studiare come sia la visione totale dell'occhio.

È un modo perfetto per capire se esiste una patologia come il glaucoma, oppure se nel campo visivo può esserci qualche difetto nella retina, o nel nervo ottico.

Può essere eseguito in vari modi: ad esempio con software GPA-2, che è un metodo computerizzato ed è necessario per capire se il glaucoma peggiora.

Ripetendo nel tempo questo tipo di analisi, nel giro di cinque anni, si riesce anche a prevedere come potrebbe degenerare la malattia e se può arrivare anche a rendere una persona non vedente. Si utilizza come parametro di riferimento l'indice VFI, che è il valore più importante per comprendere al meglio la situazione.

Con questo, si riesce a distinguere perfettamente e con una percentuale esatta quale individuo potrebbe andare incontro alla cecità e chi, invece, potrebbe avere solo un peggioramento del campo visivo.

Un altro parametro che viene spesso preso in considerazione è il MD che sta per Difetto Medio, ma nel tempo si è riscontrato che il più preciso ed esatto rispetto alla realtà dei fatti, sia il VFI.

L'altro metodo che viene usato per studiare un  eventuale glaucoma e d il campo visivo è il cosiddetto Perimetro a duplicazione di frequenza che ha una sensibilità molto elevata.Tramite questa metodica, infatti, si riescono  a capire alterazioni patologiche prima rispetto al campo visivo tradizionale.

Secondo le linee guida che sono state stilate per quanto riguarda problemi come il glaucoma, l'astigmatismo, la miopia e tanti altri, per riuscire a individuare i più gravi, sono necessari inizialmente almeno due esami, che ogni biennio vanno ripetuti per vedere come procedono le cose.

Sottoporsi a questo genere di analisi e di studio non è affatto invasivo; risulta essere un po' fastidioso solo il fascio luminoso che viene proiettato verso l'occhio da studiare.

L'esame viene eseguito sul paziente che deve posare il mento e la fronte su uno strumento che serve a tale scopo, e che è simile a quello usato dagli oculisti per effettuare una visita.

La persona sta comodamente seduta per tutta la durata della visita. Tali specialisti attraverso questo tipo di strumenti, possono controllare non solo problematiche come il glaucoma, ma anche la miopia, l'astigmatismo, l'ipermetropia, ecc.

Che cosa è il campo visivo computerizzato?

Il campo visivo computerizzato serve per osservare tutte le malattie che possono interessare i nervi ottici e tutte le altre problematiche legate agli occhi.

Fino a poco tempo fa i parametri usati erano del tutto manuali, mentre ora ci sono degli strumenti veri e propri che vengono utilizzati esclusivamente per tale scopo.

Grazie a questi, si possono fare in pochi minuti degli esami approfonditi per il campo visivo di ognuno di noi. Qualsiasi cosa che sia attinente a questo aspetto degli occhi, viene subito diagnosticata e, grazie alla laserterapia, si può risolvere.

Oggi, con questa tecnica, vengono affrontate e risolte molte problematiche in tempi brevissimi e senza troppi disagi per chi si sottopone a questo genere di interventi.

Tra questi problemi c'è anche la cataratta, che le signore di una certa età temono tanto e che è la più frequente patologia. Anche la maculopatia, lo strabismo, la uveite, che è un'infiammazione a livello vascolare dell'occhio e il cheratocono sono patologie oppure difetti che ci si porta dietro dalla nascita che possono essere diagnosticate e risolte grazie a questi potenti mezzi.

Con il termine cherotocono si intende una patologia grave che interessa la cornea e che può contaggiare entrambi gli occhi. Con l'avanzare dell'età, può venirsi a creare anche la maculopatia, una malattia che porta all'indebolimento della retina, perché a questa non arrivano più i giusti nutrimenti, come accade invece quando si è giovani.

Una visita per appurare in che stato sia il nostro campo visivo non viene generalmente richiesta solo dall'oculista, ma anche da un neurologo, che attraverso questo tipo di esami può arrivare a vedere fino alla corteccia dell'occhio e diagnosticare mali legati al suo campo.

Con soli 15 - 20 minuti circa si riesce ad avere una diagnosi completa di tutte quelle che possono essere le problematiche legate agli occhi, al nervo ottico e, in un certo senso, anche a livello cerebrale, di un individuo che viene sottoposto a questa visita.

Quando è il neurologo a prescrivere questo tipo di esame è perché possono essere comparse patologie gravi come un tumore, o altre patologie traumatiche, neurologiche e di altro genere.

Con i mezzi esistenti oggi in questo settore, è possibile avere una visione chiara di tutto ciò che riguarda il mondo della vista.

Cos'è la cataratta?

La cataratta è una patologia che affligge le persone soprattutto in età avanzata, in tal caso si parla di cataratta senile.

Consiste, a tutti gli effetti, nell'offuscamento del cristallino e ciò ha come conseguenza il non vedere più in modo nitido.

Questo porta la persona che è affetta da tale patologia a vedere i colori diversi dalla realtà e, talvolta, a essere abbagliata da luci non molto forti. Per molte persone è un problema che condiziona anche la vita; ma tutto è risolvibile, almeno in questo caso.

In questa situazione, è necessario intervenire a livello chirurgico. Attraverso le nuove tecniche che ora esistono, questo problema si riesce a risolvere tempestivamente e senza dover ricorrere a metodi troppo invasivi per il paziente.

L'intervento consiste esattamente nel sostituire il cristallino che si è in qualche modo rovinato nel tempo, con uno che può riportare il paziente nella sua condizione normale; l'intervento viene effettuato in ambulatorio ed è indolore.

Si potrebbe solo avvertire un po' di fastidio dopo l'intervento.

Quali sono i sintomi della cataratta?

In caso di cataratta senile, esistono vari stadi a seconda dei quali si può capire la gravità della situazione. Nel primo, quello iniziale appunto, quasi non si avverte alcun sintomo.

Negli stadi successivi, invece, la cataratta inizia a essere definita brunescente, proprio perché dà problemi alla persona che ne soffre e non permette più a questa di vedere bene.

Un sintomo che si avverte comunemente è, ad esempio, una visione di notte non buona; si rischia infatti di essere abbagliati dai fari delle auto che vengono in senso opposto.

Inoltre, si ha l'offuscamento della vista e i colori non vengono più captati dagli occhi nel modo corretto.

A volte, si arriva anche a casi di cecità, ma per fortuna sono piuttosto rari. Alcune volte, i colori si intravedono tendenti al giallo. L'età avanzata sicuramente non è positiva in questo senso, e nel tempo, si rischia che la cataratta possa prendere il sopravvento.

Generalmente, la cataratta peggiora piuttosto velocemente, a meno che non si tratti di cataratta senile che invece, progredisce molto più lentamente.

Quando è necessario intervenire?

In primis, è necessario effettuare l'intervento sulla cataratta quando diventa invalidante per la persona che ha questa patologia.

Non si possono fare le normali attività se si ha un problema come quello di essere abbagliati anche da un fascio di luce fioco oppure se non si distinguono perfettamente i colori.

Non esiste in verità, un momento preciso in cui sottoporsi a questo tipo di intervento; ognuno di noi dovrebbe capire quando è necessario farlo, anche con l'aiuto di un medico.

La cosa che si consiglia di fare e di non aspettare troppo poiché si rischia di far diventare il cristallino talmente rigido e solido che nel momento in cui si fa l'intervento è difficile rimuoverlo. Tutto questo potrebbe portare delle complicazioni, che è meglio evitare, prendendo per tempo la situazione. Comunque, solitamente, si procede durante lo stadio avanzato.

Tipico intervento di cataratta: la facoemulsificazione

Questa particolare tecnica che viene adottata sempre più frequentemente dai chirurghi e consiste esattamente nella rimozione del cristallino che non funziona più bene, con uno nuovo che ha caratteristiche biocompatibili e che viene comunemente chiamato IOL.

Attraverso un tipo di ultrasuoni, detti torsionali, si riesce a prelevare solo la parte centrale del cristallino, mentre la parte intorno a questo, che viene detta in gergo medico capsula posteriore, resta come appoggiata sull'occhio.

Potremmo quasi paragonarla a un'impalcatura di un palazzo necessaria per asportare l'intonaco vecchio.

L'intervento non è assolutamente invasivo e dura poco tempo. Viene fatto in ambulatorio, solitamente e il paziente viene sottoposto ad anestesia locale.

La ripresa è facile e, dopo pochissimi giorni, si riesce a vedere di nuovo come prima della cataratta. Molte persone anche in età avanzata, dopo questa operazione tornano a vivere regolarmente la propria vita.

È importante sapere che questo tipo di intervento si può fare solo in età adulta.

Come prevenire gli occhi dalla cataratta

Per evitare di andare incontro a questo tipo di problema, è necessario cercare di proteggere i propri occhi dai raggi UV.

Un buon occhiale da sole può aiutarvi a prevenire la cataratta, ma l'unico modo per curare la cataratta, è eseguire questa operazione.

Non esistono altri sistemi oggi esistenti per arrivare alla risoluzione definitiva.

Aspetti positivi e negativi del post-operatorio

Circa gli aspetti positivi, se ne è già parlato precedentemente, facendo presente che, quando la cataratta diventa brunescente, può creare grandi problemi alla persona che affligge.

In realtà, non esistono complicazioni e se ci sono, sono molto rare. Comunque, sarebbe opportuno consultare il proprio medico per poter capire se sia o meno il caso di farsi operare.

Dr. Miguel Rechichi Medico Chirurgo
Dr. Miguel Rechichi
oculista

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