La fonazione è il processo fisiologico che consente l’emissione di suoni mediante l’espirazione prolungata. L’aria espirata transita attraverso le corde vocali della laringe e ne causa una vibrazione in senso medio-laterale.
La fonazione non è un processo semplice da capire pertanto bisogna prima conoscere le diverse strutture che concorrono all’emissione di suoni. Va inoltre precisato che l’articolzione di fonemi richiede a sua volta la cooperazione di numerose altre strutture oltre alla laringe, che nel complesso costituiscono l’apparato fonatorio.
Conoscere le caratteristiche strutturali dei diversi organi deputati alla fonazione, è solo il primo passo per poter arrivare ad una più chiara comprensione della fisiologia della fonazione.
La laringe è senza dubbio l’elemento fondamentale per lo svolgersi dell’attività fonatoria.
Si tratta di un organo localizzato nella parte anteriore del collo, la cui funzione principale è quella di favorire il passaggio dell’aria verso i polmoni, bloccando allo stesso tempo eventuali sostanze o corpi estranei. Queste rientrano nelle cosiddette funzioni biologiche, a cui si aggiunge la funzione non-biologica della fonazione.
La laringe si estende per circa 4 cm dall’osso ioide fino alla quinta vertebra cervicale continuandosi poi nella trachea.
È composta da tre cartilagini impari: cartilagine cricoide, cartilagine tiroide ed epiglottide; e da tre cartilagini pari di piccole dimensioni: cartilagini aritenoidi, corniculate, cuneiformi). La laringe è collegata alle strutture circostanti (osso ioide, trachea) da legamenti estrinseci, mentre una serie di legamenti intrinseci provvede a collegare le diverse cartilagini della laringe tra loro.
Le cartilagini e i legamenti contribuiscono a delimitare la cavità della laringe, che risulta tappezzata internamente da mucosa.
Per la fonazione, riveste un ruolo primario la regione della glottide, corrispondente all’apertura superiore della laringe a livello del quale è possibile individuare le corde vocali.
Le corde vocali rappresentano a tutti gli effetti l’organo della fonazione: la loro vibrazione è responsabile dell’emissione dei suoni.
Dopo aver meglio chiarito la struttura generale della laringe, bisogna far chiarezza sui meccanismi alla base dell’emissione dei suoni ad opera delle corde vocali.
In condizioni di riposo, le corde vocali tendono a convergere nella parte anteriore e a chiudersi posteriormente. Quando si emette un suono, le corde vocali si avvicinano lentamente e vibrano. L’intensità dell’aria è legata alla forza dell’aria espirata, il timbro invece è influenzato dal grado di tensione delle corde vocali.
Per una corretta fonazione, è importante che tutte le strutture coinvolte funzionino al meglio. La fonazione è infatti un processo complesso che non interessa solamente la laringe.
Se da un lato le corde vocali con il loro vibrare sono responsabili dell’emissione del suono, l’aria che raggiunge le corde vocali può essere a sua volta modulata dall’azione della gabbia toracica e del muscolo diaframma. La quantità e la velocità dell’aria espirata può, infatti, incidere sul suono emesso. Il suono emesso dalla laringe risulta essere diverso da quello che infine esce dalla bocca, perché si trova ad attraversare una serie di cavità di diversa forma e struttura che modulano il suono influenzandone il timbro e l’intensità.
Anche dei denti ben allineati rappresentano un elemento da non sottovalutare per una corretta fonazione. I denti, insieme alla lingua, possono adattare i suoni in base alla pronuncia dei fonemi tipici del linguaggio articolato.
La deglutizione è il processo attraverso cui riusciamo a far progredire il bolo alimentare dalla bocca allo stomaco. Nella deglutizione così come per la fonazione, la lingua svolge un ruolo centrale.
Il corretto posizionamento della lingua durante la deglutizione è il punto di partenza perché il bolo possa transitare agevolmente senza creare problemi.
Si tratta quindi di due processi distinti ma allo stesso tempo interconnessi: durante la deglutizione, l’azione dell’epiglottide, volta alla chiusura della glottide, impedisce che il bolo finisca nella laringe e poi nella trachea. Al passaggio del bolo, la glottide si riapre.
Il suono prodotto dal passaggio di aria nella laringe e poi in direzione della cavita boccale è quello che viene comunemente chiamata “voce”. La nostra voce può essere notevolmente influenzata dall’umore della persona, dalla sua personalità o dal suo stato di salute.
Pertanto, è possibile che l’intensità e il timbro di voce tendano a variare nell’arco di una stessa giornata. In realtà, i disturbi della fonazione costituiscono un gruppo eterogeneo di disordini che hanno cause diverse.
Nello specifico, si parla di disturbo della fonazione quando si verifica l’impossibilità di pronunciare correttamente determinati suoni (singole lettere o intere parole), con ripercussioni psicologiche da non sottovalutare soprattutto perché questi disturbi vengono notati nei bambini durante la fase di articolazione delle parole.
Un bambino con disturbi della fonazione avrà problemi nell’articolazione di alcuni fonemi. Solitamente, un bambino che ha difficoltà nell’articolazione delle parole tende ad essere più insicuro e sarà meno socievole nei confronti dei coetanei.
È importante quindi riuscire ad individuare le cause di tali disturbi ed intervenire di conseguenza. Solitamente, i disturbi della fonazione possono essere causati da malformazioni nelle strutture preposte all’articolazione delle parole (palato, arcate dentali, lingua) o da problemi cognitivi o ancora da problemi di carattere psicologico.
Tra le condizioni più diffuse c’è l’aprassia verbale caratterizzata da difficoltà nel compiere movimenti volontari della lingua e delle labbra per l’articolazione della parola. Nel caso della disartria invece il disturbo è legato a lesioni cerebrali, che impediscono la fluida articolazione delle parole.
Riuscire a riconoscere precocemente questi disturbi può favorire il pieno recupero delle capacità fonatorie grazie anche all’aiuto di logopedisti esperti.