Cos'è l'invecchiamento
Per
invecchiamento, si intende l'insieme dei molteplici
cambiamenti che avvengono all'interno delle cellule e dei tessuti a causa del
progredire dell’età; tali cambiamenti hanno come conseguenza l'aumento del rischio di malattie e conducono progressivamente il soggetto al decesso (morte naturale o per malattie).
Il processo di invecchiamento conduce alla vecchiaia, generalmente definita come il periodo finale del ciclo vitale di un individuo caratterizzato dal progressivo rallentamento delle funzioni fisiologiche e dal decadimento dell'organismo, che si manifesta attraverso il declino della salute dell'organismo.
Quando inizia l'invecchiamento
L’
invecchiamento è da intendersi come un complesso processo biologico che inizia dopo la maturità, che si verifica
intorno ai 30 anni d’età e che comporta una
graduale diminuzione delle capacità funzionali dei vari organi e un progressivo
aumento delle malattie croniche.
Come
conseguenza dell'invecchiamento,
gli organi subiscono una riduzione della loro piena funzionalità: dal punto di vista strutturale, i tessuti vanno incontro ad
atrofia, fattore che porta ad una diminuzione del volume degli organi che, conseguentemente, diventano meno efficienti.
Segni di invecchiamento
Il processo di invecchiamento è contraddistinto da alcuni marker biologici precisi, quali:
-
resistenza all’insulina e quindi una diminuita tolleranza al glucosio
- aumento della pressione
- aumento della massa grassa
- diminuzione della massa e della potenza muscolare
- diminuzione della capacità di termoregolazione
- calo delle difese immunitarie.
I segni di invecchiamento a livello fisico includono:
-
canizie (capelli che diventano bianchi, si assottigliano e crescono più lentamente)
- pelle meno elastica e rugosa, in particolare quella delle mani e del volto.
Inoltre, sintomi della vecchiaia a livello funzionale includono:
- deterioramento progressivo di vista e l’udito
- rallentamento delle funzioni cognitive.
Infine, condizioni patologiche tipiche dell’invecchiamento sono:
-
iperglicemia (il glucosio non viene correttamente metabolizzato)
-
ipercolesterolemia (mutazione del metabolismo dei lipidi)
-
ipertensione (innalzamento patologico dei valori della pressione arteriosa sistolica e/o diastolica).
Alcuni di questi fenomeni possono non comparire mai, altri invece solitamente si manifestano solo dopo una certa età, in altri casi ancora, già dopo i 30 anni alcuni di questi sintomi cominciano a fare capolino, come la comparsa di
rughe o capelli bianchi.
Invecchiamento cutaneo
L'
invecchiamento cutaneo o
invecchiamento della pelle è un
fenomeno fisiologico inevitabile. Si tratta, comunque, di un processo non repentino, che permette di abituarsi alle trasformazioni del proprio aspetto.
Età e modalità dell'invecchiamento cutaneo sono scandite da parametri per lo più genetici (invecchiamento intrinseco o cronologico); anche lo stile di vita, l'essere o meno fumatori, il contatto con sostanze irritanti e l'esposizione più o meno frequente ai fattori atmosferici (invecchiamento estrinseco) contribuiscono all'invecchiamento cutaneo.
L
'invecchiamento intrinseco inizia
dopo i 25 anni, e comporta un progressivo cedimento delle strutture dermiche. Con l'età, la
pelle perde di tono, si fa meno elastica, diventa più
rugosa, si fa più sottile e con l'avanzare dell'età, imperfezioni come
macchie e discromie fanno la loro comparsa.
L
'invecchiamento estrinseco è invece una modificazione che agisce
fin dalla nascita, poiché dipende da fattori che hanno a che fare con le abitudini personali e con le esperienze vissute.
Invecchiamento precoce: quando si verifica
Si parla di invecchiamento precoce quando si inizia ad invecchiare prima del tempo dal punto di vista fisiologico. Ciò può essere dovuto a motivazioni genetiche o a scorrette abitudini di vita, tra cui:
Quindi, per rallentare l'invecchiamento precoce, occorre correggere il proprio stile di vita evitando i fattori di rischio sopra elencati.
Tuttavia, non sempre l'invecchiamento precoce è imputabile alle proprie cattive abitudini. Infatti, esistono delle vere e proprie malattie responsabili di un invecchiamento precoce, che sono:
- progeria
- sindrome di Hutchinson Gilford
- sindrome di Werner.
Cause dell'invecchiamento
Numerosissime sono le
teorie sull’invecchiamento che si sono avvicendate nel corso dei secoli, di seguito vengono esposte quelle più accreditate.
Teoria genetica
Secondo la teoria genetica, il processo di invecchiamento sarebbe determinato da processi di natura biologica. L’organismo sarebbe programmato in modo tale da limitare la sopravvivenza degli individui, evitando dunque rischi di sovrappopolazione.
Teoria dei legami crociati Per spiegare questa teoria, partiamo dall’assunto che le cellule presenti nel nostro corpo sono costituite principalmente da
grassi e
proteine. Alcune proteine, come il
collagene (la proteina più abbondante del nostro organismo), sono costituite da diverse molecole unite tra di loro per mezzo di legami crociati. Secondo questa teoria, con l’avanzare dell’età aumenterebbe nei complessi proteici il numero dei legami crociati, fattore che contribuirebbe ad alterarne il loro normale funzionamento. Tali alterazioni sono particolarmente evidenti nel collagene della pelle. Nel
DNA invece, l’aumento dei legami crociati sarebbe responsabile di danni irreversibili che pregiudicherebbero la funzionalità dell’intero organismo.
Teoria dei radicali liberi Questa teoria proposta nel 1954 da
Denham Harman, e vincitrice del premio Nobel nel 1995, ipotizza che l’
invecchiamento sia dovuto ad un eccesso di
radicali liberi prodotti in seguito a complessi processi di ossidazione. I
radicali liberi sono molecole che hanno perso un elettrone e vagano cercando di riacquistarlo, strappandolo ad un’altra molecola. La privazione di un elettrone provoca un danneggiamento in tutte le molecole dell’organismo, compresi i grassi delle membrane cellulari, le proteine e il DNA, ed è tale da provocare un'accelerazione nel processo di
invecchiamento cellulare.
Teoria neuroendocrina Secondo la teoria neuroendocrina, l’
invecchiamento deriverebbe invece dall’
involuzione dell’ipotalamo, struttura che si occupa di controllare tutti gli ormoni presenti nel sangue. L’invecchiamento andrebbe dunque considerato come un problema di comunicazione tra
ipotalamo ed
ipofisi, che superata una certa età non sono più in grado di produrre quantità adeguate di
Gh, noto come
ormone della crescita.
Rimedi per rallentare l'invecchiamento
La velocità del progresso dell'invecchiamento è legata essenzialmente a tre fattori:
- la componente genetica (pre-programmata ed insita nelle nostre cellule)
- i fattori esterni (stile di vita, quindi alimentazione, esercizio fisico, resistenza allo stress, clima, esposizione ad ambiente tossico)
- fattori psicologici.
Se sulla componente genetica ad oggi non è ancora possibile intervenire, per quanto riguarda i fattori esterni, quindi riconducibili ad un determinato stile di vita e quelli psicologici, è invece possibile agire in maniera trasformativa, andando quindi a modificare alcuni nostri comportamenti, allo scopo di rallentare il processo di invecchiamento.
Tra i fattori che contrastano l’invecchiamento, si ricordano i principali:
- essere soddisfatti del proprio lavoro
- avere relazioni intime e amicali soddisfacenti
- avere senso dell'umorismo
- praticare sport
- avere degli hobby
- essere ottimisti
- esprimere le proprie emozioni e condividerle con gli altri
- avere buone capacità di adattamento ai cambiamenti e resistenza allo stress.