Perché scegliere di bere il caffè e il tè

Stefania Virginio

Ultimo aggiornamento – 06 Febbraio, 2017

tè o caffè? Vediamo i benefici

Nonostante alcuni medici sconsiglino il consumo di bevande eccitanti, come il caffè e il , sembra che in realtà questi due corroboranti abbiano molte qualità positive.

Innanzitutto, il protegge il cuore e previene da alcuni tumori, quello verde è un valido aiuto per dimagrire. Il caffè invece ha la capacità di diminuire le possibilità di ammalarsi di diabete di tipo 2 e previene il tumore al fegato. Inoltre, diminuisce la cellulite e aiuta a combattere la depressione.

Il consumo abituale di queste due bevande è alla mattina appena svegli, ma anche a metà mattinata, dopo aver pranzato o nel pomeriggio. Attualmente, gli studi si sono concentrati principalmente sul caffè, mentre per il tè si stanno facendo ancora dei monitoraggi e delle sperimentazioni sui loro effetti positivi. Quello che si sa di sicuro, è che il tè verde è ricco di antiossidanti che infondono un benessere generale nell’organismo umano.

Il caffè e i suoi benefici

Una tazzina di caffè contiene oltre 900 sostanze, le principali sono formate da sali minerali e sono:

  • Potassio
  • Polifenoli
  • Calcio
  • Vitamine
  • Magnesio
  • Solfati
  • Fosfati

Alcuni di questi elementi, durante la tostatura, si perdono e sono di solito gli amminoacidi e le proteine. Se si usa un filtro per preparasi il caffè, le cere e i grassi rimarranno al suo interno. La caffeina contenuta in una tazzina di caffè espresso che solitamente si prende al bar è in media di 40 mg se è una miscela arabica. Se la miscela è di tipo robusto, i milligrammi si aggireranno intorno ai 70-80.

Tumore al fegato: prevenirlo con il caffè

In seguito a una ricerca, è stato appurato che il consumo abituale di caffè è in grado di ridurre la comparsa di carcinoma epatocellulare del 4%, il tumore più frequente nel fegato. Se il consumo sale a 3 tazze al giorno, il rischio diminuisce di oltre il 50%.

Grazie agli studi condotti, sembra che all’interno delle sostanze che compongono il caffè ci siano i diterpeni, dei grassi non saponificabili che hanno un’azione protettiva delle cellule del fegato. Inoltre, è in grado anche di ridurre la possibilità di ammalarsi di cirrosi epatica.

Benessere generale grazie al caffè

La mortalità è inversamente proporzionale al consumo del caffè, ovvero, più caffè si consuma, meno probabilità di morire per cause specifiche esistono. Secondo un esperimento condotto su quasi 400.000 soggetti sani, è stato notato che le persone che consumavano abitualmente caffè avevano meno probabilità di ammalarsi e quindi vivevano più a lungo.

 

Il diabete di tipo 2: meno probabilità se si beve caffè

Il diabete di tipo 2 ha il 25% di probabilità in meno di presentarsi in una persona che assume giornalmente 4 tazzine di caffè. Se il consumo si riduce a 2 tazzine di caffè, aumenta la possibilità di ammalarsi di diabete di tipo 2. Anche in questo caso, bisogna ringraziare le sostanze contenute all’interno della bevanda, ovvero la trigonellina e l’acido clorogenico.

Questi due elementi sono in grado di ridurre il livello di insulina e di glucosio contenuto nel sangue. Per prevenire anche le malattie cardiovascolari, è meglio consumarlo in forma decaffeinata, dato che la caffeina è un indice che induce al diabete di tipo 2.

Tumore all’endometrio: una forma di prevenzione nel caffè

Anche per questa patologia è consigliabile il consumo abituale di caffè. Secondo uno studio molto recente, per ogni tazza di caffè bevuta, l’aumento di protezione da questo tipo di patologia aumenta del 7%, soprattutto se assunto in forma decaffeinata. È grazie agli antiossidanti contenuti nel caffè, che hanno un effetto anticancro; inoltre, l’acido clorogenico riduce il livello di insulina, quindi, le donne in sovrappeso, che hanno anche maggior rischi di contrarre il tumore all’endometrio, si ritrovano protette.

Le quantità consigliate di caffè

Per ogni chilogrammo corporeo, bisognerebbe consumare 5 mg di caffeina al giorno. Per capire qual è la propria dose giornaliera ideale, basta moltiplicare 5 mg per il proprio peso corporeo, il risultato va diviso per 60, che sono i mg di caffeina che mediamente contiene una tazzina di caffè.

In base alla miscela consumata, ci sarà anche un orario massimo di consumazione. La miscela Arabica, per esempio, contiene metà dose di caffeina rispetto a quella Robusta. Inoltre, non si deve dimenticare il modo in cui il corpo metabolizza la sostanza. Chi ha un metabolismo veloce, può consumare il caffè a qualsiasi ora. Se invece si ha un metabolismo lento, è consigliabile bere l’ultimo caffè della giornata prima delle 17.

Chi invece soffre di aritmia cardiaca, di ulcera gastrica e di reflusso gastroesofageo, dovrebbe astenersi completamente dal consumo di caffè, per non peggiorare ulteriormente la propria situazione.

Il tè e le sue proprietà

Al pari del caffè, anche il è ricco di sostanze positive e utili per il nostro organismo. I flavonoidi svolgono un’attività antiossidante; le catechine, la teanina, i flavonoli, gli acidi fenolici ricoprono un ruolo di protezione verso alcune malattie. Anche il tè contiene caffeina, una tazza di 250 ml apporta 40 mg di caffeina, metà di quella contenuta in un caffè espresso.

Meno tumori con il tè

La protezione che il tè riveste nei confronti della comparsa di alcuni tumori è ormai accertata. Il tè verde assicura una riduzione del 19% del rischio di contrarre un tumore alle ovaie, in particolare il carcinoma ovarico.

Secondo uno studio, il 30% degli uomini ammalati di cancro alla prostata, ha visto una riduzione del progredire della malattia.

Un’ulteriore indagine ha messo in relazione 5 tipi di tumore associati al consumo di tè; sembra che consumandolo abitualmente, il tumore alla mammella, al fegato, al colon-retto, allo stomaco e alla prostata tendesse a regredire.

Dimagrire con il tè

Associando la caffeina al tè verde, alcune persone sono riuscite a perdere, in un lasso di 3 mesi, almeno un chilogrammo e mezzo, non cambiando le abitudini alimentari.

Anche l’indice di massa corporea è minore se si consuma con una certa frequenza questa bevanda. Il grasso corporeo attorno alla vita e ai fianchi tende a diminuire. Inoltre, il metabolismo riceve una scarica grazie agli antiossidanti come i polifenoli che fanno aumentare il dispendio di energia e l’ossidazione dei grassi del corpo.

Denti e scheletro protetti dal tè

Se una donna anziana consuma giornalmente almeno 4 tazze di tè, la densità ossea aumenta considerevolmente, mentre per gli uomini che assumono la stessa quantità, diminuisce il rischio di rompersi l’osso dell’anca. Grazie ai fluoruri contenuti nel tè, l’osteoporosi progredisce molto più lentamente.

Per quanto riguarda la protezione che avviene ai denti, lo Streptococcus mutans, un batterio contenuto nel cavo orale, viene contrastato. Inoltre, il tè è un valido alleato contro la formazione della carie.

Stop al colesterolo

Il aiuta a mantenere bassi i livelli di colesterolo. Assumendo almeno 5 tazze della bevanda al giorno, il colesterolo totale subisce una netta diminuzione, soprattutto il colesterolo LDL, che è quello “cattivo”. Ha anche un effetto positivo sull’abbassamento della pressione sanguigna.

 

Le dosi consigliate di tè

Il consumo di tè è uguale a quello del caffè, ovvero 5 mg di caffeina per peso corporeo, giornalmente, quindi, si possono consumare fino a 10 tazze di tè.

Unica accortezza: non bere il tè subito prima di andare a letto, in quanto potrebbe portare a problemi di insonnia, ma, come per il discorso del caffè, anche in questo caso dipende dal metabolismo e dalla capacità di ognuno di assorbire la caffeina.

 

Stefania Virginio
Scritto da Stefania Virginio

Sono Stefania e sono una friulana doc! Da quando mi hanno dato in mano la prima matita alle elementari non ho mai smesso di scrivere, e nemmeno di leggere tutto quello che mi passa sotto gli occhi.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Stefania Virginio
Stefania Virginio
in Salute

200 articoli pubblicati

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
Contenuti correlati