La dinamica di uno starnuto

Roberta Nazaro

Ultimo aggiornamento – 07 Gennaio, 2016

Alcuni studiosi del MIT hanno analizzato nel dettaglio una delle reazioni più comuni dell’essere umano: lo starnuto. I risultati ottenuti non sono solo interessanti, ma potrebbero anche essere un valido aiuto nella prevenzione delle epidemie.

Perché si starnutisce?

Lo starnuto è un atto che si compie con lo scopo di liberare le vie respiratorie da sostanze estranee o patogene, che entrano nel naso. Questo atto è un riflesso del tutto naturale che consiste in una emissione rumorosa di aria dai polmoni, attraverso sia naso che bocca. Le cause che provocano uno starnuto possono essere varie:

  • allergia, per esempio agli acari
  • presenza di polveri
  • sostanze irritanti, come pepe o profumi molto forti
  • insorgenza di alcune patologie, quali raffreddore, influenza o bronchite

Tutte queste sostanze causano una risposta fisiologica, irritando l’epitelio del rivestimento della cavità nasale.

Cosa viene espulso con lo starnuto?

Secondo la ricerca, condotta da alcuni studiosi di fluodinamica del MIT, con lo starnuto non si emette solo aria ma anche saliva e muco, che possono propagarsi fino a otto metri di distanza, in molte direzioni. Inoltre, insieme a saliva e muco, si propagano anche virus, germi e batteri presenti nel corpo del soggetto che starnutisce. In tal modo, il diffondersi di una malattia avviene senza particolari complicazioni, portando con sé il rischio del propagarsi di un’epidemia.

Perché si è fatto tale studio?

Lydia Bourouiba, direttrice del Fluid Dynamics of Disease Transmission Laboratory, ha affermato che uno dei compiti principali degli scienziati consisteva nel tenere da conto anche le eventuali variazioni di starnuti, per poter costruire un modello epidemiologico in grado di prevenire le epidemie. Esistono, infatti, diversi tipi di modi per starnutire. Un soggetto potrebbe starnutire con una forza maggiore rispetto ad un altro, risultando quello che è stato definito un “super propagatore”.

Come si può prevenire la propagazione dei virus?

Secondo l’ECDC, ossia il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie, per ridurre la trasmissione di virus e batteri, e quindi di malattie come l’influenza, sono fondamentali le misure di protezione personali, dette anche non farmacologiche, quali:

  • lavare le mani
  • coprire naso e bocca quando si starnutisce
  • rimanere a casa quando si è affetti da patologie per limitare il contagio, specialmente nella fase iniziale della malattia
  • utilizzo di mascherine, in presenza di sintomi influenzali
Roberta Nazaro
Scritto da Roberta Nazaro

Sono insegnante di inglese e traduttrice, con laurea triennale in Scienza e Tecnica della Mediazione Linguistica e specialistica in Dinamiche Interculturali della Mediazione Linguistica presso l'Università del Salento. L'interesse per l'ambito medico mi ha portata al conseguimento del Master in Traduzione Specialistica in Medicina e Farmacologia conseguito presso il CTI di Milano.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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