Rapporto simbiotico: cos'è e quali rischi presenta

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 06 Novembre, 2024

Coppia che si guarda negli occhi

Che cosa vuol dire intrattenere un rapporto simbiotico con una persona e quali sono le caratteristiche che contraddistinguono questo tipo di relazione?

È vero che, secondo la psicologia, i legami simbiotici non sono del tutto positivi per i loro protagonisti? Scopriamolo insieme.

Che cosa significa avere un rapporto simbiotico

Quando si parla di "rapporto simbiotico" si fa riferimento a un modo di vivere la relazione con l'altro in cui i tratti dominanti sono rappresentati dalla dipendenza emotiva e dalla mancanza di differenziazione.

Si può intrattenere una relazione simbiotica con i propri genitori, con il partner, ma anche con un amico: ciò che contraddistingue l'unione sono la ricerca spasmodica di fusione con l’altro e l'incapacità di vivere la propria unicità.

La simbiosi in psicologia è un concetto complesso che si fa risalire all'età infantile, ovvero quando il bambino è completamente dipendente dalle figure genitoriali.

Durante questa fase il legame simbiotico è fondamentale per la vita del piccolo, il quale, se non fosse totalmente accudito dall'adulto di riferimento, non riuscirebbe a sopravvivere.

Nel corso degli anni questo legame di totale dipendenza del bimbo dal genitore tende ad allentarsi sempre di più: a mano a mano che cresce, il bambino sviluppa competenze e capacità che lo renderanno sempre più autonomo e meno bisognoso di cure, fino ad arrivare al momento della prima giovinezza e dell'adolescenza, in cui emerge con forza la volontà di smarcarsi dall'ingombrante figura dei propri genitori.

Anche in età adulta, tuttavia, alcune persone mostrano una naturale tendenza a vivere in simbiosi, e quest'ultima si manifesta soprattutto in ambito amoroso, ovvero con il partner, oppure in amicizia.

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Chi vive una relazione di questo tipo tende ad annullare i confini della propria identità e a concepire sé stesso non come singolo individuo, ma solo come parte di un'entità.

Le coppie che hanno un legame di questo tipo, ad esempio, condividono praticamente tutti gli aspetti della propria esistenza: hobby, interessi, amicizie, a volte persino il lavoro; i due partner sono uno il punto di riferimento dell'altro e tutto ciò che si situa al di fuori della relazione non viene preso in considerazione.

Il significato di vivere in simbiosi non è spesso così chiaro, dal momento che non tutte le coppie, sebbene a prima vista possano sembrare molto unite, possono essere definite "simbiotiche".

Quando quest'ultimo aspetto prende il sopravvento, e le persone non riescono più a mantenere un'identità a sé stante, subentra un modo malsano di vivere l'amore, che può avere numerosi risvolti negativi.

Come riconoscere un amore simbiotico

L'amore simbiotico si riconosce perché i due partner sono uniti da un legame strettissimo che tende ad escludere ogni ingerenza proveniente dall'esterno.

I soggetti appaiono interdipendenti e, se in prima battuta possono sembrare complici e molto affiatati, in realtà nascondono un'ombra di estrema fragilità.

Nel rapporto simbiotico si condividono gli stessi interessi, i medesimi obiettivi, e non vi è spazio per la diversità: il legame viene definito "fusionale", proprio perché le differenze di vedute vengono annullate in favore di un'identità comune ritenuta più importante dei bisogni del singolo.

I partner sono quindi legati da una relazione di vera e propria dipendenza affettiva in cui l'uno non esiste senza l'altro.

Aleggia inoltre la paura per un'eventuale separazione: consapevoli di non avere un'identità personale, i due individui sono spaventati dal rimanere da soli e non concepiscono di condurre la propria esistenza senza il partner.

Le cause che possono concorrere a ricercare, anche in età adulta, un legame simbiotico, sono numerose e possono dipendere in alcuni casi dall'aver avuto determinate esperienze durante l'infanzia.

I bambini che hanno vissuto in modo simbiotico con una o entrambe le figure genitoriali, talvolta possono ricercare, anche da adulti, il medesimo tipo di rapporto.


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È possibile, ad esempio, che persone affettivamente dipendenti abbiano vissuto, a titolo di esempio, in famiglie iperprotettive, o nelle quali i genitori non hanno saputo accogliere in modo costruttivo i bisogni dei figli. Chi anela a un rapporto simbiotico ricerca in qualche modo la stessa protezione che, nell'infanzia, erano i genitori a fornire.

Vi è il desiderio di affidarsi totalmente a qualcuno per sperimentare nuovamente, proprio come quando si era bambini, l'abbandono nelle braccia dell'altro, con la conseguenza, però, che sarà molto semplice annullarsi come individuo.

Se, inoltre, uno dei due partner comincia a manifestare la volontà di staccarsi dalla coppia fusionale, farà scattare nell'altro una profonda angoscia dettata dall'ansia da separazione, che potrebbe evolversi in comportamenti iper controllanti, gelosie e rifiuto di accettare la rottura.

Il rischio di vivere delle relazioni simbiotiche

Alla base della costruzione di relazioni simbiotiche in età adulta vi sarebbe, secondo alcuni psicologi, una certa propensione derivata dalla mancanza di differenziazione del Sé durante l'infanzia.

Se in questa fase il bambino non è stato messo nelle condizioni di poter affermare la propria diversità rispetto alla madre, sarà più probabile che da grande possa sviluppare la tendenza a fondersi con il partner.

Chi vive un amore simbiotico sperimenta una forte dipendenza affettiva, la quale si manifesta con il timore di essere abbandonato, con l'incapacità di pensarsi e agire come un soggetto autonomo, piuttosto che con la mancanza totale di indipendenza.

Fra i segnali più comuni per riconoscere questo tipo di relazione vi sono i seguenti:

  • il soggetto si sente letteralmente "perso" senza il partner;
  • vi è una forte sfiducia in sé stessi e nelle proprie capacità;
  • la persona è estremamente gelosa, iper controllante e insicura;
  • terrore della solitudine;
  • basso livello di autostima;
  • impegno spasmodico a rendere la relazione "perfetta" per evitare ogni possibile motivo di rottura;
  • vi è il timore di essere abbandonati.

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Tra i rischi più rilevanti del rapporto simbiotico in amore vi è quello della dipendenza affettiva: in questo caso uno (o entrambi) i partner presentano significative difficoltà a mantenere la propria individualità e tendono ad annullare i propri desideri in favore di quelli dell'altro.

Chi sente di vivere un rapporto simbiotico o una situazione di dipendenza affettiva che travalica i confini di quella che dovrebbe una relazione "sana", potrebbe avere bisogno di un supporto psicologico offerto da un professionista.

All'interno di un percorso di terapia, l'individuo potrà andare alla ricerca della sua identità in un ambiente protetto, e imparare a porre dei confini nel suo legame con l'altro

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Alberto Galia
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