Con l'assunzione della pillola anticoncezionale dopo quanto si può avere un rapporto completo? Cosa bisogna sapere sul legame tra contraccettivi orali e gravidanza indesiderata?
Facciamo chiarezza
Pillola anticoncezionale: dopo quanto tempo si può avere un rapporto completo?
In assenza di nessun'altra forma di contraccezione ormonale (come ad esempio il cerotto o l'anello vaginale), dopo essersi sottoposta a una visita ginecologica e aver eseguito gli esami del sangue e delle urine, la donna può iniziare ad assumere la pillola anticoncezionale a partire dal primo giorno di ciclo.
Questo particolare metodo contraccettivo, infatti, prevede l'assunzione per via orale di una compressa il cui inizio coincide con il primo giorno delle mestruazioni.
In seguito, si continua ad ingerire la pillola ogni giorno, preferibilmente sempre alla stessa ora, e in questo modo si attiverà la copertura contro le gravidanze indesiderate.
Se si assume la pillola il primo giorno di mestruazioni, essa riuscirà a proteggere dal rischio di rimanere incinta fin da subito (anche in presenza di un rapporto completo), mentre se si inizia a prendere la pillola tra il secondo e il quinto giorno di mestruazioni, l'efficacia del farmaco non sarà immediata, ma partire solo dopo sette giorni a partire dalla data della prima assunzione.
Ciò significa che, se si vuole eliminare del tutto la possibilità di incorrere in una gravidanza, è consigliabile abbinare alla pillola anche l'utilizzo di un altro metodo contraccettivo (come ad esempio il preservativo) durante la prima settimana di assunzione.
Trascorso questo lasso di tempo, invece, si potrà avere un rapporto completo con la pillola senza l'eventualità di rimanere incinta, a patto che si rispettino scrupolosamente le indicazioni circa la sua assunzione.
Dimenticare di prendere la compressa, ingerirla in ritardo oppure essere soggette a episodi di vomito o di diarrea, infatti, può diminuire l'efficacia del farmaco, il quale raggiunge una percentuale di copertura pari al 99% solamente se si rispettano tutte le modalità di assunzione in modo corretto.
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Pillola anticoncezionale e rapporti completi: cosa sapere
Qualora la donna stesse già utilizzando degli anticontraccettivi ormonali, allora occorre tenere conto di altre modalità di assunzione.
Se il passaggio avviene da un contraccettivo a base di estrogeni e progesterone a un particolare tipo di pillola definita "combinata", allora è consigliabile attendere l'ultimo giorno del ciclo relativo al precedente farmaco, rispettare le indicazioni di sospensione e poi cominciare ad assumere la nuova pillola, anche se fosse ancora il corso il fisiologico sanguinamento che compare in seguito alla sospensione.
Solamente in questo modo l'efficacia della pillola sarà totale e si potranno avere dei rapporti completi senza rischi di una possibile gravidanza e senza dover necessariamente usare il preservativo.
Qualora il passaggio dovesse essere verso una minipillola, invece, per fare in modo che non vi siano giorni in cui ci si ritrova "scoperte", è necessario evitare qualunque sospensione.
È importante tenere presente, quindi, che se dovesse passare anche solo un giorno tra quando si smette di usare la pillola progestinica e quando si comincia quella combinata, si rimarrà senza protezione ormonale per tutta la prima settimana.
Se il passaggio avviene, invece, da uno specifico tipo di minipillola ad un altro, allora si potrà cambiare confezione senza particolari problemi, semplicemente mantenendo l'assunzione di una compressa ogni 24 ore; quest'eventualità mantiene al riparo da possibili gravidanze indesiderate e non necessita di utilizzare un'ulteriore forma di contraccezione come il preservativo.
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I vari tipi di pillole anticoncezionali
In commercio esistono diverse tipologie di pillola anticoncezionale, fra cui:
- pillola combinata. Si chiamano "combinate" tutte quelle pillole che uniscono al loro interno l'azione di estrogeni e del progesterone. Esse, infatti, svolgono due importanti azioni: da una parte agiscono inibendo l'ovulazione, dall'altra intervengono sulla struttura del muco cervicale, addensandolo in modo che il passaggio degli spermatozoi venga reso molto difficoltoso;
- minipillola. Si definisce "minipillola" quel tipo di farmaco che contiene un solo tipo di ormone. Questo ha la capacità di influenzare la qualità del muco cervicale per impedire il passaggio degli spermatozoi e crea nell'endometrio un ambiente sfavorevole alla procreazione. Sebbene anche la minipillola dovrebbe in teoria evitare che l'ovulo venga rilasciato durante l'ovulazione, nei fatti molta della sua efficacia dipende dal dosaggio: se a livelli medi questa pillola è efficace al 97%, a bassi dosaggi la sua funzione protettiva scende fino al 50%;
In base alla tipologia di pillola prescritta dal ginecologo, vi sono differenti modalità di assunzione. Le pillole combinate, ad esempio, prevedono un intervallo di sospensione tra un ciclo e l'altro, il quale dura in genere dai 4 ai 7 giorni.
Durante questo lasso di tempo la donna sperimenta delle piccole perdite ematiche simili alle mestruazioni, tuttavia essa rimane sempre coperta dall'efficacia del farmaco contro il rischio di una gravidanza.
Alcuni marchi di pillola contengono, all'interno della loro confezione, delle particolari compresse placebo da utilizzare nei giorni di sospensione che, pur non contenendo alcun principio attivo, hanno la funzione di evitare dimenticanze.
A differenza delle pillole combinate, le minipillole invece non presentano alcun periodo di sospensione, infatti all'interno della confezione si trovano 28 compresse, le quali devono essere assunte ogni giorno per tutto l'arco delle quattro settimane.