Ritrovare l’ambiente familiare nel momento in cui c’è una festività come il Natale potrebbe portarci a sentirci di nuovo nella fase adolescenziale, in cui ogni momento condiviso poteva diventare motivo di scontro o di incomprensioni.
Vediamo un approfondimento in merito.
Momenti di condivisione con i parenti: non sempre sono indice di serenità
Tornare con la mente a un'adolescenza tormentata, quando ogni interazione sembrava una battaglia, è una reazione purtroppo comune quando ci si ritrova circondati dalle persone con cui siamo cresciuti.
“È un po' come tornare a casa e inciampare nelle vecchie abitudini”, spiega Mariam Hager, terapista newyorkese e fondatrice di Heart Mind Soul Practice. “Le dinamiche familiari sono radicate e possono risvegliare ferite profonde, anche quando crediamo di averle superate.”
All'interno di una famiglia, ognuno di noi, che ci piaccia o meno, interpreta un ruolo ben preciso: è come se fossimo attori in una pièce teatrale, dove la parte che ci è stata assegnata da bambini continua a perseguitarci anche da adulti.
“Potremmo avere un'etichetta che ci viene incollata addosso”, spiega Alex Oliver-Gans, psicoterapeuta. “Anche se siamo cambiati e cresciuti, gli altri possono continuare a vederci con gli occhi di quando eravamo piccoli.”
Questi ruoli, così radicati nella nostra identità, possono creare tensioni quando ci ritroviamo a interagire con i nostri familiari, perché potremmo sentirci costretti a recitare una parte che non ci appartiene più, generando frustrazione e conflitto.
Le parole hanno un potere enorme, soprattutto quando vengono scambiate all'interno di una famiglia, e un commento apparentemente innocuo può innescare una reazione a catena, riaprendo ferite del passato.
“È come se le nostre famiglie avessero un linguaggio segreto”, afferma Oliver-Gans. “Un linguaggio che è fatto di allusioni, di sottintesi, di battute che solo noi capiamo.” Questa tipologia di microaggressioni, spesso anche inconsapevoli, possono farci sentire piccoli, inadeguati, incompresi.
Come gestire i momenti “no” durante le giornate in famiglia
Le cene in famiglia possono essere momenti di grande gioia e condivisione, ma a volte possono trasformarsi in occasioni di tensione e conflitto.
Vediamo come provare ad avere il controllo in queste situazioni:
Staccare da tutti per ricaricare le batterie sociali
Le micro-pause possono fare la differenza, soprattutto quando le tensioni si fanno sentire: che si tratti di una breve passeggiata all'aria aperta, di un momento di relax sul balcone o di una semplice distrazione, delle piccole interruzioni ti aiuteranno a mantenere la calma e a evitare scontri inutili.
“È come premere il pulsante di pausa durante un film troppo intenso”, afferma Oliver-Gans. “Ti dà il tempo di riprendere fiato e di rivalutare la situazione.” Inoltre, avvisare in anticipo i tuoi familiari delle tue intenzioni ti permetterà di evitare discussioni inutili e di stabilire dei limiti sani.
Trovare il proprio centro nel caos
Durante momenti di tensione familiare è comune sentirsi sopraffatti da emozioni negative e in questi casi le tecniche di grounding possono essere particolarmente utili: immaginando di affondare le radici in un terreno solido, come fa un albero, è possibile ancorarsi al presente e distogliere l'attenzione dai pensieri negativi.
Concentrarsi sulle sensazioni corporee e sugli stimoli esterni, come l'odore del caffè o il suono del vento, permette di interrompere il circolo vizioso dei pensieri ansiosi e ritrovare un senso di calma e centratura.
Usare tecniche di rilassamento o mindfulness (meglio se già collaudate)
Le dinamiche familiari sono spesso paragonate a un puzzle: ogni componente ha un ruolo unico e contribuisce al quadro generale; tuttavia, a volte i pezzi sembrano non combaciare perfettamente.
In questi momenti praticare la mindfulness può essere d'aiuto, perché avere consapevolezza del momento presente e osservare i propri pensieri senza giudizio ci aiuta a gestire le emozioni negative e trovare una maggiore serenità.