Il dialogo interiore è una pratica comune a molti, che spesso si manifesta sia internamente sia esternamente, con alcune persone che parlano a se stesse ad alta voce più spesso di altre.
Vediamo di seguito un approfondimento riguardo a queta abitudine.
Self-talk: ecco perché lo facciamo
"È più comune di quanto si pensi avere un dialogo interiore molto attivo", spiega Lauren Auer, terapeuta e fondatrice di Steadfast Counseling.
"Molti dei miei clienti mi hanno confidato di preoccuparsi di parlare da soli, ma voglio rassicurarli: è un'esperienza del tutto normale. Tutti noi, nel corso della giornata, intratteniamo conversazioni mentali, a volte anche a voce alta."
Vediamo alcune modalità in cui ci esprimiamo nel parlare senza un interlocutore:
- pensiero ad alta voce: spesso, quando pensiamo a voce alta, stiamo semplicemente organizzando i nostri pensieri, prendendo decisioni o risolvendo problemi. È come se il nostro cervello stesse dialogando con se stesso per trovare una soluzione;
- auto-istruzione: parlarsi può aiutarci a rimanere concentrati su un compito, a ricordare informazioni importanti o a motivarci a raggiungere un obiettivo;
- regolazione delle emozioni: a volte esprimere a voce alta i nostri sentimenti può aiutarci a gestirli meglio e a calmarci;
- sviluppo del linguaggio: nei bambini parlare da soli è parte integrante del processo di apprendimento del linguaggio e dello sviluppo cognitivo.
Ricerche scientifiche suggeriscono che individui con scarse opportunità di interazione sociale, come gli adulti che sono cresciuti come figli unici, o con un elevato bisogno di affiliazione, presentano una maggiore frequenza di vocalizzazioni auto-dirette.
Questi risultati supportano l'ipotesi che il dialogo interiore possa rappresentare una strategia compensatoria per soddisfare bisogni sociali insoddisfatti.
Vediamo di seguito i benefici del parlare da soli:
- migliorare la concentrazione: aiuta a focalizzare l'attenzione su un compito specifico;
- aumentare la creatività: favorisce la generazione di nuove idee e soluzioni;
- ridurre lo stress: può aiutare a gestire l'ansia e le emozioni negative;
- migliorare la memoria: rafforza il ricordo di informazioni importanti.
Auer sottolinea che per i cosiddetti “processori verbali” esprimere i pensieri a voce alta è fondamentale per la comprensione: “è come se il linguaggio, uscendo dalla mente e diventando suono, si chiarificasse da solo”, spiega. Questo processo di esteriorizzazione del pensiero permette di cogliere nuove sfumature e di trovare soluzioni più facilmente.
Cosa succede quando conversiamo con noi stessi
Il dialogo interiore può essere classificato in base alla sua valenza emotiva (positiva o negativa) e al suo scopo funzionale (auto-istruzione, auto-motivazione, etc.), mentre l'auto-discorso svolge un ruolo cruciale nella regolazione delle emozioni, nella presa di decisioni e nell'esecuzione di compiti.
"Parlare con se stessi può essere un vero e proprio sfogo emotivo, come sottolinea Auer. “È come se stessimo dando ai nostri sentimenti un posto dove andare”, afferma. Questo può essere particolarmente utile dopo una giornata stressante, quando abbiamo bisogno di sfogarci senza dover coinvolgere gli altri.
Una maggiore consapevolezza dei propri pattern di dialogo interiore può favorire lo sviluppo di strategie cognitive per promuovere il benessere psicologico e migliorare le performance.
"Parlare con se stessi è un modo semplice e efficace per prendersi cura del proprio benessere emotivo" spiega Auer. “Sia che viviamo da soli che in compagnia, tutti abbiamo bisogno di momenti di introspezione. E una conversazione unilaterale può essere proprio quello che ci serve per ritrovare la calma e la serenità."
Un risultato inaspettato delle ricerche, però, è che il dialogo interiore negativo, se dosato correttamente, può fungere da stimolo per il miglioramento; tuttavia, un eccesso di critiche interne può erodere la fiducia in sé stessi.
"Parlare ad alta voce non è solo un modo per gestire lo stress, ma anche per rafforzare i nostri legami sociali”, conclude la specialista. “Ci permette di elaborare le nostre emozioni in modo sano, senza gravare sugli altri; è un atto di gentilezza sia verso noi stessi che verso le persone che ci circondano.”