Da sempre si dibatte circa la sicurezza degli antidepressivi, i quali sembrano essere forti portatori di numerosi effetti collaterali.
Cerchiamo, quindi, di fare una panoramica su quali possono essere le possibili controindicazioni di questi potenti farmaci.
Quanto durano gli effetti collaterali degli antidepressivi?
Gli effetti indesiderati degli antidepressivi tendono a migliorare entro pochi giorni – o settimane; questo dipende da quanto tempo impiega l’organismo ad abituarsi al farmaco.
In alcuni casi, gli antidepressivi possono causare effetti collaterali di lieve entità e quasi sempre temporanei; eventuali e insolite reazioni devono, quindi, essere comunicare al medico.
È bene ricordare che l’interruzione dei farmaci antidepressivi deve sempre avvenire dietro guida medica, dal momento che la sospensione deve essere sempre graduale.
Antidepressivi triciclici: le controindicazioni
Gli antidepressivi triciclici sono una classe di farmaci piuttosto obsoleta, anche per via dei pericolosi effetti collaterali in caso di sovradosaggio.
Ad oggi, sono considerati medicinali di seconda scelta perché meno tollerati rispetto ai farmaci più recenti.
Nonostante ciò, risultano ancora utili se somministrati in individui soggetti a trattamenti di patologie specifiche, come:
Alcuni esempi di antidepressivi triciclici includono:
- clomipramina;
- amitriptilina;
- imipramina.
Essi possono causare effetti collaterali come:
- secchezza delle fauci;
- stitichezza, che può essere affrontata consumando prugne, fibre, frutta e verdura;
- bocca asciutta;
- problemi urinari;
- sonnolenza;
- vista leggermente sfocata;
- difficoltà ad andare in bagno.
- problemi sessuali;
- aumento di peso;
- sudorazione eccessiva (soprattutto di notte);
- anomalie del ritmo cardiaco, come palpitazioni evidenti o battito cardiaco accelerato (tachicardia);
- sonnolenza, perciò gli antidepressivi con maggiori effetti sedativi vengono generalmente assunti prima di andare a dormire, in questo modo la qualità del sonno migliora e la sonnolenza durante il giorno è minimizzata;
- vertigini.
Questi effetti indesiderati dovrebbero migliorare entro poche settimane dall'inizio del trattamento, anche se alcuni possono persistere occasionalmente.
Effetti collaterali degli psicofarmaci SNRI e SSRI
Gli SNRI (gli inibitori della ricaptazione della serotonina-norepinefrina) sono una classe di farmaci antidepressivi utilizzata nel trattamento della depressione maggiore e altri disturbi dell'umore.
All’interno di questa categoria, i due farmaci più conosciuti sono:
- venlafaxina;
- duloxetina.
Gli SSRI (gli inibitori selettivi del reuptake di serotonina), oltre ad essere la categoria più prescritta, è quella che possiede anche il miglior rapporto tra sicurezza ed efficacia.
Tra i più noti vi sono:
- citalopram;
- fluoxetina;
- sertralina.
Tra gli effetti collaterali più comuni degli antidepressivi SNRI e SSRI è possibile annoverare:
- vertigini;
- agitazione;
- nervosismo;
- diarrea o costipazione;
- perdita di appetito;
- mal di testa;
- insonnia;
- nausea;
- riduzione del desiderio;
- disfunzione erettile;
- difficoltà digestive e dolori di stomaco;
- ritardo dell’eiaculazione o anorgasmia;
- malessere generale.
Controindicazioni degli antidepressivi IMAO
Gli inibitori della monoamino ossidasi (detti anche IMAO) sono un tipo di antidepressivo che viene consigliato di rado – anche in questo caso per via dei pericolosi effetti collaterali che può causare.
La combinazione di un antidepressivo IMAO, SSRI o SNRI con alcuni farmaci (come il triptano, usato per la cura dell’emicrania) potrebbe causare pericolose controindicazioni.
Le vediamo di seguito.
Sindrome serotoninergica
Si tratta di una pericolosissima sindrome iatrogena, potenzialmente fatale, che può essere caratterizzata da:
- febbre;
- convulsioni;
- agitazione;
- contrazioni muscolari involontarie;
- svenimento;
- confusione;
- allucinazioni;
- alterazioni del battito cardiaco (aritmie);
- aumento della sudorazione;
- tremore.
I potenziali effetti negativi degli IMAO si possono verificare anche quando si assumono psicofarmaci di ultima generazione – ma sono più gravi nel caso di assunzione degli stessi IMAO.
Rischio suicidario
Nel 2004 la Food and Drug Administration ha condotto una ricerca sugli esperimenti clinici (relativi agli antidepressivi) condotti su un campione di circa 4.400 bambini e adolescenti.
La ricerca ha sottolineato che il 4% di coloro che hanno assunto antidepressivi aveva avuto fantasie suicidarie o aveva tentato il suicidio (per fortuna senza successo); la percentuale si fermava al 2% tra coloro che assumevano il placebo.
Tra i possibili effetti collaterali da controllare troviamo, inoltre:
- insonnia;
- agitazione;
- peggioramento della depressione;
- modifiche del comportamento;
- rinuncia alle normali attività sociali.