È vero che esistono degli alberi che assorbono più CO2 di altri? Quali sono le piante anti smog più efficaci nella lotta all'inquinamento?
Ecco la classifica con le specie vegetali che riescono a diminuire maggiormente la quantità di anidride carbonica presente nell'atmosfera.
La classifica degli alberi che assorbono più CO2
Nella lotta all'inquinamento provocato dalle emissioni di CO2 nell'atmosfera, le specie vegetali giocano un ruolo importantissimo.
È stato ampiamente dimostrato, infatti, che le piante sono in grado di assorbire l'anidride carbonica e agire come una sorta di filtro, ripulendo l'aria che ogni respiriamo.
Secondo le ultime ricerche messe a punto da studiosi appartenenti al Consiglio nazionale delle ricerche (Cnr), al Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'economia agraria (Crea) e ad Arianet, sembra che esistano delle varietà che sono più in grado di altre di ridurre l'inquinamento.
Alcuni alberi, in particolare, riescono a catturare qualcosa come 4.000 kg di CO2 nel corso di vent'anni della loro vita, andando a diminuire la quantità di polveri sottili che circolano nell'ambiente e contribuendo all'abbassamento delle temperature.
Appare chiaro, quindi, come coltivare piante contro lo smog sia un'operazione tanto semplice quanto fondamentale per la salvaguardia del clima e come scegliere alcuni tipi di albero particolarmente efficaci nel ridurre le emissioni sia un primo passo verso la lotta al cambiamento climatico.
Negli ultimi anni sono state elaborati diversi studi con l'obiettivo di stabilire quali sono le varietà più efficaci nella diminuzione di smog, polveri sottili e agenti inquinanti.
Ecco quindi la classifica con gli alberi che assorbono più CO2:
- Acero Riccio: l'Acer Platanoides, ovvero l'Acero Riccio, è l'albero che assorbe più CO2 in assoluto. Si tratta di una specie di grandi dimensioni in grado di raggiungere i venti metri di altezza che, grazie alla sue foglie particolarmente larghe, è in grado di assorbire fino a 3,800 kg di anidride carbonica nel corso di vent'anni;
- La Betulla verrucosa, o Betula Pendula: questa specie si assesta intorno ai 3,200 kg di anidride carbonica in vent'anni. Considerata fin dall'antichità un albero sacro, questo tipo di Betulla è particolarmente rustica ed è in grado di crescere anche nei terreni più impervi;
- Il Cerro, o Quercus cerris: appena sotto la Betulla, il Cerro assorbe circa 3,100 kg di anidride carbonica in vent'anni;
- Ginko Biloba: bellissimo albero dalle caratteristiche foglie triangolari che durante la stagione assumono un colore giallo intenso, il Ginko si adatta con facilità a una grande varietà di terreni, compresi quelli urbani. Assorbe fino a 2,800 kg di CO2 ed anche molto decorativo;
- Tiglio: il Tiglio nostrano (Tilia Plathyphyllos) assorbe circa 2,800 kg di CO2 ed è estremamente longevo, visto che può raggiungere anche il secolo di vita;
- Bagolaro: è il nome comune di un albero chiamato Celtis australis, che viene anche definito "spaccasassi", vista la capacità delle sue radici di affondare nei terreni sassosi. Assorbe 2,800 kg di CO2 e raggiunge i 25 metri di altezza, inoltre si tratta di una varietà rustica e resistente che non ha bisogno di molta acqua per vivere;
- Tiglio selvatico, o Tilia Cordata: alla pari delle precedenti specie vegetali, anche il Tiglio selvatico assorbe circa 2,800 kg di CO2. È un albero di grandi dimensioni che arriva fino a 30 metri di altezza;
- Olmo comune: un'altra pianta contro lo smog molto efficace è l'Olmo comune (o Ulmus minor), che raggiunge i 30 metri di altezza e assorbe sui 2,800 kg di CO2 in vent'anni;
- Frassino comune: chiamato anche Fraxinus excelsior, ha una forma tondeggiante e grandi rami, con foglie che assorbono circa 2,800 kg di anidride carbonica;
- Ontano nero: denominato anche Alnus glutinosa, è la specie vegetale che chiude questa classifica, con circa 2,600 kg di CO2 assorbita. Leggermente più piccolo degli altri alberi, l'Ontano arriva sui dieci metri di altezza ed è conosciuto fin dall'antichità per le sue proprietà medicamentose e antipiretiche.
Le piante contro lo smog più efficaci
A seconda del tipo di inquinante maggiormente presente nell'atmosfera, vi sono alcune specie vegetali che sono maggiormente in grado di agire come una sorta di filtro pulente nei confronti dell'ambiente.
Ad esempio, sembra che per contrastare l'eccessiva presenza di polveri sottili sia molto utile piantare il Bagolaro (Celtis australis), seguito dal Tiglio selvatico (Tilia Cordata), dal Frassino (Fraxinus ornus) e dal Biancospino (Crataegus monogyna): secondo gli ultimi studi 5.000 esemplari sarebbero capaci di assorbire circa 228 kg di PM10 in un anno.
Un altro inquinante molto presente nell'atmosfera è l'azoto, il quale si forma in seguito al processo di combustione e, combinandosi con l'ossigeno, dà luogo all'ossido (NO) e al biossido di azoto (NO2); questi due composti incidono sull'equilibrio climatico e contribuiscono ad aumentare l'inquinamento: possono tuttavia essere contrastati piantando l’Olmo (Ulmus minor), l’Ontano nero (Alnus glutinosa), il Carpino bianco (Carpinus betulus), il Bagolaro (Celtis australis), il Frassino maggiore (Fraxinus excelsior), il Liriodendro (Liriodendron tulipifera), il Ginkgo biloba, il Cerro (Quercus cerris), la Robinia (Robinia pseudoacacia) e la Betulla (Betulla pendula).
Nella lotta ai pericolosi metalli pesanti presenti nell'atmosfera (piombo, cadmio, mercurio, etc.) ottimi risultati sono stati ottenuti piantando arbusti mediterranei come l’Eleagno (Elaeagnus), il Ligustro (Ligustrum lucidum), il Viburno (Viburnum), l’Agrifoglio (Ilex aquifolium), il Corbezzolo (Arbutus unedo) e l’Alloro (Laurus nobilis).
Può essere utile, quindi, servirsi di una pianta che assorbe CO2 per realizzare delle vere e proprie barriere composte da specie vegetali che, inserite in contesti urbani molto trafficati, hanno il compito di favorire l'assorbimento delle sostanze inquinanti e di depurare l'aria.
Perché gli alberi che assorbono CO2 sono così importanti
Piantare alberi che siano in grado di assorbire grandi quantità di CO2 è estremamente importante nell'ottica di contrasto al cambiamento climatico e per ridurre l'inquinamento.
Alla pari degli alberi, che con le loro grandi foglie si rivelano utili filtri depuratori, anche gli arbusti trovano interessanti applicazioni; essi, infatti, possono essere utilizzati per creare delle vere e proprie barriere verdi da posizionare nelle zone ad alto tasso di emissioni, come ad esempio in prossimità delle strade più trafficate.
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In questo modo le specie vegetali riusciranno a diminuire la quantità di polveri sottili che respiriamo abitualmente, le quali sono formate essenzialmente da composti organici (come fluorantrene, pirene, crisene, etc.), diossine e furani.
Oltre che nella lotta all'inquinamento prodotto dai mezzi di trasporto, alberi e piante sono fondamentali anche per contrastare le emissioni provocate dagli impianti di riscaldamento, i quali emettono grandi quantitativi di CO2 nell'atmosfera.
Piante anti smog da tenere in casa
Oltre alle piante contro lo smog da piantare all'esterno, per depurare l'atmosfera interna alle proprie abitazioni può essere utile coltivare alcune specifiche specie vegetali.
Alcune, in particolare, sono infatti capaci di purificare l'aria e di rendere l'ambiente più pulito.
Fra esse le più comuni e utilizzate sono il Pothos, che è una pianta sempreverde molto facile da coltivare che si sviluppa in lunghezza; il Pothos riesce ad assorbire il monossido di carbonio, il benzene e lo xilene, oltre ad essere molto decorativo e resistente.
Un'altra pianta molto apprezzata è la cosiddetta "lingua di suocera", che assorbe l'anidride carbonica, il benzene e la formaldeide soprattutto durante le ore notturne; infine, il "giglio della pace" è un'altra varietà dalle ottime capacità purificanti: con le sue foglie color verde smeraldo è in grado di "ripulire" una stanza larga più di dieci metri quadrati.