Psicoterapia sensomotoria: quando è il corpo a parlare

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 01 Ottobre, 2024

ragazza dalla psicologa

Che cosa si intende per psicoterapia sensomotoria e quando viene utilizzata questa tecnica? Quali sono gli obiettivi del trattamento e come aiuta il paziente a stare meglio? Scopriamo di più su questo modello terapeutico che mette al centro il linguaggio del corpo.

Psicoterapia sensomotoria: cos'è e cosa prevede

La psicoterapia sensomotoria (PSM) è un modello psicoterapico sviluppato da Pat Odgen negli anni '80, in cui si fondono tecniche derivate dalla mindfulness con apporti teorici psicodinamici, cognitivo-comportamentali e delle neuroscienze. Il focus principale di questo metodo è il corpo, inteso come elemento centrale nel processo di somatizzazione dei traumi emotivi.

L'assunto su cui si basa la psicoterapia sensomotoria è il fatto che i traumi hanno conseguenze significative sia sul corpo che sul sistema nervoso, tanto che molti sintomi traumatici vengono somatizzati dall'organismo; il corpo diventa teatro rappresentativo dello stato interno dell’individuo, quindi una chiave di accesso per rielaborare i ricordi traumatici e per migliorare la propria capacità di regolare le emozioni.

Questa forma di terapia mira a riequilibrare il modo in cui il soggetto vive le sensazioni che affiorano, con l'obiettivo di rendere più efficiente il sistema di iper/ipo attivazione delle emozioni messo in atto nel tentativo di proteggersi dal riemergere di esperienze traumatiche.

Secondo i sostenitori di questo approccio, i ricordi non verbalizzati vengono processati da una struttura del cervello chiamata amigdala, la quale li rielabora nella cosiddetta "memoria somatica". L'amigdala, tuttavia, è molto sensibile al ripetersi degli eventi scatenanti, ovvero i cosiddetti trigger, che innescano nuovamente la reazione di difesa nel soggetto anche a distanza di anni.

L'individuo mette in atto schemi comportamentali ad azione difensiva che sono stereotipati e ripetitivi, nel tentativo di difendersi dalle esperienze traumatiche provate nel passato; sebbene questi pattern di comportamento non abbiano più una reale funzione nel presente, essi vengono messi in atto in modo automatico, e si riflettono spesso in sintomi che si ripercuotono sul corpo.

Ecco perché nella terapia sensomotoria il corpo assume un'importanza fondamentale, divenendo la via d'accesso privilegiata al trauma del paziente e fornendo al terapeuta la chiave per individuare i motivi di sofferenza e infine per migliorare la regolazione emotiva della persona.

Come funziona la psicoterapia sensomotoria?

La psicoterapia sensomotoria mette al centro l'importanza del corpo e, a differenza degli altri approcci terapeutici, lo integra come elemento essenziale per il benessere del paziente. Durante le sedute il terapeuta pone particolare attenzione ai segnali e ai sintomi fisici manifestati dalla persona.

Egli si concentra sulle tensioni muscolari, sulle contratture, sulla postura, il tono di voce, tutti questi aspetti concorrono a fornire importanti indizi e possono essere usati dall'individuo per rendersi conto con più facilità della connessione che intercorre fra la disregolazione emotiva e, appunto, la fisicità.

Attraverso un'analisi approfondita delle sensazioni corporee, questa metodologia psicoterapica è in grado di rendere più semplice per l'individuo il riconoscimento dei pattern comportamentali schematici, i quali comprendono solitamente la tecnica del freezing, quella denominata "lotta- fuga" o la sottomissione, che altro non sono che meccanismi di difesa messi in atto nel passato per proteggersi da un'esperienza traumatica.

Secondo questo modello teorico, per migliorare il benessere dell'individuo è importante agire su più fronti:

  • il paziente deve assumere la consapevolezza dei vecchi schemi di comportamentali;
  • occorre imparare a inibire gli impulsi iniziali;
  • imparare a regolare le proprie emozioni e a mettere in atto azioni più efficaci.

Per raggiungere questi obiettivi il terapeuta dialoga con il paziente cercando di capire i limiti della sua finestra di tolleranza emotiva, con l'obiettivo di individuare i segnali corporei che si accompagnano al riemergere dei traumi. Sebbene la persona non sia consapevole delle risposte fornite dal corpo, esse sono evidenti in tutte le sue espressioni non verbali e, una volta che egli se ne sarà reso conto, sarà anche in grado di integrarle attraverso un processo di elaborazione cognitiva.


Potrebbe interessarti anche:


Gli obiettivi della psicoterapia sensomotoria

Obiettivo primario della psicoterapia sensomotoria è quello di aiutare la persona a divenire più consapevole del suo corpo, di come esso risponde agli stimoli e delle sensazioni fisiche che si accompagnano ad esse. La via per farlo è, secondo gli esponenti di questa teoria, l'integrazione fra le istanze del corpo e quelle della mente, con una progressiva rielaborazione e integrazione delle emozioni.

Durante le sedute le persone si concentrano sul diventare sempre più coscienti della relazione che intercorre tra le sensazioni fisiche che emergono dall'osservazione del corpo, le loro emozioni e i ricordi che scatenano. 

Il lavoro terapeutico aiuta il paziente a individuare le proprie sensazioni fisiche, percependosi così molto più radicato e in contatto con sé stesso. In questo modo chi ha subito forti traumi riuscirà a rielaborare le tracce dei contenuti disturbanti e gestire con efficacia gli stimoli che via via emergono nel presente, senza necessariamente collegarli agli eventi già trascorsi.

Altri obiettivi di questo modello teorico includono poi l'acquisizione del cosiddetto "somatic Self", ovvero imparare a riconoscere il corpo come catalizzatore di esperienze, ma anche il miglioramento della qualità della vita in generale, incluse le relazioni affettive, la sfera lavorativa o quella sociale.

Infine, all'interno del percorso terapeutico assumerà un'importanza significativa il lavoro sulla regolazione emotiva. Il paziente imparerà a riconoscere e trattare le sue emozioni, fra cui anche quelle considerate negative (come ansia, vergogna e senso di colpa), nonché i comportamenti schematici che vengono messi in atto inconsciamente. Fra questi i più comuni sono l'evitamento, la fuga, il senso di debolezza e la chiusura in sé stessi.

Quando è utile la terapia sensomotoria?

La terapia sensomotoria risulta utile in diversi casi, tuttavia il campo d'applicazione d'elezione è sicuramente quello del trattamento del Disturbo Post Traumatico da Stress (PTSD), dei disturbi dello sviluppo e dell'attaccamento infantile e, più in generale, nei disturbi post- traumatici complessi.

Persone con traumi cumulativi alle spalle possono trovare giovamento da un ciclo di sedute terapeutiche, così come coloro che hanno problematiche legate alla sfera corporea. La psicoterapia sensomotoria consente infatti di avvicinarsi con gradualità alle sensazioni fisiche, e di imparare a riconoscerle e trattarle in modo diverso dal consueto.

Dal momento che l'obiettivo della terapia è quello di aiutare l'individuo a recuperare il benessere, sia mentale che nel contatto con gli altri, la terapia può essere applicata con successo anche in pazienti che soffrono di depressione, di disturbi d'ansia o difficoltà relazionali.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr.ssa Maria del Carmen Rostagno
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
Contenuti correlati
ragazzo pensieroso si sente escluso dal gruppo
Fomo: cos'è e perché è così legata alla vita digitale

Fomo è una sigla utilizzata per descrivere un particolare tipo di ansia, ma cosa significa veramente? Si può essere "malati di Fomo"? Scopriamolo insieme.

Paziente sdraiato sul divano con terapeuta
Psicoterapia sistemico relazionale: un focus sul metodo

Psicoterapia sistemico-relazionale: ecco su cosa si basa, a chi è rivolto e quali condizioni può trattare questo approccio terapeutico.