Paura di morire: che cos'è la tanatofobia

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 05 Gennaio, 2023

Paura di morire: di cosa si tratta

La paura di morire, anche detta tanatofobia, è un'ansia molto diffusa che, a seconda della gravità con la quale si manifesta, può avere un impatto notevole sulla vita di chi ne soffre. 

Quali sono i sintomi che la caratterizzano e quali cause determinano la comparsa di quest’ ansia della morte? Come fare per superarla? Vediamolo insieme.

Cos'è la paura della morte

Il termine tanatofobia deriva dall'unione di due parole greche, thanatos (morte) e phobos (paura), infatti letteralmente il significato di questa parola è "paura della morte". 

Chi ne soffre prova un'intensa angoscia legata all'idea di morire e, come tutte le fobie, anche questa può avere profonde conseguenze sulla vita dei soggetti che ne soffrono

Il disturbo si manifesta in molte varianti e può accompagnarsi a sottocategorie di ansie ben specifiche, come ad esempio:

  • la paura di morire prima di avere portato a termine tutti i propri progetti
  • la paura di morire e di lasciare i propri figli soli
  • la paura nei confronti del dolore
  • l'ansia di ciò che si troverà dopo la morte

Tale fobia, inoltre, può assumere diverse forme: ad esempio il tanatofobico può essere ossessionato dall'idea di ammalarsi gravemente, dall'essere coinvolto in un incidente stradale, dal morire durante il parto o durante un'operazione chirurgica o, ancora, dall'andare a dormire e non svegliarsi più.

Spesso questo tipo di ansia è presente in persone che manifestano anche altri tipi di paure, come ad esempio la tocofobia (paura del parto), le necrofobia (paura dei cadaveri), l'aerofobia (paura di viaggiare in aereo) o che sono ipocondriache, quindi, temono di ammalarsi.

La fobia della morte si può manifestare in diverse modalità, fra cui:

  • un'ansia generalizzata;
  • un senso di disagio che non si riesce ad inquadrare con precisione;
  • l'angoscia di vivere;
  • nelle forme più gravi, la costante incapacità di provare gioia a causa dello stato di perenne terrore nel quale ci si trova immersi.

I sintomi della fobia della morte

ragazza preoccupata

Quali sono i sintomi che caratterizzano la paura della morte? Tra questi:

  • attacchi di panico e sintomi fisici ad essi collegati (palpitazioni, dolore al torace, vertigini, tremori, formicolii, intensa sudorazione, tachicardia, nausea,...)
  • sensazione di forte angoscia
  • strategie di evitamento che il soggetto mette in atto quando subentrano delle situazioni (ad esempio funerali, ricoveri in ospedale,..) che gli ricordano la sua fobia di morire
  • somatizzazione dello stimolo fobico attraverso manifestazioni fisiche che compaiono non appena si affaccia l'idea della morte
  • autoisolamento
  • ansia
  • insonnia
  • incapacità di condurre una vita normale
  • rabbia
  • tristezza
  • senso di colpa
  • eccessiva preoccupazione nei confronti della propria salute
  • depressione
  • immaginare ossessivamente i modi in cui potrebbe avvenire la propria morte

Se l'ansia di morire si protrae per più di sei mesi, se ostacola lo svolgimento delle normali attività quotidiane e se compare ogni volta che si pensa all'epilogo finale, allora può essere consigliabile rivolgersi ad un terapeuta per iniziare una cura ad hoc.

Perché si ha paura della morte?

Le persone che manifestano questa fobia si chiedono spesso "perché ho paura di morire"? Talvolta, si tende a non pensare alla morte, a negare la possibilità che, un giorno o l'altro, possa subentrare una malattia o che qualunque altra causa possa porre fine alla vita, magari tendendo a vivere le fasi finali in solitudine.

Sebbene in alcuni casi avere paura sia del tutto normale e comprensibile, se questo disturbo comincia ad avere pesanti ripercussioni sulla quotidianità, allora è indice che qualcosa non va. 

Spesso questa forma di angoscia la si ritrova anche nei bambini, i quali sviluppano una forte ansia da separazione nei confronti delle figure di accudimento e vivono con terrore l'idea che queste ultime possano non esserci più. 

Tale ossessione, poi, caratterizza frequentemente anche l'età adolescenziale, nella quale i ragazzi sono al tempo stesso attratti e spaventati dalla morte e dalle implicazioni ad essa collegate. Nel corso dell'esistenza questo pensiero può essere più o meno presente e, a seconda della gravità con il quale si manifesta, richiedere l'intervento di un terapeuta per essere superato

In alcuni casi la tanatofobia può essere collegata ad esperienze traumatiche avvenute in passato o all'aver sperimentato un ambiente famigliare o sociale disfunzionale

Può subentrare, quindi, un disturbo della personalità, oppure altri tipi di problematica, come ad esempio il disturbo narcisistico, quello dipendente di personalità, la depressione e l'ansia generalizzata. 

Lo sviluppo di manifestazioni di questo tipo può avvenire, ad esempio, dopo essere stati a contatto con un famigliare in procinto di morire, oppure perché quest'ultimo era gravemente malato: la paura ossessiva della morte, quindi, avrebbe in questo caso un'origine ben precisa e sarebbe il risultato di un evento traumatico destabilizzante.

Come superare la paura della morte

paziente e terapeuta

Secondo le statistiche, sembra che il sesso femminile sia più propenso a manifestare ansia e paura di morire rispetto agli uomini, inoltre pare che queste sensazioni inizino a comparire con più probabilità verso i 20 anni, per poi a ripresentarsi intorno alla mezza età. 

Se la paura ossessiva della morte si manifesta solo per un periodo limitato di tempo e in occasione di qualche evento specifico, allora è possibile tentare di risolvere il problema da soli. In altri casi, invece, per superare la paura della morte serve necessariamente un aiuto specializzato.

La terapia cognitivo- comportamentale, ad esempio, interviene per aiutare il paziente a decostruire lo stimolo fobico, cercando di agire sulla ripetizione ossessiva di alcuni pensieri che, se protratti nel tempo, possono peggiorare lo stato ansioso. 

Una cura di tipo psicologico è fondamentale per indagare le cause del disturbo e per identificare la presenza di eventuali traumi emotivi che hanno scatenato questo stato. Tuttavia, nei casi più gravi il medico può decidere di somministrare un ciclo di farmaci antidepressivi per cercare di tenere sotto controllo l'ansia legata all'aver paura di morire.

Come non pensare alla morte: alcuni consigli pratici

Ecco alcuni consigli pratici per imparare a non avere paura della morte:

  • accettare la propria debolezza.
  • fare pace con i sentimenti di ansia, depressione e tristezza che emergono durante il giorno
  • comprendere che non si può controllare ogni aspetto della propria vita, men che meno l'eventuale comparsa di malattie o il momento in cui si morirà
  • concentrarsi sul presente
  • impegnarsi in attività che fanno stare bene

Non sempre, tuttavia, pensare alla morte è necessariamente qualcosa di negativo. Se questa idea non diviene un'ossessione che porta con sé angoscia e disperazione, essa può fungere da stimolo per vivere una vita piena, ricca e stimolante. 

Secondo molti esperti di psicologia, avere la consapevolezza che ci sarà inevitabilmente una fine può aiutarci ad essere più consapevoli di ciò che desideriamo realizzare e più pronti ad apportare dei cambiamenti. Spesso, infatti, chi fa esperienza della morte o di una grave malattia, è più incline a vivere a pieno e con gratitudine la sua esistenza.

Molto importante è tenere a bada l'ansia legata alla sensazione di morire mettendo in atto dei comportamenti dall'effetto rilassante sul sistema nervoso

Meditare, praticare yoga, fare delle passeggiate immersi nella natura, dedicarsi a un'attività creativa, sono solo alcuni fra gli espedienti consigliati in caso si fosse preda di una forte angoscia.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr.ssa Giusy Messina
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