Dopo una giornata stressante è bene recuperare le forze con un bel sonno ristoratore. La meditazione può aiutarci a dormire meglio? Quali sono le controindicazioni di questa pratica ormai molto conosciuta?
Di seguito alcune risposte.
Cosa si intende con meditazione?
Con il termine meditazione si indica una serie di esercizi e pratiche che hanno come obiettivo quello di gestire le emozioni, trovare un equilibrio interiore e tranquillizzare la mente.
Una seduta di meditazione si svolge in un luogo tranquillo, assumendo una posizione comoda: si chiudono gli occhi e ci si focalizza sul proprio respiro.
In questo modo il praticante concentra l’attenzione su se stesso, seguendo percezioni e sensazioni con cui abbandona pensieri ed emozioni negative, raggiungendo, infine, benessere e calma.
La meditazione prima di dormire: a cosa serve?
La meditazione serale può essere un rimedio di grande aiuto poiché, dopo una giornata faticosa, può favorire un sonno distensivo in modo naturale.
L’insonnia è un nemico silenzioso, che può portare a gravi scompensi fisici e mentali; combatterla non è facile, spesso occorre lavorare sugli effetti scatenanti che, nella maggior parte dei casi, sono psicologici.
La meditazione agisce sul lato psicologico, portandoci a calmare i pensieri negativi e segnalando al nostro cervello che è ora di rilassarsi in vista della notte.
Ecco alcuni benefici della meditazione serale:
- da sollievo a dolori muscolari di origine somatica;
- facilita il rilassamento psicofisico;
- favorisce un buon sonno ristoratore;
- fa bene al corpo e al cuore;
- aiuta a focalizzare come risolvere un problema;
- elimina lo stress accumulato durante la giornata;
- può aiutare a curare il bruxismo;
- aumenta serotonina e melatonina.
Alcuni esercizi da fare per dormire e vivere meglio
In primis è fondamentale preparare la camera da letto in cui si andrà ad eseguire la pratica della meditazione.
La stanza deve, quindi, avere una temperatura tra i 15 e i 21 gradi, con la possibilità di creare buio totale e ci si può aiutare con musica rilassante (o suoni della natura) e con aroma terapia.
Ecco alcune tecniche e esercizi di meditazione per dormire meglio:
Meditazione consapevole
Ci si concentra su un pensiero per poi lasciarlo passare senza giudicare se stessi.
Occorre sdraiarsi supini e inspirare per dieci secondi, quindi trattenere il respiro per altri dieci conteggi ed espirare.
I tre grazie
Al buio pensare a tre cose belle successe nel corso della giornata, piccoli gesti di tutti i giorni, come una bella notizia, o le parole di una persona che amiamo.
Questi momenti ci permettono di rivivere la gioia che ci hanno suscitato e di apprezzare il lato positivo della vita.
Bodyscan
Si devono percepire le sensazioni che arrivano dal corpo, il contatto dei piedi col suolo, lungo le gambe, il bacino, il busto, il collo, la testa.
Le tensioni e il disagio devono essere affrontati con gentilezza e garbo.
Meditazione trascendentale
Ha lo scopo di calmare il flusso di pensieri superflui e “rumorosi”.
Ci si deve sedere in una posizione comoda, con la schiena dritta, per venti minuti.
Occorre ripetere un mantra per tutta la durata della meditazione, qualcosa che tranquillizzi e scacci i pensieri negativi; quando si è raggiunto un buon livello di concentrazione ci si focalizza in un punto in mezzo alla fronte chiamato “terzo occhio” (la ghiandola pineale).
Le controindicazioni
Come ogni attività fisica e mentale, anche la meditazione può avere delle controindicazioni se non la si sa gestire.
L’aumento di consapevolezza, ad esempio, può essere un problema: potrebbero riemergere ricordi scomodi o dolorosi, sensi di colpa che avevamo seppellito.
Un altro pericolo è quello di riscontrare una spersonalizzazione, che può far nascere sentimenti di noia e vuoto – il praticante si sente come all’interno di un film –.
Meditare, come abbiamo visto, aiuta a trovare la calma e la serenità interiore, ma esistono alcune situazioni in cui è giusto essere arrabbiati o tristi. Non bisogna nascondersi e reprimere le proprie emozioni, altrimenti si rischia di diventare persone passive.
A cosa stare attenti
Prima di immergersi nella meditazione, è bene rendersi conto che non bisogna per forza cercare uno stato di pace. Al contrario, bisogna essere in grado di affrontare qualsiasi cosa emerga.
Il praticante deve essere capace di provare “compassione” verso se stesso, in quanto risulta l’unico modo per affrontare i propri demoni interiori.
Come in qualsiasi altra pratica, inizialmente la meditazione potrà essere dolorosa e gli effetti potrebbero tardare a manifestarsi; è come se si stesse affrontando un viaggio, che pian piano porta a scoprire nuovi lati di sé stessi.