Il Natale è un momento di gioia e condivisione, atteso da molte persone con trepidazione, ma non sempre è così per tutti: può rappresentare un invito a socializzare in maniera forzata, anche se non ne sentiamo l'esigenza o se non siamo in grado per delle situazioni personali che ci provano dal punto di vista emotivo.
Vediamo quali sono i risvolti psicologici del trascorrere le festività natalizie per conto proprio.
Scegliere di trascorrere il Natale senza particolari festeggiamenti: sì, succede spesso
Sempre più persone scelgono di trascorrere il Natale in solitudine, e c'è una buona ragione: le feste, con le loro pressioni sociali e le aspettative, possono essere motivo di agitazione e inquietudine.
Alcuni studi, come quello della American Heart Association, dimostrano che i livelli di stress aumentano durante le festività, e le riunioni familiari, i viaggi e la frenesia dei regali possono amplificare questa sensazione.
Tuttavia, la decisione di passare il Natale da soli non è più vista come un segno di isolamento, ma come una scelta consapevole di prendersi cura di sé.
Thuy-vy Nguyen, psicologa sociale, fondatrice del Solitude Lab presso l'Università di Durham in Inghilterra e co-autrice di Solitude: The Science and Power of Being Alone mette in luce l'importanza della distinzione tra solitudine e abbandono: mentre la prima può essere un'esperienza positiva e ristoratrice, la seconda è legata a sentimenti di isolamento e può avere conseguenze negative sulla salute mentale.
La solitudine, scelta in maniera consapevole, può rappresentare un modo per prendersi del tempo per sé stessi durante le feste, ricaricare le energie e ritrovare un senso di pace interiore.
Inoltre, sottolinea che “le famiglie monoparentali sono in aumento nel mondo sviluppato e che sempre più persone rimangono single o si sposano più tardi".
Voler stare da soli a Natale significa non avere persone con cui trascorrerlo?
È fondamentale ricordare che la solitudine scelta è diversa dall'isolamento forzato: prendersi del tempo per sé stessi durante le feste può essere un modo per ricaricare le energie e ritrovare un senso di pace interiore.
Inoltre, la solitudine, spesso considerata negativamente, nasconde in realtà un tesoro di benefici per la nostra mente, e decidere autonomamente come impiegare il proprio tempo è un atto di autodeterminazione che ci consente di ritrovare un senso di controllo sulla nostra vita.
Infatti, studi scientifici dimostrano che la solitudine, se vissuta consapevolmente, stimola la creatività, favorisce la calma e ci permette di connetterci più profondamente con noi stessi.
"Uno degli elementi chiave della solitudine che determina come ci sentiamo è l'elemento della scelta e dell'autonomia", ha detto. "Detto questo, una solitudine prolungata può trasformarsi in auto-isolamento".
Dunque, occorre fare attenzione a non isolarsi completamente dalla socializzazione, anche perché è stato dimostrato che la solitudine può favorire problemi come la depressione e persino aumentare il rischio di demenza.
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Ogni attitudine alla socialità ha dei lati negativi e positivi: l'importante è mantenere un atteggiamento aperto agli altri anche se si è introversi, ma sapere che si ha consapevolezza sufficiente per scegliere come trascorrere delle festività che spesso si trasformano in convenzioni alle quali si sente quasi l'obbligo di prendere parte.
Come spiega Nguyen, il benessere nasce dalla libertà emotiva e cognitiva che la solitudine ci offre; per trarne i massimi benefici, è importante accogliere i momenti di silenzio e di introspezione, senza cercare continuamente distrazioni.