Il metodo Kakebo per il risparmio funziona davvero?

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 01 Agosto, 2024

Una persona che compila un diario

Che cos'è il metodo Kakebo e perché può aiutare a risparmiare denaro? Come funziona esattamente e cosa prevede?

Scopriamo di più su questo strumento di risparmio giapponese.

Che cos'è il metodo Kakebo?

Kakebo è il nome di un metodo giapponese di risparmio dall'origine antica. Sembra infatti che sia stato inventato agli inizi del XX secolo dalla giornalista Hani Makoto, la quale aveva iniziato a scrivere degli articoli dedicati all'economia domestica e alle diverse strategie di contenimento delle spese.

Il Kakebo è una vera e propria agenda cartacea nella quale si registra ogni entrata e ogni uscita monetaria, e ha la funzione di insegnare il valore del risparmio e quella di promuovere l'autoconsapevolezza finanziaria.

L'abitudine di tenere un Kakebo è molto radicata nella cultura giapponese, tanto che la tradizione prevedeva di acquistarne uno all'inizio del nuovo anno, o di regalarlo ad amici e famigliari.


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La versione originale prevede di compilare il Kakebo (che non è altro che una sorta di quaderno) a mano, tuttavia negli ultimi anni sono nate numerose versioni digitali che promettono di snellire e velocizzare la trascrizione delle varie spese.

Tuttavia, sono in molti a ritenere che il gesto di scrivere le cifre sull'agenda cartacea possa contribuire ad aumentare la consapevolezza di quanto si è speso e a migliorare, in questo modo, la propria capacità di risparmio.

Come funziona il Kakebo?

Il funzionamento di questo metodo di risparmio è molto semplice intuitivo. Il Kakebo è strutturato come un calendario, all'interno del quale a ogni colonna corrisponde un giorno del mese, mentre le righe rappresentano le varie voci di spesa.

Queste sono suddivise in diverse macrocategorie, come ad esempio le spese definite "essenziali", come la rata del mutuo o il canone di affitto da versare mensilmente, piuttosto che la spesa alimentare o quella sostenuta per le bollette e i trasporti.

Poi, ci sono le spese "opzionali", che includono lo shopping, i costi sostenuti per gli hobby e il tempo libero; infine, un'ulteriore area di spesa è costituita dalle spese impreviste, quelle cioè, che sono rappresentate dalle emergenze, gli imprevisti o le riparazioni.

Ogni giorno occorre quindi registrare con precisione tutti i vari costi sostenuti inserendoli nella categoria di riferimento, in modo da avere un'idea di quanto si spende al mese; parallelamente, si riporteranno anche le voci in entrata, come ad esempio lo stipendio o le altre fonti di reddito.

Lo scopo principale del Kakebo è quello di offrire una visione d'insieme del cosiddetto "flusso di entrate e di uscite", così da poter esercitare un controllo più preciso e puntuale sulle proprie finanze.

Questo metodo di pianificazione giapponese non si limita a porsi come strumento di analisi: esso, infatti, oltre a offrire una panoramica sul proprio bilancio economico, permette di migliorare l'attitudine al risparmio.

Una volta stabilito un obiettivo di natura economica (una cifra anche piccola ma che verrà usata per un obiettivo preciso) e compilate diligentemente le entrate e le uscite, si riuscirà a capire se ci si sta muovendo nella giusta direzione e si potrà, in questo modo, correggere il tiro.

Le categorie di spesa nella quali è suddiviso il Kakebo tradizionale comprendono:

  • le spese legate alla sopravvivenza (rata del mutuo, spesa alimentare, trasporto);
  • gli optional (ovvero i costi legati al tempo libero);
  • le spese extra (rappresentate dalle emergenze sanitarie, dall'acquisto di oggetti di lunga durata, dalle riparazioni);
  • le spese destinate alla cultura (biglietti per concerti o per il cinema, libri).

In genere il Kakebo si inizia a compilare all'inizio dell'anno, così da avere un obiettivo sui dodici mesi, tuttavia, essendo strutturato su base mensile, nulla vieta di cominciare a scriverlo anche ad anno inoltrato.

Perché il metodo Kakebo è utile?

C'è una ragione del perché il Kakebo è divenuto uno strumento apprezzatissimo non solo in Giappone, dov'è nato, ma in tutto il mondo, ed è legato alla sua duplice finalità.

Da una parte esso aiuta a tenere sotto controllo le spese, dall'altro, permette di impegnarsi nel raggiungimento di un obiettivo, ovvero quello di risparmiare una certa cifra per le proprie necessità.

Oltre al mero calcolo matematico, il Kakebo insegna un metodo e contribuisce ad aumentare la propria consapevolezza finanziaria.

I vari bilanci che vengono effettuati su base mensile, trimestrale o semestrale, permettono di capire se e quanto si è in grado di risparmiare e quali sono le spese extra che, invece, è possibile tagliare.

Con il Kakebo si ha una visione del flusso di cassa e si riesce a mirare i propri acquisti, riducendo notevolmente lo shopping compulsivo e le spese inutili.

Esso aiuta a riflettere sul proprio modo di gestire i soldi e permette un momento di introspezione utile per avviare importanti processi di cambiamento interiore.

Una persona che compila un diario

L'utilizzo della carta e della penna, inoltre, decisamente in controtendenza, è importante per aumentare il livello di consapevolezza e per trovare maggior motivazione nel risparmio.

Tra gli altri vantaggi legati all'avere un Kakebo vi sono poi:

  • meno stress associato alla cattiva gestione del proprio denaro. Il Kakebo insegna ad avere più disciplina e offre un'opportunità per conoscersi;
  • l'obbligo di dedicare tempo ed energia alla propria situazione finanziaria;
  • aiuta a comprare meno e a fare meno acquisti non programmati;
  • il supporto nella creazione di nuove abitudini più orientate al risparmio, come ad esempio la scelta di usare prodotti di recupero o di acquistare vestiti di seconda mano;
  • rappresenta un'occasione di riflessione sulle priorità personali e sulle scelte (anche a lungo termine) che si intende portare avanti;
  • aiuta a porre dei limiti di spesa, particolarmente importanti per le persone che hanno un cattivo rapporto con il denaro.
Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

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Anna Nascimben | Editor
in Mental health

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