La fobia dei piedi, anche chiamata podofobia, è un tipo di disagio molto comune.
Perché alcune persone ne soffrono e come si manifesta? Quale terapia si può mettere in pratica per risolvere il problema? Vediamolo insieme.
Cos'è la fobia dei piedi
La paura dei piedi, ovvero la podofobia, rientra nella categoria delle fobie specifiche e, a differenza di quanto si potrebbe pensare, è abbastanza diffusa.
Il termine deriva dall'unione delle parole greche podos, cioè piedi, e phobos, che significa, appunto, fobia. Le persone che ne soffrono provano un intenso disagio quando si trovano a contatto con i piedi nudi di altre persone, tuttavia, nei casi più gravi, questo tipo di ansia può riguardare anche le proprie estremità inferiori, per le quali si prova una forte repulsione.
Chi soffre di podofobia, quindi, non sopporta la vista dei piedi e ne ha paura, inoltre prova disagio quando gli altri guardano o toccano le loro estremità inferiori. Nei casi più estremi, la podofobia può avere pesanti ripercussioni sulla vita del paziente, il quale arriva addirittura a trascorrere lunghi periodi senza mai togliere i calzini o le scarpe pur di non vederli.
Si tratta di una particolare tipologia di ansia che, a seconda della sua gravità, ha un impatto significativo sull'esistenza: le relazioni sociali, ad esempio, possono essere compromesse in quanto l'individuo non sopporta di potersi ritrovare a contatto con i piedi degli altri o di vederli, ma anche i rapporti intimi possono diventare complicati, in quanto si tende ad evitare la nudità propria e dell'altro.
Chi soffre di podofobia prova un'ampia gamma di sensazioni, in base all'intensità della sua paura. Si va dal semplice senso di disagio, passando per la repulsione, il disgusto, fino ad arrivare a veri e propri attacchi di ansia incontrollata non appena si vede un piede nudo.
Come per tutte le altre fobie specifiche, per arrivare a una diagnosi definitiva occorre che la paura dei piedi sia presente da più di sei mesi, che sia talmente forte da influenzare negativamente la vita quotidiana e che si accompagni a sintomi fisici tipici degli attacchi di panico.
Le cause della podofobia
Sono diverse le cause che possono portare un individuo a sviluppare questa forma di paura nei confronti dei piedi. Fra le più comuni rientrano:
- l'aver subito dei traumi emotivi durante l'infanzia o l'adolescenza;
- l'ereditarietà famigliare nei confronti di alcune forme di fobia;
- l'essere stati vittima di episodi di violenza nel proprio passato (ad esempio, aver subito delle percosse sferrate con dei calci violenti, può, in soggetti predisposti, facilitare la nascita di questo tipo di disagio).
Inoltre, anche essere stati soggetti a patologie o a contusioni dolorose nella zona degli arti inferiori, può dare luogo a una profonda avversione che, in alcuni casi, sfocia in una vera e propria paura.
In questo caso il soggetto podofobico sviluppa un trauma emotivo talmente forte da non voler assolutamente entrare in contatto con l'oggetto che in passato gli ha causato un dolore intenso.
Tuttavia, secondo un'altra spiegazione, questa, come altre fobie, sarebbe una proiezione di un disagio interiore molto forte. Il soggetto, infatti, proietterebbe all'esterno un malessere di tipo psicologico talmente forte da non riuscire ad essere gestito internamente.
I piedi vengono quindi associati a un qualcosa di sporco e di ripugnante e ne diventano un simbolo, diventando l'oggetto che racchiude in sé tutte (o buona parte) delle paure che albergano nell'inconscio dell'individuo. È stato, inoltre, evidenziato che le persone che tendono a presentare livelli di stress molto alti, hanno più probabilità di diventare soggetti fobici.
Paura dei piedi: come si manifesta
I sintomi più comuni associati alla fobia dei piedi sono quelli legati alla paura e alla sensazione di angoscia.
Essi si manifestano quando la persona vede i piedi (suoi e quelli degli altri), quando entra in contatto con loro, ma anche semplicemente quando pensa a loro, scatenando tutte quelle manifestazioni tipiche dell'ansia anticipatoria. Tra questi:
- ansia
- sensazione di panico
- sudorazione eccessiva
- tachicardia
- palpitazioni
- sensazione che manchi l'aria
- vertigini
- sensazione di nausea
- disturbi gastrointestinali
Oltre ai sintomi fisici che, nei casi più gravi possono dare luogo a veri e propri attacchi di panico, in genere il soggetto podofobico tende a mettere in atto anche questi comportamenti tipici:
- evitamento dello stimolo fobico, la persona evita di trovarsi in situazioni dove potrebbe entrare in contatto con i piedi: non frequenta piscine pubbliche, né spiagge o palestre, pur di non dover vedere le estremità sue o degli altri
- non vuole parlare dell'oggetto della sua fobia e cerca di addirittura di non pronunciare la parola "piedi"
- non sopportando la vista dei suoi piedi, così come quella degli altri, li tiene sempre coperti indossando scarpe chiuse anche d'estate
- si isola dal contatto con le altre persone, in particolare durante i mesi estivi quando vi sono più possibilità di entrare in contatto con lo stimolo fobico.
Fobia dei piedi: quale cura
Come altri tipi di fobia, anche quella verso i piedi si avvale di una terapia di tipo psicologico. Grazie all'aiuto di un terapeuta specializzato, infatti, il paziente viene gradualmente portato ad avvicinarsi allo stimolo fobico, lavorando sull'identificazione delle cause che lo hanno portato a sviluppare questa paura.
La terapia cognitivo-comportamentale, ad esempio, cerca proprio di aiutare l'individuo a sviluppare una sorta di resistenza verso i piedi, mediante un'esposizione alla fobia graduale e controllata. Nell'ambito di questo approccio terapeutico, ad esempio, viene fatto uso della realtà virtuale, utile per avvicinare la persona ai piedi senza stressarla troppo.
Nei casi più gravi, quando, cioè, la fobia ha un impatto estremamente invalidante sulla vita della persona, il terapeuta può prescrivere dei farmaci ansiolitici in abbinamento a tecniche di rilassamento, sia fisico (yoga, attività fisica) sia mentale (training autogeno, meditazione).
I farmaci impiegati includono solitamente quelli beta bloccanti e gli antidepressivi, tuttavia essi vanno assunti solo su indicazione medica e in abbinamento ad una terapia di tipo psicologico.