Koumpounofobia è il nome scientifico che designa una paura tanto rara quanto invalidante ovvero la fobia dei bottoni. Da cosa è scatenata questa forma d'ansia che si manifesta alla vista di un semplice accessorio di uso comune come il bottone? Quali sono le cause e i possibili rimedi per superare questo disagio?
Vediamolo insieme.
Cos'è la fobia dei bottoni e come si manifesta
La koumpounofobia indica una forma di avversione verso i bottoni che, secondo alcuni studi, colpisce in media una persona su 75.000. Un personaggio famoso, in particolare, sembra che soffrisse proprio di questo disturbo: si tratta di Steve Jobs, famoso per aver contribuito a rivoluzionare il design di moltissimi oggetti, dai computer agli smartphone.
Chi soffre della cosiddetta "fobia dei bottoni", prova una vasta gamma di emozioni di fronte alla vista di questo accessorio, che va dalla semplice avversione, passando per il disagio, il disgusto, fino ad arrivare a vere e proprie forme di terrore incontrollabile che prendono il sopravvento causando diversi problemi relazionali e sociali nei soggetti che ne soffrono.
Il timore nei confronti dei bottoni rientra nella categoria delle cosiddette "paure specifiche", ovvero quelle avversioni più o meno invalidanti che si manifestano nei confronti di oggetti o situazioni che non rappresentano un reale rischio per l'incolumità fisica e che per tale motivo sono considerate sproporzionate rispetto al protagonista del disturbo.
Chi manifesta questo disagio non ama né guardare né tanto meno toccare questi piccoli oggetti rotondi presenti sugli abiti, arrivando a mettere in atto delle cosiddette "strategie di evitamento" che consistono nell'indossare solo abiti dotati di zip o nel tenersi a debita distanza da questi oggetti. La fobia verso i bottoni si esprime in diverse sfumature: c'è chi, ad esempio, ha il disgusto di toccare i bottoni particolarmente vecchi e sporchi, altri invece ne hanno letteralmente il terrore.
Come si manifesta la fobia per i bottoni? I sintomi principali riconducibili a questo disturbo sono i seguenti:
- avversione o disgusto quando si vede o si tocca un bottone, accompagnati da sensazioni di forte ansia e stress
- aumento della sudorazione
- aumento della frequenza cardiaca
- formicolii e tremori
- sensazione di nausea
- creazione di "strategie di evitamento" utili ad arginare l'esposizione allo stimolo ansiogeno
- desiderio di igienizzarsi le mani qualora si toccasse un bottone
- attacchi di panico che insorgono quando ci si trova in situazioni nelle quali vi è un'abbondante quantità di bottoni (negozi di abbigliamento, mercerie)
- forte disagio o incapacità a stare accanto a qualcuno che indossa abiti con bottoni
Le cause della koumpounofobia
Quali sono le cause che determinano l'insorgere di questa paura? Secondo gli esperti, la koumpounofobia sarebbe probabilmente originata dal timore nei confronti degli oggetti piccoli e rotondi, i quali, se ingeriti, possono portare al rischio di soffocamento. E probabile che i soggetti fobici abbiano sperimentato un episodio fortemente traumatico durante il loro passato che li ha portati a sviluppare una forte avversione nei confronti di questi oggetti così minuti ma potenzialmente mortali.
Secondo un'altra interpretazione invece, questo timore sarebbe particolarmente presente in soggetti che dimostrano un alto livello di autocontrollo; sembra infatti che chi ha la tendenza a voler esercitare il proprio potere decisionale su ogni aspetto della propria vita, possa essere maggiormente colpito dalla possibilità di sviluppare un disturbo di questo tipo, nel quale il bottone, inteso come piccolo elemento che sfugge alle difese dell'individuo ed è capace di provocare la morte, assume le sembianze di un oggetto estremamente pericoloso dal quale è necessario difendersi.
La fobia dei bottoni, tuttavia, non è una paura presente solo negli adulti: essa è molto diffusa anche nei bambini, i quali potrebbero forse essere stati influenzati dall'atteggiamento eccessivamente apprensivo dei genitori legato al pericolo di soffocamento.
Paura dei bottoni: quale terapia
Per quanto riguarda il trattamento della koumpounofobia, sembra che buoni risultati si possano ottenere attraverso la terapia cognitivo- comportamentale, utile per decostruire il processo mentale che conduce alla fobia e per esporsi, con gradualità e attraverso l'aiuto del medico, allo stimolo fobico. In ogni caso, questo tipo di paura andrebbe indagata con l'aiuto di un terapeuta esperto per risalire alla causa primaria che ha originato la paura e, in seguito, poter intervenire sul trattamento del sintomo.