Come si manifesta il disturbo borderline di personalità e quali sono le cause?

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ultimo aggiornamento – 25 Luglio, 2024

ragazza dalla psicologa

Il disturbo borderline di personalità si manifesta come un intricato labirinto di emozioni, comportamenti e relazioni, creando sfide sia per chi lo vive che per coloro che cercano di comprendere e trattare questa condizione.

Cerchiamo di darne una panoramica esplorando le varie sfaccettature di questa condizione, dalla sua genesi alle implicazioni cliniche.

Personalità borderline: cos'è

Il disturbo borderline di personalità (DBP o BPD) è un disturbo mentale caratterizzato da instabilità nelle emozioni, nelle relazioni interpersonali, nell'immagine di sé e degli altri, con una marcata impulsività.

Le persone con DBP possono sperimentare intensi sbalzi d'umore (non casuali, ma come reazione ad eventi anche minimi), paura dell’abbandono, comportamenti autolesionistici e difficoltà a mantenere relazioni stabili.

La diagnosi viene effettuata da professionisti della salute mentale e il trattamento di prima scelta è la psicoterapia; in alcuni casi è possibile intervenire farmacologicamente.

Cosa significa “borderline”? Letteralmente "al limite" o "sulla linea di confine"; in un contesto clinico e psicologico, è utilizzato per descrivere una condizione che sembra situarsi al confine tra altre categorie diagnostiche, in particolare tra nevrosi (disturbi caratterizzati da un buon esame di realtà) e psicosi (disturbi più gravi che implicano una perdita di contatto con la realtà).

Originariamente il disturbo borderline di personalità veniva visto considerato al limite tra questi due gruppi di disturbi.

Questa condizione, solitamente, compare nell'adolescenza o nella prima età adulta; i sintomi si manifestano gradualmente e spesso diventano più evidenti durante la tarda adolescenza.

Tuttavia, è possibile che alcuni segni e sintomi iniziali possano essere osservati già durante l'infanzia, sebbene la diagnosi formale di DBP raramente venga fatta prima dei 18 anni.

Sintomi del disturbo borderline

I sintomi del disturbo borderline di personalità sono vari e possono influenzare diversi aspetti della vita di una persona.

Quindi, come riconoscere un borderline? Secondo il Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5-TR), i sintomi principali includono:

  • instabilità nelle relazioni interpersonali: relazioni intense e instabili caratterizzate da alternanza tra estremi di idealizzazione e svalutazione;
  • impulsività: comportamenti impulsivi e potenzialmente dannosi in almeno due aree tra; spese eccessive, sesso non protetto, abuso di sostanze, guida spericolata, abbuffate;
  • instabilità emotiva: sbalzi d'umore rapidi e intensi, con episodi di depressione, irritabilità o ansia che possono durare solo poche ore fino a pochi giorni;
  • rabbia intensa e inappropriata: esplosioni o difficoltà a controllare la rabbia;
  • paura dell'abbandono: sforzi disperati per evitare abbandoni reali o immaginari, che possono includere comportamenti estremi o manipolatori;
  • disturbi dell'identità: immagine di sé marcatamente e persistentemente instabile;
  • comportamenti autolesionistici e suicidari: minacce, gesti, comportamenti o tentativi di suicidio, oppure autolesionismo;
  • paranoia transitoria o sintomi dissociativi: stress legato a ideazioni paranoiche o sintomi dissociativi gravi;
  • sensazione cronica di vuoto: sentimenti costanti di vuoto interiore.

Questi sintomi borderline possono variare in intensità e manifestarsi in combinazioni diverse.

Per essere diagnosticato correttamente, il paziente deve soddisfare almeno cinque dei nove criteri del DBP elencati sopra.

In caso si dovesse sospettare di essere soggetti borderline, è sempre meglio affidarsi alle cure e al parere di uno specialista.


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Diagnosi disturbo borderline

La diagnosi del disturbo borderline di personalità viene effettuata da un professionista della salute mentale, come uno psicologo, uno psicoterapeuta oppure uno psichiatra, attraverso una valutazione approfondita.

Questa si basa su criteri specifici stabiliti nel Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali (DSM-5-TR).

Ecco i principali passaggi.

Colloquio clinico

  • anamnesi dettagliata: il professionista raccoglie informazioni sulla storia medica, psicopatologica, familiare e personale del paziente;
  • descrizione dei sintomi: discussione dei sintomi attuali e del loro impatto sulla vita quotidiana del paziente.

Osservazione comportamentale

Il professionista osserva il comportamento, l'atteggiamento e l'interazione del paziente durante le sedute.

Questionari e scale di autovalutazione

Strumenti come il Borderline Personality Disorder Severity Index (BPDSI) o il Personality Assessment Inventory (PAI) possono essere utilizzati per raccogliere ulteriori informazioni sui sintomi e la loro gravità.

Valutazioni psicometrico-comportamentali

Alcuni professionisti possono utilizzare ulteriori test psicologici per valutare aspetti specifici della personalità e della psicopatologia, quali i meccanismi di difesa, il livello di mentalizzazione, oppure l’alessitimia.

Diagnosi differenziale

È importante distinguere, all'interno della psicologia, il disturbo borderline di personalità da altri disturbi mentali con sintomi sovrapposti, come il disturbo bipolare, la depressione maggiore, il disturbo post-traumatico da stress e altri disturbi di personalità.

Cause del disturbo borderline

Le cause dei disturbi personalità borderline non sono state completamente comprese, ma si ritiene che siano il risultato di una combinazione di fattori genetici, biologici e ambientali. Si specifica, ciononostante, che i fattori di carattere ambientale sono stati studiati ed esplicitati in maniera più chiara, mentre non sono stati rilevati marker biologici e genetici di tipo univoco.

Ecco una panoramica delle principali cause e fattori di rischio:

Fattori genetici

Il disturbo borderline della personalità può essere più comune tra le persone che hanno un parente di primo grado con la medesima condizione. Se da una parte tale constatazione può indurre a ipotizzare una possibile causa genetica, è altrettanto vero che la presenza di un genitore con disturbo di personalità rappresenta al tempo stesso una potenziale causa ambientale.

Alcuni autori ritengono che la predisposizione genetica possa spiegare circa il 40-60% del rischio di sviluppare il BPD.

Fattori biologici

Alterazioni in aree del cervello che regolano le emozioni e il comportamento, come l'amigdala, l'ippocampo e la corteccia prefrontale sono attivamente coinvolti nel funzionamento del disturbo.

Tali aree possono mostrare un’attività o uno sviluppo anomalo, influenzando la regolazione emotiva, l'impulsività e la percezione delle minacce.

Fattori ambientali

Molte persone con disturbo borderline hanno subito traumi infantili quali abusi fisici, sessuali, emotivi, oppure trascuratezza. Tali esperienze possono contribuire alla sviluppo del disturbo.

Anche la crescita in un ambiente familiare instabile, caotico o abusante può aumentare il rischio di sviluppare il DBP; la mancanza di supporto e affetto durante l'infanzia può influenzare negativamente lo sviluppo emotivo e relazionale.

Fattori psicologici

Relazioni di attaccamento insicure o problematiche con i caregiver durante l'infanzia possono influire sulla capacità di formare relazioni stabili e sicure in età adulta.

Alcuni individui, inoltre, possono avere una vulnerabilità innata alla disregolazione emotiva, rendendoli più suscettibili di sviluppare sintomi borderline in risposta a stress o traumi.

Insieme di tutti i fattori

Il BPD è spesso considerato il risultato di una complessa interazione tra tutti gli scenari appena elencati: per esempio, una persona con una predisposizione genetica alla disregolazione emotiva che sperimenta traumi infantili può avere un rischio maggiore di sviluppare il disturbo rispetto a una persona con solo uno di questi fattori.

È bene sottolineare che non tutte le persone con questi fattori di rischio svilupperanno il disturbo borderline di personalità, e non tutte le persone con tale condizione avranno una storia di trauma o altre caratteristiche comunemente associate al disturbo.

Ogni individuo è unico, e il DBP può manifestarsi in modi diversi a seconda delle specifiche circostanze personali e ambientali.

Trattamenti e cura per la il DBP

Il trattamento per il disturbo borderline di personalità può essere affrontato in una varietà di modi.

Ecco i principali trattamenti esistenti.

Psicoterapia

  • terapia dialettico-comportamentale: combina terapia cognitivo-comportamentale con principi di mindfulness e include terapia individualee skill training di gruppo. L’obiettivo è quello di ridurre i comportamenti autolesionistici e suicidari, migliorando al tempo stesso regolazione emotiva,la tolleranza alla frustrazione e relazioni interpersonali;
  • terapia focalizzata sul transfert: esplora le dinamiche interpersonali e i modelli relazionali, con un focus sulla relazione tra paziente e terapeuta. Migliora la comprensione e la gestione delle emozioni e delle relazioni interpersonali.
  • Schema Therapy: combina elementi di terapia cognitivo-comportamentale, terapia psicodinamica e altre forme di terapia. Si concentra sugli schemi disfunzionali sviluppati durante l'infanzia persviluppare modi più sani di pensare, sentire e comportarsi;
  • Mentalization-Based Treatment: si concentra sul migliorare la capacità di comprendere i propri stati mentali e quelli degli altri, a cui farà seguito un miglioramento della regolazione emotiva e delle relazioni interpersonali.

Farmacoterapia

Non esistono farmaci specificamente approvati per il trattamento del DBP, ma alcuni farmaci possono essere prescritti per trattare sintomi specifici quali quelli depressivi o ansiosi:

  • antidepressivi: utilizzati per trattare i sintomi depressivi o, mediante utilizzo off-label, i sintomi ansiosi;
  • stabilizzatori dell'umore: possono aiutare a controllare l'instabilità emotiva;
  • antipsicotici: possono essere utili per trattare sintomi di disorganizzazione del pensiero o impulsività estrema, oppure l’ansia mediante utilizzo off-label.

Supporto e interventi aggiuntivi

  • gruppi di supporto: partecipare a gruppi di supporto può fornire un senso di appartenenza e comprensione, oltre a offrire strategie di coping;
  • interventi educativi: educare sia il paziente che i familiari può aiutare a migliorare la comprensione e a ridurre lo stigma;
  • programmi di trattamento intensivo: programmi di trattamento residenziale possono essere utili per i casi più gravi.

Miglioramento dello stile di vita

  • mindfulness e tecniche di rilassamento: pratiche come la meditazione, lo yoga o tecniche di rilassamento possono aiutare a gestire lo stress e a migliorare la regolazione emotiva;
  • esercizio fisico regolare: l'attività fisica può avere un effetto positivo sull'umore e sulla salute mentale generale;
  • alimentazione sana e sonno regolare: mantenere uno stile di vita sano può contribuire al benessere emotivo.

Il trattamento per il DBP è altamente personalizzato e spesso richiede tempo per vedere miglioramenti significativi.

Mattia Zamboni | Seo Content Specialist
Scritto da Mattia Zamboni | Seo Content Specialist

Ho conseguito la laurea in Scienze della Comunicazione con un particolare focus sullo storytelling. Con quasi un decennio di esperienza nel campo del giornalismo, oggi mi occupo della creazione di contenuti editoriali che abbracciano diverse tematiche, tra cui salute, benessere, sessualità, mondo pet, alimentazione, psicologia, cura della persona e genitorialità.

a cura di Dr. Alberto Galia
Le informazioni proposte in questo sito non sono un consulto medico. In nessun caso, queste informazioni sostituiscono un consulto, una visita o una diagnosi formulata dal medico. Non si devono considerare le informazioni disponibili come suggerimenti per la formulazione di una diagnosi, la determinazione di un trattamento o l’assunzione o sospensione di un farmaco senza prima consultare un medico di medicina generale o uno specialista.
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