Esistono alcune circostanze in cui l’ansia è essere una sensazione fisiologica del tutto normale, che non deve suscitare un particolare timore.
Tuttavia, si tratta di una condizione da non sottovalutare e che richiede il giusto trattamento.
Come riconoscere quel sentimento di inquietudine che di tanto e tanto ci pervade rispetto all’ansia cronica?
Quali sono i sintomi dell'ansia? Di cosa si tratta?
Scopriamone di più!
Cos’è l’ansia?
L’ansia è un complesso di reazioni fisiologiche, cognitive e comportamentali che compaiono a seguito di stimoli esterni, percepiti come particolarmente minacciosi, o che sovvengono quando sappiamo di dover affrontare una situazione che ci turba particolarmente e ci getta in uno stato di angoscia o di pericolo.
In buona sostanza, l’ansia può essere considerata come una sottocategoria dello stress: la differenza sta nel fatto che la reazione che ne scaturisce si attiva anche senza che vi sia quello stimolo esterno diretto e sempre presente.
A innescare l’ansia può essere, infatti, anche il solo pensiero relativo a un evento stressante (che magari è in programma o che è solo un’eventualità remota).
L’ansia, dunque, così come lo stress, può essere un’arma a doppio taglio: se da una parte ci “avvisa” di un imminente pericolo o di una situazione a cui prestare particolare attenzione, se eccessiva può risultare controproducente e rischiare di compromettere seriamente il risultato delle nostre attività.
Alcuni individui manifestano e provano ansia continuamente, anche in assenza di uno stimolo reale o di un pensiero ricollegato ad esso.
Ecco, allora, che l’ansia diventa generalizzata, e pervade ogni ambito del proprio quotidiano, sopraffacendo l’individuo e impedendo di gestire anche attività marginali e poco importanti, che sembrano montagne impossibili da scalare.
I sintomi fisici dell’ansia
Se l’ansia è da considerare come un “sottoprodotto” dello stress, è normale che i sintomi ad essa associati abbiano delle similarità con tale problematica.
È possibile categorizzare i sintomi dell’ansia suddividendoli tra fisici e psicologici.
Tra i sintomi psicologici si possono individuare i seguenti:
- apprensione continua;
- nervosismo generalizzato;
- alterazione della memoria;
- perdita di concentrazione;
- insicurezza o timore;
- esaurimento.
Questi sintomi, a loro volta, danno origine ad una serie di sensazioni cognitivo-comportamentali, riassumibili in:
- senso di vuoto mentale;
- costante sensazione di pericolo o inquietudine;
- immagini, pensieri e ricordi negativi ricorrenti;
- messa in atto di comportamenti auto-protettivi;
- sensazione di essere osservati e costantemente giudicati dagli altri;
- evitamento di ogni situazione temuta.
Tutto questo, spesso, viene vissuto individualmente dal soggetto ansioso e non è sempre semplice decifrare un’ansia patologica.
Per questo motivo è possibile avvertire anche alcuni sintomi fisici più chiari, come per esempio:
- tensione;
- tremore;
- nausea;
- palpitazioni;
- sudorazione eccessiva;
- tachicardia;
- affaticamento;
- mancanza di respiro;
- vertigini;
- formicolii agli arti o alla bocca;
- minzione frequente;
- sintomi gastrointestinali (es. gastrite o diarrea);
- difficoltà ad addormentarsi o insonnia severa;
- depersonalizzazione.
A volte l’ansia sfocia in veri e propri disturbi, manifestazioni tipiche dei soggetti ansiosi, ad esempio gli attacchi di panico (o attacchi di ansia) possono essere fortemente invalidanti, soprattutto quando la causa scatenante l’ansia stessa non ha vero motivo di esistere.
Assistiamo, dunque, alle categorie fobiche dell’ansia, distinguibili ulteriormente in:
- fobie specifiche (ragni, serpenti, insetti, spazi chiusi, aereo, ecc.);
- agorafobia e disturbo di panico (situazioni in cui non si accede a una rapida via di fuga);
- disturbo ossessivo-compulsivo;
- fobia sociale;
- disturbo post-traumatico da stress;
- disturbo d’ansia generalizzata.
In questi casi, oltre ad un’eventuale cura farmacologica (quando prescritta) è bene affiancare mirati interventi psicoterapeutici volti a ripristinare l’equilibrio mentale del paziente.
Come calmare l’ansia
Quando l’ansia impedisce la serenità personale e mina la costruzione di un rapporto interpersonale sereno (sia questo lavorativo, amoroso, di amicizia o di altro tipo) è necessario l’intervento di uno specialista a seconda del tipo di disturbo d’ansia di cui soffre il soggetto.
Questi possono essere:
- psicologo;
- psichiatra.
Diversamente, lievi attacchi di ansia possono essere gestiti con estratti vegetali, preziosi alleati che riescono a modulare la risposta dell’organismo di fronte a fattori particolarmente stressanti, intervenendo sul suo equilibrio omeostatico.
Tali piante vengono chiamate adattogene, proprio perché ripristinano l’ottimale condizione psicofisica dell’organismo.
Tra queste, abbiamo:
- Rhodiola rosea, la più efficace, il cui estratto di radici e rizoma è l’ideale per mitigare i sintomi fisici e mentali dell’ansia lieve.
- Valeriana, o un altro equivalente erboristico calmante.
Se il proprio stato di ansia è leggero o temporaneo, le tecniche di rilassamento e le strategie di meditazione mindfulness possono essere di grande aiuto ma difficilmente possono essere risolutive per chi soffre di uno stato di ansia perenne.
Per casi moderati e severi di ansia, infatti, occorre ricorrere alla psicoterapia, in particolare alla terapia cognitivo comportamentale, che ha dimostrato un’elevata risposta nella cura dei disturbi dell’ansia.
Il trattamento richiede numerose sedute a cadenza settimanale, della durata di alcuni mesi.
Alla terapia, se lo specialista lo ritiene opportuno, può essere affiancata una terapia farmacologica, a base soprattutto di:
- ansiolitici: le famose benzodiazepine sono la famiglia di farmaci più impiegata contro le crisi di ansia, purché esse vengano utilizzate occasionalmente e per periodi di tempo limitati;
- antidepressivi: altra categoria di medicinali largamente diffusa contro le problematiche legate all’ansia, la loro efficacia è però generalmente transitoria e tende a disperdersi all’interruzione del trattamento.
Solo una terapia mirata sull’individuo e guidata dallo specialista, a cui affidarsi totalmente, può davvero aiutare ad uscire da una condizione di ansia persistente e duratura.
È importantissimo rivolgersi quanto prima ad uno specialista, per tornare a vivere serenamente la quotidianità.