Catcalling: cos'è e come si manifesta la molestia verbale

Arianna Bordi | Editor

Ultimo aggiornamento – 05 Settembre, 2024

uomo infastidisce donna per strada

Il catcalling è una forma di molestia verbale ed eventualmente gestuale a sfondo sessuale rivolta a donne da parte di uomini, di solito estranei, in luoghi pubblici.

Si manifesta attraverso una serie di atteggiamenti sgradevoli e invadenti, come:

  • commenti indesiderati sul fisico, l'abbigliamento o il comportamento della donna;
  • fischi, strombazzate e urla;
  • gesti osceni;
  • avance insistenti e commenti a sfondo sessuale;
  • insulti e offese.

Ecco alcuni esempi concreti di catcalling:

  • fischi, urla e commenti ad alta voce: "Ehi, bella!", "Perché sei sola?";
  • frasi sessualizzanti: "Che bel corpo!", "Hai un bel sedere!", "Cosa fai stasera?";
  • gesti osceni: gesti con le mani che mimano atti sessuali, sguardi insistenti e invadenti; 
  • commenti offensivi e degradanti;
  • domande intime e inopportune: "Sei single?", "Posso avere il tuo numero?", "Con chi sei venuta qui?".

Il catcalling può verificarsi anche in modi più subdoli e offensivi e si tratta di una vera e propria forma di violenza psicologica che in alcuni casi può sfociare in molestie fisiche e/o aggressioni.

Le vittime possono provare:

  • disagio, imbarazzo e umiliazione;
  • paura e insicurezza;
  • rabbia, frustrazione;
  • perdita di autostima;
  • ansia e depressione.

È importante sottolineare che il catcalling non è mai un complimento e che nessuna donna dovrebbe subire questo tipo di comportamento.

Catcalling: è possibile tutelarsi?

In Italia, al momento, il catcalling non è inquadrato come reato autonomo all'interno del codice penale: ciò significa che non esiste una disciplina specifica che lo punisca direttamente. 

Nonostante ciò, il catcalling potrebbe essere ricondotto ad altri reati, a seconda delle sue caratteristiche concrete:

  • molestia o disturbo alle persone (art. 660 c.p.): punisce chi, in luogo pubblico o aperto al pubblico, molesta o disturba taluno con petulanza o altro biasimevole motivo;
  • stalking (art. 612-bis c.p.): ha l’obiettivo di punire chi, con atti persecutori, reitera comportamenti volti a stabilire un contatto con la vittima, creando un grave disagio, un senso di paura o un'atmosfera di terrore;
  • offesa alla pubblica decenza (art. 726 c.p.): punisce chi compie atti osceni o volgari in luogo pubblico o privato aperto al pubblico.

In attesa di una specifica normativa sul catcalling, è fondamentale non sottovalutare e minimizzare questo fenomeno e promuovere una cultura del rispetto reciproco, in cui ogni persona possa sentirsi libera di muoversi e vivere gli spazi pubblici senza timore di essere molestata.

Le possibili conseguenze del catcalling

Anche la ricerca ha dimostrato che il catcalling ha un impatto significativo sulle vittime, causando conseguenze importanti.

A breve termine

Ricevere molestie verbali comporta alcune reazioni, sia fisiche che psicologiche:

  • reazioni fisiche: aumento della frequenza cardiaca, tremore del corpo, confusione improvvisa;
  • reazioni emotive: preoccupazione, ansia, paura, panico, ipervigilanza.

A lungo termine

Aver ricevuto questa tipologia di commenti può segnare profondamente la psiche di una persona:

  • percezione negativa dell'immagine corporea: insoddisfazione per il proprio corpo, auto-colpevolizzazione, vergogna per la propria identità di donna;
  • bassa autostima: aumento dell'autocritica, senso di inadeguatezza;
  • problemi psicologici: ansia eccessiva, depressione.

Dalla ricerca emerge, inoltre, che bisognerebbe approfondire l'impatto psicologico del catcalling e sviluppare interventi clinici  per ridurre la sintomatologia da stress e da ansia sociale nelle vittime.


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Perché gli uomini fanno catcalling? I risultati di uno studio

Il catcalling, chiamato precedentemente in Italia "pappagallismo", è un comportamento profondamente radicato nella cultura e nelle dinamiche di potere di genere.

Vediamo alcuni dei fattori che hanno contribuito alla diffusione del catcalling:

  • gerarchie di genere: le società patriarcali, in cui gli uomini detengono un potere maggiore sulle donne, hanno normalizzato comportamenti di dominio e controllo; 
  • oggettivazione del corpo femminile: la rappresentazione del corpo femminile come oggetto sessuale nei media e nella cultura popolare ha contribuito a creare un clima in cui le donne vengono valutate unicamente in base al loro aspetto fisico; 
  • cultura dello stupro: la cultura dello stupro, ovvero un insieme di credenze e atteggiamenti che minimizzano o giustificano la violenza sessuale. 

Secondo una ricerca del 2021 emerge che gli uomini ricorrono al catcalling perché principalmente spinti dal desiderio di esprimere interesse sessuale e di flirtare. 

Lo studio, tuttavia, evidenzia anche che questi uomini presentano livelli più alti di sessismo ostile, di adesione alla mascolinità tradizionale conservatrice e di tolleranza verso le molestie sessuali rispetto agli uomini che non si comportano in questo modo.

Inoltre, tendono ad avere un orientamento al dominio sociale, che sostiene una gerarchia in cui alcuni gruppi debbano dominare su altri.

Il catcalling è un comportamento che ha un impatto negativo sulla donna che lo subisce, dunque è importante riconoscere che le aspettative degli uomini che lo praticano non corrispondono alla realtà e che questo fenomeno è sintomo di una visione distorta delle relazioni tra generi.

Inoltre, la ricercatrice sottolinea che il suo studio si è concentrato su un gruppo specifico di molestatori, per lo più bianchi, con istruzione universitaria e che utilizzavano forme di molestia più ambigue e discrete (come sguardi insistenti o commenti sull'aspetto).

Esistono, però, molti altri molestatori che agiscono in modo più frequente e aggressivo, con commenti sessualmente espliciti o insulti.

Come contrastare il catcalling

Comprendere le motivazioni alla base del catcalling è fondamentale per combattere questa forma di violenza di genere. 

In questo percorso di comprensione e consapevolezza potrebbe emergere la necessità di agire nel concreto per contribuire al cambiamento, per quanto possibile, come persona singola. 

Di seguito alcune azioni che si possono intraprendere: 

  • promuovere l'educazione: incoraggiare il dialogo aperto con amici, familiari e conoscenti sull'importanza del rispetto e del consenso;
  • sfatare i pregiudizi: mettere in discussione gli stereotipi di genere e sessuali presenti nella società;
  • sostenere le vittime: intervenire in caso di episodi di catcalling, offrendo supporto alla persona coinvolta;
  • partecipare attivamente: aiutare gruppi e organizzazioni (come DONNEXSTRADA) che lavorano per l'uguaglianza di genere e la prevenzione della violenza; 
  • collaborare per il cambiamento: partecipare attivamente a iniziative di sensibilizzazione volte a prevenire la violenza di genere; 
  • sfidare le norme sociali: mettere in discussione gli stereotipi di genere e sessuali, contribuendo a creare una cultura più inclusiva e rispettosa; 
  • creare una rete di supporto: offrire sostegno alle vittime, promuovendo un ambiente in cui tutte si sentano al sicuro. 


Arianna Bordi | Editor
Scritto da Arianna Bordi | Editor

Dopo la laurea in Letteratura e Lingue straniere, durante il mio percorso di laurea magistrale mi sono specializzata in Editoria e Comunicazione visiva e digitale. Ho frequentato corsi relativi al giornalismo, alla traduzione, alla scrittura per il web, al copywriting e all'editing di testi.

a cura di Dr. Alberto Galia
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