La fine dell'estate è un contrasto doloroso: mentre il calendario segna l'ultimo giorno ufficiale della stagione il 22 settembre, è già ad agosto che le vibrazioni positive iniziano a svanire.
Il malessere che la accompagna va oltre il semplice cambio di stagione, ed è un mix di fattori psicologici che contribuiscono a questa sensazione di delusione e ansia anticipatoria.
Vediamo di seguito un approfondimento a riguardo.
Agosto: un promemoria dell’estate che volge al termine
Agosto non è un mese facile per tutti: le giornate diventano più corte, il caldo si fa opprimente e la voglia di fare qualsiasi cosa diminuisce drasticamente.
La paura del ritorno alla routine, la nostalgia per le vacanze e la consapevolezza che il tempo passa inesorabilmente sono solo alcuni degli elementi che scatenano un senso di tristezza.
Questo mese viene spesso paragonato a una “domenica sera prolungata”: come spiega la terapeuta Carly Harris a Bustle, questo mese innesca in noi una sensazione di ansia simile a quello che proviamo alla fine del weekend, consapevoli che il giorno dopo ricomincerà la settimana.
Infatti, la crescente realizzazione che le vacanze stanno per finire e che dobbiamo riprendere i nostri impegni quotidiani crea una sorta di “angoscia da rientro” che può manifestarsi in vari modi.
Inoltre, agosto porta con sé un carico di aspettative spesso irrealistico: associamo questo mese al divertimento, al relax e alla libertà, e quando la realtà non corrisponde a queste aspettative possiamo provare delusione e frustrazione.
Il continuo bombardamento di foto che ritraggono vacanze indimenticabili e attività estive frenetiche può farci sentire come se ci stessimo perdendo qualcosa, amplificando la malinconia che spesso accompagna la fine di agosto.
Ma non è solo la nostalgia per le esperienze mancate a influenzare il nostro umore, anche la natura stessa sembra complottare contro di noi: le giornate si accorciano progressivamente, alterando i nostri ritmi biologici e predisponendoci a un calo di energia e di umore.
È come se la luce del sole, man mano che si affievolisce, portasse con sé un po' della nostra gioia estiva.
Agosto è, infatti, una sorta di countdown verso la fine dell'anno: ci ricorda che il tempo passa inesorabilmente e che presto dovremo riprendere i nostri impegni quotidiani.
Rappresenta un momento di riflessione sul passato e di proiezione verso il futuro, e questo può generare emozioni contrastanti.
Secondo Stephen Ferrando, direttore di psichiatria al Westchester Medical Center, la malinconia di agosto colpisce indiscriminatamente, indipendentemente dall'età o dalle preferenze stagionali.
Tutti possono provare un senso di FOMO (Fear of Missing Out), ovvero la paura di perdersi qualcosa, e un senso di colpa per non aver sfruttato al massimo l'estate.
Questa sensazione di insoddisfazione spesso nasce dal confronto con gli altri e dal desiderio di aver vissuto esperienze più intense.
August blues: parliamo di una "summer depression"?
Sebbene il Blue Monday di gennaio e il Winter blues siano ben noti, è emerso anche il concetto di August blues.
Se durante l'inverno il freddo e la scarsità di luce possono innescare sintomi depressivi, l'eccesso di calore e di luce estiva può avere effetti altrettanto dannosi sulla salute mentale; l'afa, l'umidità e le lunghe giornate possono causare irritabilità, insonnia e un senso di sopraffazione.
È importante sottolineare che, sebbene i sintomi possano sembrare simili al Disturbo Affettivo Stagionale o Seasonal Affecrive Disorder (SAD), esistono alcune differenze significative.
Ad esempio, anche durante il mese di agosto si assiste a un accorciamento delle giornate, influenzando i ritmi circadiani e potenzialmente innescando cambiamenti d'umore.
Tuttavia, l'ansia legata alla fine dell'estate e l'anticipazione di un nuovo anno sono considerate parte di disturbi meno gravi e più transitori rispetto al SAD, caratterizzati da un andamento ciclico e non da una condizione persistente.
Gli esperti, però, avvertono che il legame tra clima e umore è sempre più stretto: man mano che le estati diventano più calde e lunghe, è probabile che anche i casi di SAD estivo aumentino.
Infatti, già si stima che circa il 10% delle persone con SAD sperimenti i sintomi durante i mesi più caldi.
Kelly Rohan, docente di Psicologia all'Università del Vermont ed esperta di SAD, sottolinea a Vox come non sia ancora possibile comprendere appieno i meccanismi che legano specifici fattori stagionali alla depressione.
Mentre il SAD invernale è spesso associato a letargia e isolamento, quello estivo si manifesta con agitazione e iperattività.
Questa differenza potrebbe essere legata a una predisposizione genetica e a fattori ambientali come le allergie stagionali, che possono scatenare infiammazioni correlate alla depressione.
L'energia eccessiva associata al SAD estivo può aumentare il rischio di comportamenti impulsivi, rendendo a volte fondamentale un intervento tempestivo.
Abbiamo appurato che la fine dell'estate può generare tristezza e nostalgia. Tuttavia, è importante acquisire la consapevolezza che queste emozioni sono del tutto normali e che è possibile affrontarle in modo costruttivo.
Riconoscere e accettare i propri sentimenti è il primo passo verso il benessere, successivamente è consigliabile dedicare del tempo a ciò che ci dà gioia e serenità, come godersi la luce del sole, leggere o organizzare un prossimo viaggio.
Infine, pianificare le attività tipiche delle stagioni successive può aiutare a superare la malinconia e a guardare al futuro con ottimismo.