Le piante per idroponica sono piante coltivate utilizzando il metodo dell'idroponica, un sistema di coltivazione che non utilizza il terreno, ma fa crescere le piante in una soluzione nutriente a base d’acqua.
Vediamo in cosa consiste e per quali tipologie di piante è più indicato.
Cos'è la tecnica di coltivazione idroponica
L'idroponica, o anche detta "idrocoltura", è un metodo di coltivazione delle piante in acqua e sostanze nutritive, veicolare proprio attraverso l'acqua, che non usa la terra.
Non essendoci terreno, le sostanze nutritive presenti nell'acqua arrivano direttamente alle radici delle piante, aiutandole a crescere molto più rapidamente. Anche grazie ad alcuni materiali inerti come argilla espansa, lana di roccia o fibra di cocco.
Come curare le piante coltivate in acqua?
Anche se la pianta idroponica è avvantaggiata dall'assenza di erbacce e parassiti, richiede comunque di cure e monitoraggio per accertarsi che il sistema funzioni in modo corretto e che non si sviluppino le possibili malattie della pianta trasmesse dall'acqua.
Le piante idroponiche hanno anche bisogno della giusta quantità di luce, come di acqua e sostanze nutritive; un buon sistema idroponico deve integrare luci di coltivazione a LED.
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Il metodo idroponico è sempre più considerato rispetto a quello tradizionale e si può usare per coltivare diverse piante: meno indicato per le piante grasse con bulbo, salvo poche eccezioni come l'aloe, perché preferiscono terreni aridi e poca umidità.
Quali sono le piante in idrocoltura che si possono coltivare?
Vediamo quali sono le piante nell'acqua, quelle che si possono coltivare in idrocoltura:
Piante da acqua per interni adatte alla coltivazione idroponica (piante ornamentali)
La coltivazione idroponica è ideale per creare spazi verdi indoor con piante facili da gestire in ambienti domestici dove la manutenzione è più semplice e a portata di mano.
Piante verdi da interno (a foglia)
- Ficus;
- Pothos;
- Zamioculcas;
- Dracaena;
- alcune varietà di Felci.
Piante da fiore:
- Orchidee;
- Hibiscus;
- Kalanchoe;
- Spathiphyllum.
Altre piante a foglia o da fiore per la coltivazione idroponica
Filodendro
Calathea
Anthurium
Saintpaulia
Croton
Clusia
Ortaggi e aromatiche
Verdure a foglia:
- lattuga;
- rucola;
- lattughino;
- bietola;
- spinaci;
- cavolo nero;
- senape.
Erbe aromatiche:
Ortaggi da frutto:
- pomodori;
- peperoni;
- cetrioli;
- zucchine;
- melanzane;
- ravanello;
- fagiolo nano;
- fragole.
Coltivazione idroponica: quali strumenti occorrono
Per iniziare a coltivare piante in idroponica sono necessari diversi strumenti e materiali fondamentali per garantire il corretto funzionamento del sistema e la salute delle piante:
Serbatoio per la soluzione nutritiva
Un contenitore opaco in HDPE (polietilene ad alta densità), progettato per conservare la soluzione nutritiva.
L’opacità blocca la luce prevenendo la proliferazione di alghe e la degradazione fotochimica dei nutrienti.
Soluzione nutritiva
Una miscela di nutrienti essenziali, inclusi macronutrienti (azoto, fosforo, potassio, calcio, magnesio) e micronutrienti (ferro, manganese, zinco, rame, etc.).
È possibile acquistare soluzioni pre-miscelate o prepararle manualmente.
Sistema di irrigazione
Comprende pompe per l'acqua, tubi e raccordi per distribuire uniformemente la soluzione nutritiva alle radici delle piante:
- pompa sommersa da 300-800 L/h (a seconda del numero di piante): tubi in PVC alimentare (Ø 16mm) e raccordi a goccia con portata regolabile (2-4 L/h).
Mezzo di coltivazione
Materiali inerti come argilla espansa, lana di roccia, fibra di cocco, o perlite, forniscono supporto alle radici delle piante.
Illuminazione artificiale
Lampade di crescita (LED o HID) spettro completo con picchi a 450nm (blu) e 660nm (rosso) sono necessarie per fornire luce sufficiente alle piante, specialmente in ambienti interni o con luce naturale limitata.
Strumenti di monitoraggio
Vediamo alcuni strumenti per monitorare la condizione delle piante:
- misuratore del pH: per mantenere il pH della soluzione tra 5.5 e 6.5;
- misuratore EC (conduttività elettrica): per verificare la concentrazione dei nutrienti;
- termometro: per controllare la temperatura dell'ambiente e della soluzione nutritiva.
Sistema di aerazione
Pompa ad aria da 4W/L con pietre porose in ceramica, per ossigenazione a 8-10 mg O₂/L. Fondamentale nei sistemi DWC per prevenire l’ipossia radicale (danno alle radici).
Vassoi o contenitori di coltivazione
Supportano le piante e permettono il drenaggio della soluzione nutritiva; la scelta dipende dal tipo di sistema idroponico (es. NFT, DWC, ebb and flow).
Timer
Utile per automatizzare l'illuminazione e l'irrigazione, garantendo cicli regolari e costanti.
Strumenti aggiuntivi
Ulteriori strumenti da acquistare per perfezionare la tecnica al meglio:
- forbici da potatura in acciaio inox sterilizzabili per mantenere le piante ed evitare patogeni;
- occhiali protettivi UV400 per lampade HID per lavorare con luci intense;
- bilancia di precisione (±0.01g) per dosaggio nutrienti;
- contenitori per miscelare i nutrienti.
Con questi strumenti è possibile avviare una coltivazione di piante in idrocoltura efficiente sia a livello domestico che professionale.
Accorgimenti da osservare
Per ottenere risultati ottimali:
1. utilizzare vasi trasparenti o contenitori in vetro per monitorare le radici;
2. cambiare l'acqua ogni due settimane per mantenerla fresca e ricca di ossigeno;
3. evitare il ristagno d'acqua per prevenire danni alle radici.
FAQ: domande frequenti sulla tecnica idroponica
Ecco alcuni dei dubbi più diffusi:
Quali sono i vantaggi della coltivazione di piante per idrocoltura?
I vantaggi delle piante da idrocoltura sono diversi:
- richiede meno acqua rispetto alla coltivazione tradizionale;
- riduce il rischio di infestazioni da parassiti grazie all'assenza di terriccio;
- permette una crescita più rapida e rigogliosa delle piante grazie all'accesso diretto ai nutrienti.
Quali sono le piante non adatte alla coltivazione idroponica?
Le uniche piante che non sono adatte al giardinaggio idroponico sono quelle che hanno bisogno di molto spazio verticale o orizzontale (alberi e viti) e le colture a radice profonda come patate, carote o cipolle.
Quali sono i benefici della tecnica di coltivazione idroponica?
I benefici della tecnica di coltivazione idroponica sono diversi:
- risparmio idrico: l'idroponica utilizza fino al 90% in meno di acqua rispetto all'agricoltura tradizionale grazie ai sistemi a ricircolo che riducono gli sprechi. L'acqua non assorbita viene riutilizzata;
- maggiore resa e crescita più rapida: le piante crescono più velocemente e producono raccolti maggiori grazie al controllo preciso dei nutrienti e delle condizioni ambientali;
- controllo delle condizioni ambientali: si possono regolare con precisione luce, temperatura, umidità e nutrienti, creando un ambiente ottimale per la crescita delle piante. Questo maggior controllo permette di avere una produzione continua durante tutto l'anno, a prescindere dalle stagioni o dalle condizioni climatiche;
- riduzione dell'uso di pesticidi: l'assenza di suolo elimina molti parassiti e malattie tipiche della coltivazione tradizionale, quindi si può fare a meno di pesticidi e trattamenti chimici;
- raccolti più sani: le piante crescono in un ambiente controllato e privo di contaminanti, producendo frutta e verdura più fresca, nutriente e appetibile;
- produzione locale tutto l'anno: con la possibilità di coltivare ovunque, anche in aree urbane o desertiche, l'idroponica favorisce la produzione locale riducendo le emissioni legate al trasporto dei prodotti agricoli.
Quali sono gli errori da evitare nella coltivazione idroponica?
L'idroponica, sebbene innovativa e efficiente, richiede attenzione a dettagli sottovalutati. Errori frequenti possono essere:
- l'eccessivo riempimento dei serbatoi che priva le radici dell'ossigeno necessario, trasformando la soluzione nutritiva in un ambiente tossico;
- trascurare il bilanciamento del pH o la concentrazione dei nutrienti che può bloccare l'assorbimento degli elementi vitali, portando a foglie ingiallite o crescita stentata;
- l'incuria nella pulizia del sistema che favorisce alghe e batteri;
- l'uso di acqua non filtrata che può introdurre impurità dannose;
- la scelta di illuminazione inadeguata o posizionamenti sbagliati delle fonti luminose possono compromettere la fotosintesi, specialmente per piante esigenti come i pomodori;
- aggregare le piante in spazi ristretti può innescare competizioni per risorse e umidità, creando un terreno fertile per patogeni.
Per evitare questi rischi, è importante adottare un approccio metodico: monitorare i parametri, sostituire regolarmente la soluzione nutritiva e garantire un ricircolo d'aria ottimale.