La passione per lo sport e l’attività fisica, nonché la propensione alla formazione sono senz’altro dei requisiti per diventare personal trainer, ma da soli non bastano. Quindi, come diventare personal trainer?
Approfondiamo ciò che c'è da sapere per diventare personal trainer professionista, partendo proprio dalla definizione di questo mestiere, sempre più richiesto, vista la crescente importanza dedicata al fitness e al benessere della persona.
Chi è il personal trainer?
Per fare il personal trainer serve una preparazione adeguata, nonché un diploma rilasciato da un Ente di Promozione Sportiva riconosciuto dal Coni (oppure il possesso di un titolo di Laurea in Scienze Motorie).
In Italia non è possibile diventare personal trainer senza laurea o certificazione riconosciuta dal CONI, mentre in altri Paesi del mondo vigono altre regole e Leggi, ed è possibile anche effettuare solo dei corsi per diventare personal trainer.
Un personal trainer sviluppa programmi di allenamento sicuri ed efficaci per le persone che cercano di raggiungere e mantenere obiettivi di fitness. I personal trainer possono anche assistere i propri clienti nella nutrizione (se hanno in merito un'istruzione adeguata, come una laurea magistrale in Biologia o Scienze della Nutrizione e aver superato l’Esame di Stato da Biologo, risultando così iscritto all’albo dei Biologi, in modo da esercitare anche quella professione).
Le persone assistite costruiranno con il proprio personal trainer un rapporto di fiducia e anche di gratitudine per i risultati raggiunti.
Cosa fa un personal trainer?
I personal trainer lavorano con i propri clienti per sviluppare e implementare regimi di allenamento fitness che aiutano a raggiungere gli obiettivi.
I formatori introducono i clienti agli esercizi in base ai loro livelli di abilità e alle loro esigenze. Devono tenere il passo con le ultime raccomandazioni e scoperte professionali in materia di fitness e nutrizione.
Passi per diventare un personal trainer
Come si diventa personal trainer? Per intraprendere questa carriera, è bene seguire alcuni passi specifici. Ecco quali sono.
Ottenere una certificazione o una laurea
Come accennato, il primo step per diventare personal trainer è un diploma di qualifica rilasciato da un E.N.P.S. e riconosciuto dal CONI o una laurea in Scienze Motorie.
La laurea non è obbligatoria, dunque, anche se la formazione universitaria di certo rappresenta un importante background che arricchisce la propria formazione e può dare un quid in più alla propria carriera, ma non è indispensabile.
Certificazione SNPT o similari
Oltre alla certificazione riconosciuta e alla laurea, è possibile iscriversi alla Scuola Nazionale per Personal Trainer (o altri enti di questa natura) per completare la propria formazione e acquisire le conoscenze e le competenze indispensabili per affrontare questa carriera.
Capita spesso, infatti, che al termine del percorso di laurea si abbiano moltissime nozioni in merito al mondo dello sport e di natura medico-scientifica (di solito anche molto approfondite) ma non si abbia il giusto approccio tecnico legato alla professione specifica del personal trainer.
Scegliere una specialità di fitness
I futuri personal trainer dovrebbero scegliere una specialità che corrisponda alle loro competenze, interessi personali e obiettivi professionali.
Il lavoro del PT è sempre più richiesto e c’è una grande competizione nel mercato del lavoro: la specializzazione è essenziale per spiccare ed emergere, facendosi scegliere poi da una palestra o da un centro di fitness.
Sarebbe infatti opportuno essere specializzati in una determinata disciplina per fornire il maggior supporto possibile in futuro: si potrebbe pensare, ad esempio, di specializzarsi nel lavoro con i bambini o con persone con disabilità.
Una volta determinata la propria specializzazione, è possibile esamina i vari enti e scuole del fitness e ciascuna delle loro certificazioni di fitness. Quindi, è possibile selezionare il programma che ha più senso per la propria carriera e per i propri obiettivi.
Preparare un piano
Mentre ci si prepara per la scuola o la specializzazione scelte, è importante non dimenticare l’obiettivo finale. Quale tipo di ambiente lavorativo fa al caso proprio? Con quali tipologie di clienti si vuole lavorare?
Fare esperienza sul campo, frequentando una palestra, può essere il modo migliore per interrogarsi su quale sia la strada da prendere per la propria specializzazione e per il proprio futuro.
Trovare lavoro in un centro fitness o in una palestra
Una volta diventati personal trainer qualificati, lo step successivo è trovare il lavoro. Alcune idee possono essere:
- Cercare tra gli annunci della propria zona.
- Crearsi un profilo professionale su internet (su uno dei social che promuovono le attività lavorative) e caricare il proprio portfolio e i certificati acquisiti.
- Chiamare personalmente le palestre per sapere se stanno cercando un PT.
- Se si frequenta attivamente una palestra, rendere noto al direttore del centro sportivo che si è interessati a lavorare lì come PT.
Lavorare in modo indipendente
Anche se si desidera lavorare in modo autonomo in futuro, la maggior parte dei personal trainer inizia la propria carriera lavorando all’interno di una palestra.
I centri sportivi e le palestre potrebbero essere il punto d'inizio per entrare nell'ambiente e acquisire una certa dimestichezza sul campo, per poi pensare di iniziare a lavorare in modo autonomo, avendo conquistato una certa esperienza.
Occorre anche pensare al tipo di inquadramento si desidera avere in futuro, se da dipendenti (all’interno di una palestra o centro sportivo) oppure a partita iva, in modo indipendente. Quando si lavora a partita IVA, è comunque bene sapere che il proprio inquadramento lavorativo cambierà molto ed è dunque bene valutare i pro e i contro.
Lavorando da libero professionista, il personal trainer dovrà conoscere gli obblighi e gli adempimenti che ciò comporta: assicurazioni, contributi, tasse e molto altro. L’aiuto di un commercialista potrà aiutare nella valutazione di un lavoro indipendente o, addirittura, nella creazione di una propria società.
Infine, che si tratti di lavoro autonomo o dipendente, è comunque importante imparare a relazionarsi correttamente con i propri clienti.