Piscidia erythrina: alla scoperta delle sue proprietà

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 15 Luglio, 2024

the di corteccia di Piscidia erythrina

Piscidia erythrina è il nome di una pianta di origine sudamericana che si distingue per avere numerose proprietà benefiche per l'organismo. Approfondiamo come e in quali casi può essere utile assumerla.

Cos'è la Piscidia erythrina e a cosa serve 

La Piscidia erythrina è una pianta che appartiene alla famiglia delle Leguminosae originaria del Centro America. Il suo nome deriva dal latino "piscis", che significa pesce, visto che nei paesi da cui essa proviene veniva spesso utilizzata nell'ambito della pesca, mentre il termine "erythrina" fa riferimento al colore bianco-porpora dei suoi fiori.

Dalle radici e dalla corteccia della piscidia si ricava una droga che veniva sfruttata dai popoli indigeni abitanti della Giamaica e del Messico per stordire i pesci durante l'attività della pesca, oltre che nell'ambito della medicina tradizionale sempre in virtù della sua azione sedativa e leggermente narcotica.

In Messico, ad esempio, si usa preparare un the noto con il nome di "Sinicuichi", proposto proprio per calmare gli stati di agitazione e per rilassare il sistema nervoso. Se infatti sulle specie ittiche la Piscidia esercita un effetto neurotossico, sugli esseri umani risulta innocua, anzi: essa si distingue per alcune interessanti proprietà utili al benessere dell'organismo.

Oltre che in messico, anche in Giamaica le popolazioni locali erano solite utilizzare la Piscidia per stordire i pesci venuti a galla (non a caso il nome Piscidia Piscipula significa letteralmente "assassina di pesci piccoli"), ma anche per preparare una bevanda inebriante a base di foglie, frutti e corteccia della pianta.

Da cosa è composta la Piscidia?

diversi studi effettuati nel corso degli anni su questa specie vegetale hanno infatti confermato l'azione esercitata dalla pianta sul Sistema Nervoso umano, con effetti simili a quelli dei composti cannabinoidi. La Piscidia venne introdotta in Europa dal medico inglese Hamilton nel 1830, e fu poi oggetto di numerosi studi volti a verificarne e indagarne le conseguenze sugli animali e sull'uomo.

Furono poi gli scienziati Nagle e Ott che, verso la fine del XIX secolo, confermarono l'azione narcotica della pianta dimostrando come essa sia in grado di stimolare la sudorazione e, in alcune specie animali, di aumentare la pressione ematica.

Le proprietà sedative e blandamente inebrianti della Piscidia sono dovute alla presenza, al suo interno, di vari composti chimici, fra cui i principali sono:

  • gli alcaloidi;
  • gli isoflavonoidi, e in particolare i rotenoidi;
  • tannini;
  • le saponine, fra cui la piscidina;
  • l'acido piscidico;
  • flavonoidi.

Quali sono le proprietà della Piscidia erythrina?

La Piscidia è una pianta che si caratterizza per l'abbondante presenza di alcaloidi, i quali sono, fra gli altri, i responsabili del potente effetto esercitato sul Sistema Nervoso Centrale. 

Si tratta quindi di una specie vegetale in grado di influire sull'attività di questo apparato del corpo umano, con la conseguenza che, se assunta nelle corrette quantità, la Piscidia riesce a contrastare l'insonnia, a calmare gli stati di agitazione e di nervosismo e a far rilassare corpo e mente.

Le principali proprietà della Piscidia includono:

  • la sua capacità di indurre il sonno. Alcuni studi clinici condotti in vitro hanno dimostrato che la Piscidia sarebbe più efficace della papaverina nel favorire l'addormentamento, grazie alla presenza di particolari composti isoflavonoidi presenti nelle sue radici;
  • l'azione antispasmodicamiorilassante e ipotensiva, sempre esercitate dagli isoflavonoidi. La Piscidia venne ad esempio utilizzata con successo dagli studiosi Firth e Payne nel trattamento dei soggetti affetti da Delirium tremens;
  • l'effetto calmante. La Piscidia è utile nel lenire la tosse (un tempo era infatti utilizzata come rimedio per i malati di tubercolosi), ma anche per calmare il Sistema Nervoso Centrale, visto che influisce positivamente sull'insonnia causata da stress e agitazione;
  • azione antidolorifica. A differenza dei derivati dall'oppio, la Piscidia esercita un effetto di contrasto al dolore senza particolari conseguenze negative secondarie. Può ad esempio essere usata con successo per trattare emicraniedolori mestruali e nevralgie.

In ogni caso, sebbene la Piscidia possa effettivamente essere sfruttata anche nel trattamento del dolore e degli stati infiammatori, in realtà il suo ambito d'elezione è quello che riguarda l'insonnia; si tratta di un rimedio naturale utile contro lo stress e l'agitazione, che assunto rispettando le dosi terapeutiche riesce a indurre la comparsa del sonno e a ridurre l'ansia


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Controindicazioni ed effetti collaterali della Piscidia erythrina

La Piscidia si caratterizza per l'abbondante presenza di sostanze alcaloidi al suo interno, che, in grandi quantità, possono renderla tossica per l'essere umano; al contrario, se assunta rispettando le indicazioni terapeutiche (e, quindi, le dosi massime), non presenta particolari controindicazioni o effetti collaterali.

La sua assunzione è comunque sconsigliata ai soggetti fragili, agli anziani, ai bambini e alle donne che si trovano in stato di gravidanza o che stanno allattando al seno

La pianta è altresì da evitare se si soffre di un'ipersensibilità accertata verso una delle sostanze contenute al suo interno o se si stanno assumendo terapie a base di farmaci antidepressivi, visto che gli alcaloidi contenuti nella pianta sono in grado di esercitare un effetto sedativo sul Sistema Nervoso Centrale.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Maurizio Romano
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