Frangula: proprietà e benefici

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 28 Febbraio, 2024

La frangula

La frangula è una pianta conosciuta e impiegata fin dall'antichità per le sue notevoli proprietà benefiche.

Andiamo alla scoperta di come utilizzarla per migliorare la nostra salute.

Frangula: cos'è e come si utilizza

La frangula, o frangola, come viene anche chiamata, è il nome comune della Rhamnus frangula, ovvero una pianta dalla cui corteccia si ricavano delle sostanze particolarmente utili per stimolare la peristalsi intestinale.

Questa specie vegetale è un arbusto alto pochi metri diffuso in quasi tutta l'Europa, dove cresce nelle zone più umide e fresche.

La frangula si caratterizza per numerose proprietà benefiche, tuttavia trova il suo impiego principale soprattutto nel miglioramento della funzionalità intestinale dell’organismo.


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In genere questa pianta si assume sotto forma di tisana per migliorare il transito intestinale e indurre l'evacuazione, tuttavia essa si caratterizza anche per altre proprietà, fra cui:

  • facilita la secrezione della bile e il suo deflusso dalla cistifellea alle vie biliari;
  • migliora la cute sottoposta a irritazioni o a ustioni;
  • svolge un'azione protettiva nei confronti dell'epitelio;

La frangula si trova comunemente in commercio per migliorare la stitichezza e si può reperire come tisana o infuso combinata con altre piante, oppure come integratore (in questo caso la corteccia di frangula viene combinata con altri estratti di erbe che svolgono una funzione simile) da assumere per via orale.

Frangula: un potente lassativo

La corteccia della frangula si raccoglie in primavera e si lascia ad essiccare per almeno un anno; dopodiché può essere utilizzata per preparare rimedi utili contro la stitichezza e per indurre l'evacuazione.

Essa contiene, infatti, dei composti chiamati glicosidi antrachinonici, i quali sono in grado di indurre la peristalsi intestinale.

Non venendo assorbiti dall'intestino tenue,svolgono la loro azione a livello del crasso dove vengono metabolizzati dalla flora batterica e trasformati in metaboliti attivi, gli antroni, i quali sono poi i diretti responsabili delle proprietà lassative di questa specie vegetale.

Questi composti infatti aumentano la propulsione delle feci, accelerandone il transito. L'effetto lassativo della frangula non è immediato, bensì tra il momento in cui viene introdotta sotto forma di purgante e l'azione lassativa vera e propria, possono trascorrere circa 12- 16 ore.

Rispetto ad altri rimedi lassativi, poi, ciò che caratterizza la frangula è che gli antrachinoni contenuti al suo interno hanno la capacità di stimolare la secrezione degli elettroliti e dell'acqua nell'intestino, determinando un aumento della pressione interna e  la presenza di feci più idratate e morbide, sospinte lungo il tratto terminale dell’intestino.

Per contrastare la stipsi, quindi, è molto utile preparare un infuso a base di frangula, da consumare all'occorrenza.

Basta semplicemente porre due grammi di corteccia in taglio all'interno di 150 ml di acqua bollente, poi filtrare il tutto e consumare la tisana.

Frangula: controindicazioni ed effetti collaterali

L'utilizzo della frangula come lassativo dovrebbe rimanere circoscritto e limitato nel tempo e non può costituire un rimedio da poter assumere in modo continuativo.

Questa pianta, infatti, oltre alla peristalsi intestinale può anche provocare episodi di vomito, diarrea e di dolore addominale, infatti non è indicata per chi soffre di irritazioni a livello dell'intestino.

Essa, inoltre, alla lunga può determinare una certa dipendenza e  ipomotilità del colon con aumento del  tempo di transito delle feci nell'intestino.

La frangula è altresì controindicata nelle donne in gravidanza, in quelle che allattano e in chi soffre di patologie infiammatorie.

La frangula

Essa interferisce con alcuni farmaci (come ad esempio i diuretici) e con le sostanze alcaline; ecco perché, prima di introdurre dei rimedi a base di questa pianta è consigliabile chiedere prima consiglio al proprio medico.

A causa delle sostanze presenti al suo interno, le quali sono anche le responsabili dell'azione lassativa, la frangula non può essere assunta per lunghi periodi; essa può infatti dare luogo a una perdita di ioni potassio e, di conseguenza, a una situazione di ipokaliemia, a problematiche ai reni, a edema e problemi alle ossa.

Tra i soggetti che dovrebbero porre particolare attenzione all'utilizzo della frangula vi sono:

  • allergici;
  • donne in gravidanza o in allattamento;
  • bambini al di sotto dei 12 anni;
  • individui che soffrono di patologie a carico  dell'apparato digerente, come ad esempio gastrite, fistole, colite, diverticolite, occlusione intestinale;
  • donne che soffrono di mestruazioni dolorose;
  • soggetti con morbo di Crohn.
Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Maurizio Romano
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