Cardo mariano: proprietà e benefici

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 01 Marzo, 2024

Il fiore del Cardo mariano

Il cardo mariano è una pianta molto nota per le sue proprietà benefiche, ma quali sono gli effetti positivi sull'organismo e come si assume? È vero che presenta anche delle controindicazioni?

Scopriamolo insieme.

Cos'è il cardo mariano

Il cardo mariano è il nome comune del Silybum marianum, ovvero una pianta appartenente alla famiglia delle Asteracee presente in tutta l'area del Mediterraneo. Si caratterizza per i suoi splendidi fiori di colore viola ed è nota fin dall'antichità per la sua azione benefica sull'organismo.

In particolare, sembra che il cardo mariano sia particolarmente utile per il benessere del fegato, della cistifellea e delle vie biliari, sebbene a questo proposito le evidenze scientifiche siano ancora abbastanza limitate.

La maggior parte dei principi attivi si estrae dagli acheni, ovvero dai frutti della pianta, i quali sono ricchi di una sostanza chiamata silimarina che, a sua volta, contiene la silibina, la silidianina, l'isosilibina e la silicristina.

Fra queste, la silibinina è quella considerata più interessante, tanto che i ricercatori si stanno concentrando nello studiarne i possibili effetti terapeutici nei confronti delle patologie che coinvolgono il fegato, come ad esempio l'epatite.


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La silimarina, invece, viene impiegata in diversi farmaci prescritti nei casi di intossicazione da alcol, nel paracetamolo e negli antiblastici.

Le proprietà del cardo mariano

Il cardo mariano presenta vari benefici per la salute, in particolare sembra che alcune sostanze contenute al suo interno (ovvero la silibina e la silimarina) possano contribuire a migliorare il benessere del fegato.

Queste, dunque, sono utili per tutti quei soggetti che soffrono di:

  • epatite;
  • steatosi epatica;
  • calcolosi della colecisti e delle vie biliari;
  • cirrosi;
  • intossicazioni.

Sembra infatti che i principi attivi contenuti all'interno del cardo mariano svolgano una funzione antiossidante, antinfiammatoria e antifibrotica.

La silimarina, la  silicristina e la silidianina proteggono il fegato dall'azione delle tossine (come, ad esempio, quelle contenute nell'alcol), attraverso una modificazione delle membrane cellulari negli epatociti, la quale impedisce alle sostanze tossiche di  penetrare all'interno delle cellule del fegato.

La silimarina, inoltre, incrementa i livelli epatici di glutatione, ne diminuisce lo stress ossidativo  e stimola il rinnovamento cellulare degli epatociti, favorendo il meccanismo di rigenerazione dell'organo.

Da alcuni studi condotti sulle proprietà del cardo mariano, sembra che la silimarina riesca a proteggere il fegato da alcuni composti tossici (come il tioacetammide, il tetracloruro di carbonio, la galattosamina, l'amanitina e la falloidina), presenti nei funghi velenosi.

Il fiore del Cardo mariano

Oltre al fegato, poi, la silibina e la silicristina contenute nel cardo mariano, svolgono un'azione benefica nei confronti dei reni, in particolare sembra che li proteggano dai danni provocati da un'intensa assunzione di medicinali.

Alcuni studi hanno evidenziato come, oltre alla sua azione protettiva nei confronti del fegato, il cardo mariano sia utile anche nei pazienti diabetici.

Questa pianta ha inoltre proprietà colagoghe (ovvero favorisce l’escrezione della bile) e diuretiche. Inoltre, sembra che esso sia in grado di ridurre i livelli di colesterolo e degli zuccheri nel sangue.

Il cardo mariano sembra avere ulteriori proprietà, fra cui:

  • azione antiemorragica;
  • blanda azione spasmolitica;
  • azione antiossidante utile per contrastare l'invecchiamento cutaneo;
  • capacità lenitiva, particolarmente utile in caso si soffra di eritema o di irritazioni cutanee;
  • tonificante sui vasi sanguigni;
  • è galattogeno, ovvero stimola la produzione di latte materno;
  • ha proprietà digestive;
  • aumenta la pressione sanguigna;
  • c'è chi ritiene utile sfruttare il cardo mariano per dimagrire, in quanto sembra che la pianta influisca positivamente sulla digestione dei grassi.

Come assumere il cardo mariano

Le modalità di assunzione del cardo mariano variano in base alla propria situazione personale. Qualora si fosse alla ricerca di una finalità terapeutica, è consigliabile utilizzare l'estratto secco, con un dosaggio giornaliero di circa 140-420 mg di silimarina, utile per proteggere la funzionalità del fegato.

In questo caso è essenziale che la quantità di principio attivo sia perfettamente calcolata, in quanto occorre conoscerne il dosaggio per evitare possibili effetti collaterali.

È pertanto fondamentale rispettare le indicazioni contenute nel foglietto illustrativo o quanto prescritto dal proprio medico. La medicina omeopatica utilizza il cardo mariano per il trattamento di coliche, mal di pancia, ittero, nonché per contrastare l'intestino irritabile.

In genere viene proposto sotto forma di tintura madre, sia in gocce che in granuli, tuttavia il cardo mariano può essere assunto anche per infusione (sia dei frutti che delle foglie) o sotto forma di integratori alimentari in compresse con un contenuto di silimarina almeno dell'1%.

In commercio esiste anche l'olio di cardo mariano, il quale ha interessanti proprietà antiossidanti e antinfiammatorie.

Per sapere per quanto tempo prendere il cardo mariano o quando assumerlo, è sempre bene fare riferimento alle indicazioni del medico, del farmacista o dell'erborista; in genere l'infuso realizzato con i semi essiccati della pianta può essere consumato prima dei pasti, così come la tintura madre (30 gocce diluite in acqua da assumere da una a tre volte al giorno).

Il cardo mariano ha delle controindicazioni?

Il cardo mariano viene assunto soprattutto come integratore, sotto forma di capsule, compresse o liquido.

Non presenta particolari controindicazioni, tuttavia va evitato dalle donne in gravidanza e in allattamento, nonché dai soggetti con età inferiore a 18 anni.

Esso, inoltre, è controindicato per tutti coloro che sono allergici alla famiglia delle piante Asteracee (in questa categoria rientrano anche piante come l'ambrosia, il crisantemo, la calendula e la margherita) e negli ipertesi, mentre i pazienti diabetici, prima di assumerlo, devono necessariamente chiedere consiglio al proprio medico.

Fra le proprietà di questo vegetale, infatti, rientra anche la sua capacità di ridurre il livello di glicemia nel sangue, pertanto chi sta seguendo una terapia per il trattamento del diabete deve prestare attenzione a non incorrere in episodi di ipoglicemia.

Tra gli effetti collaterali che caratterizzano il cardo mariano troviamo:

  • disturbi gastrointestinali;
  • nausea;
  • secchezza delle fauci;
  • mal di pancia;
  • diarrea;
  • mal di testa;
  • gonfiore addominale;
  • disidratazione;
  • irritabilità;
  • difficoltà nel prendere sonno.

Quando si assume il cardo mariano, occorre poi fare attenzione all'interazione che può avere con altri farmaci, come ad esempio l'aspirina e il metronidazolo.

Inoltre, le donne che stanno assumendo una cura ormonale sostitutiva o dei contraccettivi orali dovrebbero, prima di consumare tale pianta, chiedere consiglio al proprio medico.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr. Maurizio Romano
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