È vero che esistono dei legumi senza nichel? E se sì, quali sono? Scopriamo quali sono le tipologie di legumi adatte al consumo anche da parte di chi soffre di allergia al nichel.
I legumi senza nichel esistono veramente?
Il nichel è un elemento metallico estremamente diffuso che si può trovare in forme differenti.
Esso, infatti, è contenuto nelle leghe metalliche (come l'acciaio), ma è presente anche nelle falde acquifere, nell'atmosfera e nel terreno; essendo un metallo cosiddetto "ubiquitario", è molto difficile, se non impossibile, eliminarlo del tutto.
Per questo motivo le persone che soffrono di allergia al nichel devono prestare particolare attenzione ai cibi che consumano e agli oggetti con cui entrano in contatto, così da limitare al massimo l'esposizione a questo agente allergico.
Una dieta povera di nichel può quindi giocare un ruolo importante nel limitare i sintomi dell'esposizione al metallo e migliorare la qualità della vita di chi soffre di questo problema.
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È molto difficile poter contare su una lista di alimenti che esponga in modo puntuale e preciso le concentrazioni di nichel di ciascun cibo, dal momento che esse possono variare in relazione a numerosi fattori; le modalità di coltivazione, ad esempio, così come il tipo di terreno o la stagione, influiscono sulla quantità di metallo contenuto.
È altrettanto vero, però, che esistono alimenti che si caratterizzano per avere più nichel di altri, al netto di tutte le variabili precedentemente elencate: fra queste si trovano alcuni tipi di verdura, di frutta e di legumi, come ad esempio le arachidi, il cioccolato, le noci, la soia, l'avena, i piselli e, più in generale, tutti i cibi in scatola.
Per quanto riguarda la relazione tra legumi e nichel, chi è soggetto alla SNAS (ovvero alla Sindrome da Allergia Sistemica al Nichel), dovrebbe evitare di consumare grandi quantitativi di:
- fagioli;
- lenticchie;
- piselli;
- ceci;
- soia.
Bisogna specificare, però, che l’introduzione di questi alimenti nella dieta di soggetti con allergia al nichel varia da persona a persona, ed è fondamentale una valutazione allergologica specifica.
Legumi e nichel: cosa sapere prima di consumarli
Come abbiamo visto, non esistono legumi senza nichel in assoluto, pertanto chi soffre di allergie e intolleranze a questo metallo dovrebbe consumare tale categoria alimentare con moderazione, oppure adottare una serie di accorgimenti per limitare al massimo le conseguenze.
Per quanto riguarda l'introduzione di legumi in presenza di problemi di allergia, sarebbe opportuno regolarne l'assunzione chiedendo consiglio al proprio medico.
È comunque utile tenere presente che ceci, lenticchie, fagioli e piselli andrebbero mangiati con moderazione e variandone il consumo durante l'arco delle settimane: la tolleranza al nichel è molto soggettiva dunque non è possibile stimare delle frequenze e dei quantitativi omogenei per tutti i pazienti affetti da SNAS.
I ceci, invece, sono permessi circa due volte al mese, avendo tuttavia l'accortezza di preferire la varietà sfusa e non in scatola, dal momento che il contatto con il metallo della confezione può aumentare notevolmente la concentrazione di nichel nel legume.
L'alimentazione per chi soffre di intolleranza al nichel
Osservare un'alimentazione completamente nichel free è molto difficile, tuttavia si può agire in via preventiva cercando di limitare (per quanto possibile) il contatto con questo metallo.
Può essere utile, ad esempio, evitare di mangiare grandi quantitativi di cibo che si caratterizzano per alte percentuali di nichel al loro interno, e fare attenzione alla rotazione degli alimenti.
È inoltre importante prestare attenzione alle padelle, gli utensili e alle pentole che si usano per cucinare, preferendo quelli che non contengono il metallo.
Tra i consigli utili da tenere presente per gestire un'alimentazione il quanto più possibile nichel free vi sono inoltre:
- tenere un diario alimentare dove scrivere ciò che si è mangiato durante l'arco della giornata;
- consultare una tabella che riporta quali sono i cibi più ricchi di nichel, in modo da sapere cosa si può (o non si può) mangiare insieme nella giornata;
- far scorrere bene l'acqua del rubinetto prima di berla;
- consumare frutta e verdura biologica e a km0, coltivata preferibilmente senza l'utilizzo di pesticidi;
- preferire gli alimenti freschi rispetto a quelli lavorati. Chi è allergico al nichel dovrebbe evitare di consumare troppi cibi ultra processati in quanto spesso contengono additivi, aromi e ingredienti aggiuntivi che potrebbero contenere nichel;
- preferire sempre gli alimenti sfusi rispetto a quelli in scatola;
- utilizzare condimenti fatti in casa piuttosto che quelli già pronti che sono disponibili in commercio;
- servirsi di barattoli in vetro o in acciaio inossidabile, evitando l'utilizzo di contenitori o utensili in rame, alluminio e, ovviamente, in nichel;
- praticare regolarmente attività fisica, in modo da liberarsi delle tossine accumulate;
- se ci si accorge di aver esagerato con la quantità di alimenti in cui è presente il nichel, bere molta acqua per sfruttare l'effetto diuretico dei liquidi e detossinare l'organismo.