Imparare a conoscere ciò che si mangia è funzionale non solo alla perdita di peso (qualora vi siano esigenze specifiche) ma altresì a mantenersi in salute e a contrastare possibili condizioni di cui si soffre, anche grazie a una alimentazione sana ed equilibrata.
Ma a chi rivolgersi? Esistono, infatti, diversi professionisti che lavorano nell’ambito della nutrizione.
Oggi li passiamo in rassegna, cercando di capire qual è la differenza tra Dietologo e Biologo Nutrizionista e quando rivolgersi a queste figure in base alle proprie necessità, anche grazie all’intervento della dott.ssa Irenè Matichecchia, Biologa Nutrizionista.
Il dietologo
Il dietologo è un professionista che possiede una laurea in Medicina, cui ha fatto seguito una specializzazione in Scienze dell’Alimentazione.
In presenza di disturbi del comportamento alimentare, di obesità o altre patologie pregresse o correlate, come per esempio il diabete, questo specialista è l’unico in grado di effettuare una diagnosi (dopo una anamnesi dettagliata anche sulla storia familiare del paziente), di prescrivere una dieta, eventuali farmaci specifici per curare i disturbi, oltre che ulteriori esami diagnostici da effettuare per approfondire il quadro clinico.
Dunque, si tratta di uno specialista con competenze molto ampie, che può operare in completa autonomia o in sinergia con altre figure quali nutrizionista, dietista o psicologo, a seconda dei casi.
Il Biologo Nutrizionista
La professione di Biologo Nutrizionista riguarda il rapporto tra l’alimentazione e lo stato di benessere dell’individuo. È un’attività intellettuale e scientifica di elevata specializzazione, che richiede un alto livello di conoscenza teorica e pratica che serva ad analizzare e a valutare situazioni e problemi complessi, a definirne le possibili soluzioni e a prendere le relative decisioni.
In Italia la professione di Biologo nutrizionista può essere svolta dai biologi, ai sensi della Legge n. 396/67, purché iscritti all’Ordine Nazionale dei Biologi sez A.
Il Consiglio Superiore della Sanità il 12 aprile 2011, ha espressamente stabilito che:
“b) Il biologo può autonomamente elaborare profili nutrizionali al fine di proporre orientamento nutrizionale finalizzato al miglioramento della salute. In tale ambito può suggerire o consigliare integratori alimentari, stabilendone o indicandone anche le modalità di assunzione.”
Un Biologo nutrizionista è un dottore, quindi, ma non è un medico. Analogamente al dietologo, può prescrivere diete in modo autonomo, ma esclusivamente ad un soggetto sano, ovvero che non presenti alcuna alterazione del proprio stato di salute. Le limitazioni della sua professione derivano dall’esclusività della professione medica (vds. Consiglio di Stato sez. V, 16.11.2005, n. 6394).
Un biologo nutrizionista dovrà accertarsi se la persona che si rivolge a lui sia in possesso di tutte le analisi necessarie, ed avere un quadro complessivo esauriente del suo stato di salute, proprio perché non può egli stesso prescriverle. Qualora le analisi si discostino dai valori normali, il biologo nutrizionista ha l’obbligo di collaborare con il medico curante o con uno specialista, prima di suggerire qualsiasi tipo di regime alimentare che abbia carattere terapeutico.