In cosa consiste la dieta del riso e perché aiuta a perdere peso? Andiamo alla scoperta del menù tipo previsto da questo regime ipocalorico, dei motivi che lo hanno reso così famoso e delle sue eventuali controindicazioni.
Dieta del riso: in cosa consiste?
La dieta del riso prevede il consumo di questo alimento ricchissimo di proprietà benefiche e di sostanze nutritive, in abbinamento a verdure e proteine. Il principio alla base di tale regime alimentare ipocalorico è quello di incentivare l'assunzione di alimenti ben digeribili dall'organismo e senza glutine, in modo che il corpo possa liberarsi dall'eccesso di tossine che lo appesantisce e ritrovare il suo benessere.
Il riso è un cereale conosciuto e apprezzato da secoli, grazie alle sue particolari caratteristiche: quello bianco, ad esempio, è utile per combattere i problemi di stomaco e la diarrea, mentre quello integrale è rinomato per l'abbondante presenza di fibre, che lo rendono un cibo particolarmente saziante e amico della dieta.
Il riso, inoltre, essendo naturalmente privo di glutine, contribuisce a diminuire il senso di pesantezza causato da questa sostanza ed ha un effetto depurativo su tutto l'organismo.
La dieta del riso venne ideata dal dottor Walter Kempner con l'obiettivo di aiutare i pazienti ipertesi a migliorare la loro salute.
Ecco quali sono i principali vantaggi nel seguire questo tipo di regime alimentare:
- il riso non contiene glutine e, quindi, tende a gonfiare meno;
- è un alimento molto ricco di fibre, che saziano e aiutano a non avvertire la fame;
- questo cereale abbonda di sostanze nutritive e minerali;
- il riso apporta un'ottima quantità di carboidrati complessi che sostengono il metabolismo e l'attività cerebrale;
- il riso contiene meno sale e ciò è d'aiuto ai pazienti ipertesi che devono tenere sotto controllo il livello di sodio nel loro organismo.
Cosa prevede questo regime alimentare
La dieta originale ideata dal dottor Kempner prevedeva, per la prima settimana, il consumo esclusivo di riso e frutta, per poi introdurre gradualmente anche altri alimenti come e verdure e i legumi. Solamente alla terza settimana era previsto l'inserimento di piccole porzioni di latticini e di carne.
La dieta lascia libera scelta riguardo la tipologia di riso da mangiare, anche se particolarmente indicati sono:
- il riso bianco;
- l'integrale;
- il basmati;
- il riso venere;
- il riso rosso.
I condimenti non sono concessi: vietato, quindi, utilizzare il sale o i grassi aggiunti, come l'olio d'oliva e il burro, per non appesantire l'organismo, sebbene durante la terza settimana sia previsto un leggero condimento sulle verdure. I dolcificanti, invece, come il miele o lo sciroppo d'acero, sono invece approvati, ma solo se consumati in piccole quantità.
Dieta del riso: il menù tipo
La dieta del riso durante la prima fase prevede il consumo solamente di riso e frutta in modo da disintossicare completamente l'organismo e abbassare il livello di sodio. Poi, a partire dalla seconda fase, si possono cominciare a reintrodurre gli altri alimenti, come ad esempio le verdure, fermo restando che il primo giorno della settimana occorre limitarsi a mangiare solamente il riso in abbinamento alla frutta.
Ecco un menù di esempio da applicare per la seconda fase della dieta (ovviamente previa consultazione con un nutrizionista):
- colazione: un bicchiere di latte vegetale o latte scremato + un frutto + un terzo di tazza (circa 40 grammi) di riso bollito o, in alternativa, una fetta di pane integrale;
- pranzo: 120 grammi di riso bollito + verdure crude miste + un frutto;
- cena: 120 grammi di legumi + riso o quinoa. In alternativa, pane + verdure (patate, pomodori, melanzane) + 1 frutto.
Nella giornata in cui si possono introdurre le proteine, il menù prevede:
- colazione: 50 grammi di riso bollito o 2 fette di pane + 1 frutto + caffè o tè con un cucchiaino di miele o sciroppo d’acero;
- pranzo: 150 grammi di riso integrale + verdure cotte o crude + un frutto;
- cena: 90 grammi di proteine carne o pesce, in alternativa 2 uova sode o latticini senza grassi + 120 grammi di riso bianco + verdure cotte o crude + un frutto.
Il menù di pranzo e cena può essere invertito, rispettando le quantità degli alimenti, mentre le verdure possono essere condite con un cucchiaino d’olio extravergine d’oliva. Attenzione, però, a non utilizzare il sale: in alternativa si possono sfruttare le spezie e le erbe aromatiche come il timo, il rosmarino, il basilico, il peperoncino.
Questo regime alimentare può essere seguito utilizzando il cereale in versione integrale. La cosiddetta dieta del riso integrale, tuttavia, potrebbe risultare eccessivamente ricca di fibre; pertanto, si consiglia di diminuire leggermente la quantità di verdura oppure di sostituire il riso della mattina con del pane (sempre senza sale).
La dieta del riso funziona veramente?
Nessun alimento, preso singolarmente, fa ingrassare o perdere peso; tuttavia il riso, grazie all'assenza del glutine al suo interno e alle particolari capacità di riequilibrare la flora intestinale, può essere utile all'interno di un regime alimentare disintossicante. Il riso, inoltre, grazie all'abbondante presenza di fibre, sazia e ci fa sentire meno affamati durante il corso della giornata.
Un altro vantaggio di questo regime ipocalorico è legato all'assenza di sale, che ha un effetto benefico sulla ritenzione idrica e aiuta a eliminare la cellulite. Per questo motivo, consumare il riso può effettivamente giovare a chi è a dieta, sia perché contribuisce a sentire meno i morsi della fame, sia perché contrasta l'accumulo di liquidi nei tessuti.
Dieta del riso: le controindicazioni
Questo particolare regime alimentare non può essere protratto troppo a lungo nel tempo, in quanto potrebbe determinare l'insorgere di alcune carenze nutritive.
È quindi consigliabile seguire il menù a base di riso solo per poco tempo e, qualora si soffrisse di patologie o di disturbi di varia natura, è preferibile contattare il proprio medico prima di iniziare questo percorso.
La cosiddetta "dieta del riso in bianco", infatti, può avere dei vantaggi in alcune tipologie di persone, tuttavia per altre (ad esempio chi soffre di stitichezza), potrebbe non essere la soluzione più indicata.