Dieta chetogenica per l'epilessia: funziona?

Anna Nascimben | Editor

Ultimo aggiornamento – 10 Gennaio, 2023

Scopriamo il legame tra dieta chetogenica e epilessia

Qual è il rapporto tra epilessia e alimentazione e, in particolare, come può la dieta chetogenica essere utile nel trattamento dell'epilessia? Andiamo alla scoperta dei vantaggi di applicare questo regime alimentare, delle modalità con le quali metterlo in pratica e del perché osservare la dieta chetogenica per l'epilessia può aiutare chi soffre di questa patologia neurologica.

La dieta chetogenica per il trattamento dell'epilessia

La dieta chetogenica può essere utile per chi soffre di epilessia, in particolare per tutti quei casi che non rispondono alla terapia farmacologica. Questa patologia, che ogni anni colpisce circa l'1% della popolazione mondiale, è un disturbo di tipo neurologico che provoca un'ampia varietà di sintomi. In genere i più comuni sono le cosiddette "crisi epilettiche", ovvero delle crisi che provocano convulsioni, svenimenti e perdite di coscienza e che, in alcuni casi, possono avere gravi conseguenze sulla salute.

L'epilessia richiede un preciso trattamento a base di farmaci, tuttavia, in circa un terzo dei casi, questo può non essere sufficiente a tenere a bada la malattia; per questo motivo è stato messo a punto un protocollo alimentare strutturato sul modello della dieta chetogenica che, com'è stato dimostrato, può avere successo nella cura di questo disturbo.

Dieta chetogenica ed epilessia: quale legame

Vantaggi della dieta chetogenica

La dieta chetogenica è un regime alimentare che si basa sul consumo di un'alta percentuale di grassi, i quali possono arrivare ad essere fino al 60%-90% dei macronutruenti ingeriti. Riducendo i carboidrati e le proteine in favore dei lipidi, si induce nell'organismo una particolare reazione metabolica, chiamata chetosi fisiologica. Questa si verifica quando la quantità di zuccheri è insufficiente per nutrire il cervello e, per sopperire a questa mancanza, il corpo comincia ad utilizzare i grassi disponibili. Il fegato inizia a produrre i corpi chetonici (acetone, acetoacetato  e acido β-idrossibutirrico) a partire dagli acidi grassi presenti, i quali vengono poi utilizzati dal cervello per il suo nutrimento.

La chetosi si raggiunge dopo circa due giorni, durante i quali la quantità di carboidrati non deve superare i 50 grammi giornalieri. Spesso questo regime alimentare viene utilizzato anche da chi vuole semplicemente dimagrire e consente di ottenere alcuni vantaggi, fra cui:

  • un miglioramento del tono dell'umore;
  • perdita di peso;
  • riduzione dell'appetito.

Ma qual è il legame che intercorre tra epilessia e dieta chetogenica? Come può un regime alimentare così restrittivo essere efficace nei confronti di una malattia neurologica? La dieta chetogenica venne messa a punto negli anni '60, dapprima inizialmente nel trattamento del diabete e dell'obesità. In seguito i medici cominciarono a notare che essa aveva degli effetti positivi anche nei pazienti epilettici in quanto il digiuno forzato che la caratterizza è in grado di calmare le cellule nervose, diminuendo così l'entità e la frequenza delle crisi epilettiche. 

Sembra, infatti, che i corpi chetonici prodotti dall'organismo per colmare la mancanza di un sufficiente livello di glucosio, riescano a influire sulle cellule nervose, aiutando a tenere a bada i sintomi dell'epilessia. Sebbene il meccanismo di quest'azione non sia ancora del tutto chiaro, è stato dimostrato che osservare una dieta chetogenica nei pazienti epilettici possa effettivamente essere d'aiuto.

Epilessia e dieta chetogenica: le controindicazioni

L'applicazione della dieta chetogenica nell'epilessia non è sempre possibile, inoltre essa deve essere messa a punto solo da personale medico specializzato. Il regime alimentare chetogenico, infatti, presenta delle controindicazioni da non sottovalutare. Esso, ad esempio, non può essere mantenuto per troppo tempo, inoltre tagliando così drasticamente i carboidrati possono subentrare dei sintomi fisici come:

  • nausea
  • stanchezza
  • sonnolenza
  • inappetenza
  • stitichezza
  • calcoli renali
  • acidosi
  • alterazioni ematiche

La dieta chetogenica, poi, non è adatta a tutti i malati di epilessia, ma solo a quelli in cui la terapia farmacologica non ha prodotto i risultati sperati, oppure in coloro che non possono essere operati per via chirurgica. Inoltre, essendo un regime che non è possibile sostenere sul lungo periodo, deve essere modulato con attenzione per non incorrere in gravi effetti collaterali. Seguire una dieta così rigida, soprattutto se a farlo sono dei bambini, può comportare la necessità di eseguire frequenti controlli in ospedale o di assumere integratori vitaminici e minerali. Per questo l'applicazione della dieta chetogenica deve sempre monitorata attentamente dal medico, il quale è l'unico in grado di valutare la presenza di eventuali effetti collaterali.

La dieta chetogenica per il trattamento dell'epilessia nei bambini

Sembra che l'efficacia della dieta chetogenica nell'epilessia sia tanto maggiore quanto prima venga adottata. Più precoce è l'inizio del trattamento, quindi, maggiori sono le possibilità di successo. Nei bambini epilettici, ad esempio, un regime alimentare di questo tipo può portare alla riduzione degli attacchi fino al 50% e la dieta può essere seguita anche diversi mesi (secondo alcuni studi, fino a due anni), ovviamente sotto stretto controllo medico e tenendo sempre monitorata l'evolversi della situazione.

Epilessia e dieta chetogenica: gli alimenti evitare

La dieta chetogenica viene applicata secondo diverse modalità ma sempre sotto stretto controllo medico. Sarà proprio quest'ultimo, infatti, a stabilire il rapporto chetogenico, ovvero il rapporto tra lipidi, carboidrati e proteine da introdurre ogni giorno in base al peso corporeo. Inizialmente la dieta chetogenica prevedeva che quasi il 90% delle calorie provenisse dai grassi, in modo da indurre una chetosi profonda. Poi, il rapporto si ammorbidì col tempo, fino ad arrivare ad includere qualche grammo di zuccheri (in genere dai 20 ai 50 grammi al giorno).

Essendo una dieta particolarmente rigida, non è facile seguirla, soprattutto se i pazienti sono bambini, e per questo motivo è consigliabile farsi seguire da personale medico esperto. Anche l'introduzione di una piccola quantità di zuccheri o di alimenti non consentiti dal piano alimentare, infatti, possono determinare l'insuccesso della dieta e la mancanza produzione dei corpi chetonici.

Proprio in virtù del fatto che la dieta chetogenica per l'epilessia è molto rigorosa e presuppone un controllo tarato sulle necessità del paziente, è impossibile seguire un esempio di menù tipo, in quanto la composizione alimentare deve essere studiata in base alle caratteristiche fisiche del malato di epilessia.

Anna Nascimben | Editor
Scritto da Anna Nascimben | Editor

Con una formazione in Storia dell'Arte e un successivo approfondimento nello studio del Digital Marketing, mi occupo da anni di creare contenuti web. In passato ho collaborato con diversi magazine online scrivendo soprattutto di sport, vita outdoor e alimentazione, tuttavia nel corso del tempo ho sviluppato sempre più attenzione nei confronti di temi come il benessere mentale e la crescita interiore.

a cura di Dr.ssa Irené Matichecchia
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