I datteri sono un frutto che generalmente si consuma in forma essiccata, ma di cui esistono diverse varietà.
Derivano da una palma (Phoenix Dactylifera) molto longeva, che appartiene alla famiglia delle Arecaceae coltivata nelle aree più tropicali del mondo.
I datteri fanno bene? Esistono delle controindicazioni sull’assunzione di questo frutto? Scopriamo insieme cosa sapere e quali sono le proprietà nutritive dei datteri.
Quali sono le proprietà dei datteri?
Il dattero è costituito in prevalenza da carboidrati, acqua, fibre e, solo in piccolissima parte, da proteine e grassi.
100 grammi di questo frutto secco contengono circa 253 calorie. Si tratta di un alimento che presenta diverse proprietà e che, tra le altre proprietà nutrizionali, contiene diversi mg di:
- calcio;
- niacina;
- tiamina;
- potassio;
- vitamina A (retinolo equivalente);
- riboflavina;
- ferro;
- magnesio;
- fosforo;
- rame;
- zinco.
Tuttavia, i valori nutrizionali variano a seconda della consistenza (tra le forme più diffuse: fresca o secca) e della tipologia di dattero che si consuma. Tra queste, le più famose sono:
- datteri Deglet.
- datteri Medjool.
Per quanto riguarda quest’ultima varietà, come riportato dall’U.S. Department of Agriculture, 100 grammi di datteri Medjool forniscono, ad esempio:
- acqua (21.3 g);
- proteine (1.81 g);
- calcio (64 mg);
- fibra (7 grammi);
- magnesio (54 mg)
- ferro (0.9 mg);
- carboidrati (75 grammi).
Quali sono i benefici dei datteri?
Nonostante l’elevato potere energetico, abbiamo visto in precedenza che il dattero si configura come una fonte di vitamine, sali minerali e fibre.
Il consumo di queste ultime, in particolare, contribuisce a migliorare il benessere dell’intestino e il fisiologico funzionamento dell’intero apparato gastro-intestinale, a contrastare un’eventuale stitichezza e a ridurre il colesterolo.
I sali minerali contenuti in questo frutto tropicale (tra cui potassio, magnesio, ferro, calcio) sono degli importanti alleati nel preservare la circolazione e la salute delle ossa, dei muscoli e dei denti.
Invece, per quanto riguarda le vitamine contenute nel dattero, queste svolgono un ruolo importante come cofattori di molteplici processi metabolici, nonché per l’integrità di pelle e funzionalità visiva.
La presenza di antiossidanti nei datteri (tra cui: flavonoidi, acido fenolico e carotenoidi), poi, aiuta l’organismo nella neutralizzazione dei radicali liberi, che possono danneggiare le cellule e comportare l’insorgenza di patologie croniche e di alcuni tipi di tumore.
I tannini, invece, possiedono proprietà antinfiammatorie, antiemorragiche e antiossidanti. Inoltre, tali composti potrebbero agevolare le contrazioni durante il parto, come segnalato in uno studio del 2017, che identifica i datteri anche come un importante fonte di approvvigionamento energetico nella tarda gravidanza e per il travaglio stesso, paragonabile come consumo a diverse attività di tipo aerobico.
Premettendo che l'indice glicemico dei datteri è compreso tra 45 e 60 per i frutti freschi e tra 100 e 120 per quelli secchi, non sono classificabili come un alimento a basso indice glicemico. Dunque, è consigliabile usufruire delle sue molteplici proprietà optando per un consumo moderato (2-3 frutti al giorno) e preferendo la varietà fresca.
Ad ogni modo, nonostante i numerosi benefici attribuiti ai datteri, i vantaggi risultano essere ancora oggetto di studio da parte dei ricercatori.
Infine, i datteri possono essere utilizzati per realizzare numerose ricette, soprattutto dolci e decotti. In ogni caso, è importante non eccedere nell’assunzione del frutto.
Quali sono le controindicazioni del dattero?
In generale, non esistono particolari controindicazioni sui datteri.
Tuttavia, è opportuno che il consumo sia moderato e che il frutto sia inserito all’interno di una dieta equilibrata, per via della notevole quantità di calorie in esso contenute e dell’elevato contenuto di zuccheri semplici. Ciò vale soprattutto per coloro che convivono con il diabete.
Ad ogni modo, la presenza di fibre all’interno del dattero fa sì che il corpo riesca ad assorbire gli zuccheri più lentamente. In questo senso, una ricerca del 2021 presente sul National Center for Biotechnology Information ha riportato che i datteri potrebbero contribuire a ridurre i livelli di zucchero nel sangue in chi soffre di diabete, modulando l’assorbimento dei nutrienti nel contesto di pasti completi. Tuttavia sono necessari ulteriori studi per verificare l’effettiva complessiva influenza dei datteri sui livelli glicemici.
Inoltre, l’assunzione è sconsigliata in caso di:
- allergia al frutto (rara);
- sensibilità ai solfiti;
- alimentazione ipocalorica;
- assunzione di specifici diuretici.
In ogni caso, è sempre opportuno affidarsi al parere di un esperto, specialmente se si soffre di particolari condizioni di salute e si ha intenzione di consumare questo frutto tropicale.