Le coliche renali sono una manifestazione dolorosa che insorge a causa della presenza di calcoli alle vie urinarie. Possono provocare un fastidio molto intenso, ma come alimentarsi quando si sta male? Cosa mangiare con una colica renale e cosa, invece, è necessario evitare? Vediamolo insieme.
Cosa mangiare durante una colica renale
Le coliche renali si presentano con un intenso dolore localizzato alle vie urinarie e sono causate dal movimento dei cosiddetti calcoli all'interno dell'uretere. I calcoli sono costituiti da agglomerati di sali minerali che, quando vanno ad ostruire il tratto urinario, provocano forti contrazioni muscolari e fastidi.
La colica è, quindi, un evento particolarmente doloroso che si caratterizza per la presenza di sangue nelle urine, sudorazione intensa, nausea, affaticamento e, in alcuni casi, febbre. Sebbene la presenza dei calcoli renali non sia necessariamente dovuta a squilibri alimentari, la qualità di ciò che si assume, sia come liquidi che come solidi, può influenzarne la comparsa.
Cosa mangiare con una colica renale in atto? Tra gli alimenti consigliati rientrano:
- probiotici
- yogurt con fermenti lattici
- acqua. Assumere grandi quantità di acqua (a partire dai 3 litri al giorno) è un rimedio efficace per eliminare i calcoli, in particolare quelli più piccoli
- frutta e verdura, in particolare i cibi ricchi di acido ascorbico. Tra le verdure consigliate rientrano la cipolla, il sedano e il carciofo
- latte e latticini
- cereali integrali e cibi ricchi di fibre
- succo di limone e, in generale, gli alimenti ricchi di acido citrico
- alcuni tipi di erbe spontanee, come l'ortica e il prezzemolo
Molto utili al fine di ridurre l'incidenza delle coliche renali sono, poi, le tisane a base di erbe naturali. Fra queste, le più consigliate sono quelle a base di betulla, rusco e alchechengio. Questi vegetali hanno proprietà diuretiche, depurative e antinfiammatorie, agiscono sul sintomo della colica e aiutano il fisico ad eliminare gli ossalati.
Per quanto riguarda le donne in dolce attesa, invece, è preferibile contattare il medico e non improvvisare rimedi naturali fai da te. Con una colica renale in gravidanza, si consiglia di mangiare alimenti ricchi di vitamine e fibre, come frutta, verdura e cereali integrali, tuttavia, è opportuno chiedere consiglio al proprio ginecologo. In linea generale, valgono le stesse indicazioni riservate alle donne non incinta, ponendo particolare attenzione a non bere bevande gassate, caffè e tè.
Cosa mangiare dopo una colica renale
Una dieta sana e bilanciata può apportare numerosi benefici a chi soffre di calcoli. Una volta terminati gli episodi più acuti e intensi, tuttavia, come è opportuno regolare la propria alimentazione? Purtroppo, la tendenza a soffrire di questo problema in modo ricorrente è alta, così come lo è la probabilità di andare incontro a delle recidive: ecco perché è preferibile fare attenzione a quali cibi si introducono. Quindi, cosa mangiare dopo una colica renale particolarmente dolorosa?
Sicuramente, è consigliabile limitare l'assunzione di sale ed evitare alimenti eccessivamente proteici e grassi. Frutta e verdura, insieme a cereali integrali e a buone quantità di acqua oligominerale sono le indicazioni più diffuse per evitare la formazione di calcoli, i quali si originano prevalentemente nelle persone in sovrappeso, in quelle che non praticano abbastanza attività fisica e in chi mangia molti cibi processati, grigliati o fritti.
Fra i cibi utili a contrastare la presenza di calcoli rientrano:
- alcuni tipi di carboidrati come il riso, l'avena, le patate e il farro
- le banane, le mele, il melone e le ciliegie
- la carne bianca
- il pesce magro
- gli affettati magri e a ridotto contenuto di sale
- i legumi
- le uova
- i latticini
- i formaggi magri e freschi (come la ricotta).
Una volta terminato l'evento acuto, cosa non mangiare dopo una colica renale? È preferibile evitare frutta e verdura molto zuccherina e integratori a base di acido citrico e vitamina C.
Poi, è consigliato non introdurre:
- cibi molto ricchi di sale (capperi, acciughe), ma anche alimenti trasformati che contengono al loro interno ingenti quantità di sodio, come ad esempio il dado, le conserve
- carni grasse, come quella di maiale, la selvaggina, le frattaglie
- i crostacei e i molluschi
- gli affettati grassi
- la cioccolata
- bevande zuccherate e gassate
- alcuni tipi di verdura, come spinaci, patate dolci, rabarbaro, bietole
- nocciole, noci e mandorle
- frutti di bosco
Cosa non mangiare con la colica renale
Il tipo di alimentazione può influenzare notevolmente l'intensità della colica e il suo decorso. Esistono, infatti, alcuni cibi e bevande che è tassativamente vietato introdurre se si soffre di calcoli.
Cosa non mangiare con una colica renale in corso o se si soffre di questo problema? Sicuramente, gli alcolici vanno banditi dalla propria dieta, così come gli alimenti eccessivamente ricchi di proteine.
Poi, è preferibile non bere acqua ricca di sali minerali ed eliminare le bevande gassate. Infine, è opportuno ridurre il consumo di vitamina C (che potrebbe aumentare la concentrazione di ossalati nelle urine e, di conseguenza, indurre la formazione di calcoli.
Fra gli alimenti che sono sconsigliati in caso di colica renale vi sono:
- caffè e tè
- succhi di frutta
- carne rossa e insaccati
- alimenti molto grassi, come ad esempio le aringhe
- alcuni tipi di pesce, come i crostacei, le acciughe e le sardine
- le frattaglie
- alcuni tipi di verdura (barbabietole, spinaci e bietole), che sono fonte di ossalati
- cibi molto salati
- dolci e alimenti industriali.
Colica renale e acqua: quale preferire?
Esiste un rapporto stretto tra quantità d'acqua che si introduce e presenza di accumuli di ossalati. Chi beve poco e chi tende a bere acqua molto ricca di minerali, infatti, può sviluppare la tendenza a soffrire di calcolosi. In genere, si consiglia di bere almeno 2-3 litri d'acqua al giorno, tuttavia, molto dipende anche dal tipo di alimentazione e dalla quantità di attività fisica che si pratica.
Per chi ha la tendenza a soffrire di coliche, si consigliano acque oligominerali o poco mineralizzate, mentre è indispensabile evitare, oltre a caffè, tè e bevande gassate, anche le spremute di arancia e i succhi di frutta. Il limone, invece, grazie alla presenza di una buona quantità di acido citrico, è indicato per chi soffre di calcoli, sebbene si debba comunque stare attenti a non esagerare.
Il parere dell’esperto
Il Dottor Mastropietro aggiunge: “Ai pazienti con calcoli renali viene consigliato di seguire una dieta a basso contenuto di proteine animali, sodio e ossalato e ricca di frutta e verdura, con una modesta quantità di calcio.
Indipendentemente dalla causa alla base della malattia dei calcoli, un pilastro della gestione conservativa è l'aumento forzato dell'assunzione di liquidi per ottenere una produzione giornaliera di urina di 2 litri.
Ogni paziente con calcoli dovrebbe intraprendere una valutazione appropriata in base alla conoscenza della composizione del calcolo.
IPERCALCIURIA: la restrizione dietetica di calcio non è raccomandata per questi pazienti. Le diete con un contenuto di calcio ≥ 1 g/giorno (e basso contenuto proteico-povero di sodio) potrebbero essere protettive contro il rischio di formazione di calcoli. Una moderata restrizione dietetica di sale è utile per limitare l'escrezione urinaria di calcio e per la prevenzione primaria e secondaria. Un apporto proteico basso-normale riduce la calciuria e potrebbe essere utile nella prevenzione dei calcoli e nella conservazione della massa ossea. Gli acidi grassi omega-3 e la crusca di diversa origine riducono la calciuria, ma il loro impatto sul profilo di rischio di calcoli urinari è incerto.
IPEROSSALURIA: Una dieta povera di ossalato e un apporto di calcio da normale ad elevato (800-1200 mg/die per gli adulti) riducono l'escrezione urinaria di ossalato; al contrario, una dieta ricca di ossalati e una dieta povera di calcio aumentano l'ossalato urinario. Una restrizione nell'assunzione di proteine può ridurre l'escrezione urinaria di ossalato, sebbene una dieta vegetariana possa portare ad un aumento dell'ossalato urinario.
IPERURICOSURIA: In questi pazienti, la diminuzione dell'escrezione urinaria di acido urico dopo la restrizione di proteine e purine nella dieta è suggerita sebbene non chiaramente dimostrata.
IPOCITRATURIA: La somministrazione di sali alcalino-citrati è raccomandata per il trattamento medico dei calcoli renali con ipocitraturia, anche se l'adesione a questo trattamento è limitata da effetti collaterali gastrointestinali. L'aumento dell'assunzione di frutta e verdura (escluse quelle ad alto contenuto di ossalato) incrementa l'escrezione di citrato e comporta una significativa protezione contro il rischio di formazione di calcoli. Gli agrumi (limoni, arance, pompelmi e lime) e non agrumi (melone) sono fonti naturali di citrato alimentare e diversi studi hanno dimostrato il potenziale di questi frutti e/o dei loro succhi nell'innalzare i livelli di citrato nelle urine.”