Come affrontare una crisi mistica in un ragazzo di 20 anni?
Mio figlio ha 20 anni. Sei mesi fa, è stato ricoverato in psichiatria con diagnosi di mania, crisi mistica. Da allora assume Talofen, Tranquirit, Depakin e Abilify 30 ml giornalmente. La cura non funziona tanto bene, perchè è convinto di parlare con Dio e di essere il suo figlio preferito. Come non bastasse già questo, si fidanza con una ragazza immaginaria. Per le cure ci siamo rivolti al centro di salute mentale. Ogni settimana lo trasciniamo dal medico curante, ma risultati non ci sono. Lui è convinto di stare bene e non si rende conto del suo male. Vorrei un vostro consiglio su questa situazione. Dobbiamo cambiare medico, cura o cos'altro?
Risposta
Purtroppo, esistono delle patologie in tutti i campi della medicina che presentano aspetti di cronicità.
State facendo bene a portarlo regolarmente dai medici del centro di salute mentale ed è la cosa migliore da fare, affidandosi all'equipe curante che dovrà seguirlo sia sotto l'aspetto farmacologico, con eventuale modifica delle terapie a seconda della sintomatologia del momento e ad altri aspetti più complessi che non possono essere qui menzionati per la complessità dell'argomento, sia monitorando la situazione, intervenendo, quando è il caso, con eventuali ricoveri e tutto quanto si ritenga più opportuno fare in ogni momento in cui dovessero insorgere scompensi più importanti.
È anche possibile, comunque, che possano esserci periodi di buon compenso compatibile con una vita normale, ma non è possibile sapere in anticipo come evolverà e si modificherà la situazione.
State facendo bene a portarlo regolarmente dai medici del centro di salute mentale ed è la cosa migliore da fare, affidandosi all'equipe curante che dovrà seguirlo sia sotto l'aspetto farmacologico, con eventuale modifica delle terapie a seconda della sintomatologia del momento e ad altri aspetti più complessi che non possono essere qui menzionati per la complessità dell'argomento, sia monitorando la situazione, intervenendo, quando è il caso, con eventuali ricoveri e tutto quanto si ritenga più opportuno fare in ogni momento in cui dovessero insorgere scompensi più importanti.
È anche possibile, comunque, che possano esserci periodi di buon compenso compatibile con una vita normale, ma non è possibile sapere in anticipo come evolverà e si modificherà la situazione.
Sconsiglio la rincorsa a medici sempre diversi alla ricerca di quello più "bravo" che sa prescrivere le terapie che "guariscono".
Viceversa, un rapporto di fiducia con il medico, sia da parte della famiglia che in particolare del ragazzo, consentirà la migliore compliance che è la strategia terapeutica più affidabile.
Viceversa, un rapporto di fiducia con il medico, sia da parte della famiglia che in particolare del ragazzo, consentirà la migliore compliance che è la strategia terapeutica più affidabile.
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Redazione Pazienti
medico generale
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