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8 curiosità sui testicoli

Simona Fenzi | Blogger

Ultimo aggiornamento – 25 Gennaio, 2016

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I gioielli di famiglia, gli zebedei, o altro ancora: questi sono i principali nomi con cui vengono appellati i testicoli. Questa parte anatomica dell’uomo è circondata da un numero infinito di curiosità.

Andiamo a vederne alcune tra quelle più particolari.

8 curiosità sui testicoli:

  1. Il testicolo sinistro è quello che pende di più. Studiando l’anatomia delle statue greche, Chris McManus dell’University College di Londra, ha notato che il testicolo sinistro, quello che si credeva fosse quello capace di generare femmine, era raffigurato come il più grande e il più tendente verso il basso. Naturalmente, le cose non stavano davvero così, per quanto riguarda il potere generativo, ma è certo che nei 2/3 della popolazione maschile, esiste davvero questa asimmetria.
  2. All’interno dei testicoli c’è sempre una febbrile attività produttiva. È qui che si generano gli spermatozoi e il testosterone, l’ormone maschile che porta alla comparsa dei caratteri sessuali secondari, come la voce profonda, la potenza muscolare, la comparsa del pomo d’adamo e dei peli della barba, e che influenza la libido e l’aggressività.
  3. I testicoli sono contenuti all’interno dello scroto, una sorta di sacchetto. Durante la vita fetale questi si creano nell’addome e scendono poi, o negli ultimi mesi della gravidanza, o durante il primo anno di vita.
  4. Sono la più grande fabbrica di proteine di tutto l’intero organismo, con ben 999 tipologie diverse prodotte.
  5. La loro grandezza varia in proporzione a quella del cervello… nei pipistrelli. Se i testicoli dell’uomo hanno misure di circa 4-5 cm di lunghezza, negli animali questa è molto più varia e va dallo 0,02% allo 0,75% della massa corporea. Uno studio su 334 tipologie diverse di pipistrelli ha notato come le dimensioni dei testicoli siano più grandi quando le femmine abbiano un comportamento più promiscuo, ma a testicoli più grandi corrisponde una minore percentuale di cervello. Al contrario, questi saranno più piccoli nel caso di femmine monogame.
  6. Un’espressione gergale molto comune è dire “maschi senza palle”. Ma esistevano davvero uomini senza testicoli, gli eunuchi. Questi di solito venivano usati presso culture antiche, come i Greci e i Romani, come guardiani degli harem, spie o uomini di fiducia. Durante il 18° secolo molti giovinetti venivano castrati per mantenerne inalterata la voce da soprano. Ma come si diventava eunuchi? Le tecniche usate erano principalmente due e venivano praticate quando i soggetti erano ancora bambini. Nel primo caso, si eliminavano tutti gli organi sessuali, ma questa tecnica era la più pericolosa a causa l’alto rischio legato all’insorgenza di infezioni, infatti ben la metà dei soggetti moriva entro poche settimane. La seconda tecnica consisteva nello stritolare o nell’asportare i testicoli. Questo impediva la possibilità di procreare, ma non danneggiava il sistema urinario esterno.
  7. È noto a tutti quanto i testicoli siano ricettivi al dolore. Un calcio sui gioielli di famiglia fa gridare dal dolore un uomo a causa del numero elevatissimo di terminazioni nervose che li raggiunge. Inoltre, lo strato di pelle che le ricopre è così sottile, il che le rende ancora più suscettibili al dolore.
  8. Bartolomeo Colleoni era chiamato l’uomo con tre palle. Ma perché? Questo condottiero bergamasco del 15° secolo aveva raffigurate sul suo stemma 3 testicoli e si gettava in battaglia al grido di “coglia, coglia”. Ma davvero questo individuo aveva tre testicoli? È probabile che si trattasse di una cisti perineale, causata dalle lunghe cavalcate. I ripetuti traumi nella zona che si trova tra l’ano ed i genitali, nota come perineo, portano infatti alla morte delle cellule che entrano a far parte del tessuto creando una sorta di cisti, che alla vista può presentarsi come un terzo testicolo. Queste cisti, in epoca moderna, si riscontrano, anche se raramente, tra i ciclisti.
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Scritto da Simona Fenzi | Blogger

La scrittura mi ha sempre accompagnata durante ogni fase della mia vita, prima per imparare adesso per diffondere un messaggio. Su Pazienti.it cerco di trasmettere come possiamo prenderci cura di noi ogni giorno, seguendo la regola che volersi bene aiuta a vivere meglio.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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