Thessy Kouzoukas ha 27 anni e, alcuni giorni giorni fa, ha deciso di pubblicare sui social network due foto del suo corpo nudo, per mostrare gli effetti evidenti dell’endometriosi sul suo fisico e, quindi, su quello di tutte quelle donne che soffrono di questa dolorosa malattia. Vediamo insieme qual è la sua storia.
La storia di Thessy Kouzoukas: convivere con la malattia
Thessy si è sempre vergognata di mostrarsi nuda in pubblico. Questa volta, però, ha deciso di farlo, con un unico obiettivo: attirare l’attenzione pubblica su questa problematica, assai diffusa tra l’universo femminile, nonostante esista un forte imbarazzo nell’ammetterlo.
Secondo la giovane donna, infatti, discutere dei problemi legati all’apparato riproduttivo femminile è ancora un tabù: mostrare queste foto, dunque, potrebbe aiutare a debellare quella ritrosia che coinvolge le donne che soffrono di simili problemi fisici.
“Da piccola” – racconta Thessy all’Independent – “quando provavo a spiegare a scuola dolori che sentivo quotidianamente, venivo subito etichettata come una studentessa pigra. Non era così. Cercavo soltanto di trovare sollievo al mio lancinante dolore addominale”.
Nessuno, infatti – sostiene la donna – spiega quale sia la soglia del dolore che le donne devono sopportare durante le mestruazioni prima di poter considerare la sofferenza causata dall’endometriosi un campanello di allarme per una patologia ben più grave. Una donna su dieci ne soffre, ma troppo spesso non se ne parla.
Cos’è l’endometriosi
Seppur benigna, l’endometriosi rappresenta un problema molto diffuso tra la popolazione femminile, andando ad interessare una percentuale che si aggira tra il 10 e il 20% delle donne in età fertile: ciò significa che sono circa 180 milioni le donne che soffrono di questa patologia e, solo all’interno dell’Unione Europa, le cifre arrivano a sfiorare i 15 milioni.
In particolare, con il termine “endometriosi” si intende la presenza di tessuto endometriale – posto normalmente entro la cavità uterine – in sedi del tutto “anomale”, ossia diverse da quella fisiologica. Tra le tante, l’endometriosi più frequente è quella ovarica, che porta alla formazione di cisti di dimensioni variabili, contenenti sangue mestruale prodotto dalle cellule endometriali, che si comportano come fossero nella loro sede naturale, ovvero nell’utero.
Capita che l’endometriosi possa essere priva di sintomi. Ma, purtroppo, non è questa la regola generale. Spesso, infatti, i sintomi dell’endometriosi possono diventare molto invalidanti, come nel caso della giovane Thessy.
Le parti di tessuto anomalo, infatti, sanguinano come se si trovassero all’interno dell’utero, portando così ad infiammazioni e sofferenza. Solo le più fortunate accusano dolori esclusivamente durante il periodo del ciclo mestruale.
Spesso infatti si avverte dolore durante e dopo un rapporto sessuale e non è rara la possibilità di sciatalgie e di affaticamento cronico. Sono anche usali i dolori intestinali, vescicali, polmonari e muscolari, con periodi di stitichezza alternati a diarrea. Anche il rigonfiamento dello stomaco è un sintomo della malattia, come mostrano le immagini diffuse da Thessy. L’endometriosi può addirittura rendere difficile e doloroso anche il solo camminare. E in tantissimi casi, gli effetti invalidanti agiscono potentemente anche sui diversi aspetti della vita privata, sociale, lavorativa, con ripercussioni psicologiche molto significative.
Molto spesso, però, l’endometriosi non viene diagnosticata o, al più, viene riconosciuta con ritardo che, in media, è di 7 anni dalla comparsa dei primi sintomi. Per la metà delle donne, inoltre, serve incontrare una media di cinque ginecologi prima di ottenere una diagnosi certa. In ogni caso, di questa malattia non si conoscono le cause, non esistono cure definitive e non esistono percorsi medici di prevenzione.
Che il coraggio di Thessy possa essere di esempio.