I dolori o crampi al basso ventre sono spesso difficili da interpretare, poiché potrebbero essere dovuti a diverse condizioni e non avere niente a che fare con l'apparato riproduttivo femminile.
Il dolore addominale, relativo alla parte alta del tronco, e il dolore pelvico, che riguarda invece la parte inferiore, rappresentano due segnali diversi di quella che potrebbe essere un’eventuale patologia, ma non è sempre così semplice comprendere quale sia l’esatta localizzazione di ciò che si sta provando.
Questi dolori si manifestano, infatti, accompagnati anche da altri sintomi come nausea, spossatezza, sbalzi d’umore, dolori muscolo-scheletrici e mal di testa che spesso possono confondere l’identificazione del malessere.
Dolori da ciclo senza flusso mestruale: non solo gravidanza
I dolori mestruali (dismenorrea) possono essere di varia entità e, sebbene siano parte della fase mestruale, non devono essere sottovalutati se arrivano a condizionare la quotidianità della donna in maniera severa.
Per comodità vengono definiti "dolori da ciclo", ma in realtà bisogna sempre tenere a mente che il ciclo mestruale è il periodo che va dal primo giorno della mestruazione al primo di quella successiva, mentre il flusso mestruale è l'insieme dei giorni del mese in cui appaiono le perdite ematiche.
I dolori pelvici senza la comparsa delle classiche perdite dovute alle mestruazioni vengono solitamente collegati all’eventuale inizio di una gravidanza.
Infatti, nella prima fase, le donne spesso soffrono di questo tipo di dolori, che possono essere sia acuti (crampiformi), sia a intermittenza.
A volte è presente anche una combinazione delle due tipologie, ma, in ogni caso, se limitati nel tempo non sono motivo di preoccupazione per il ginecologo curante, poiché sono dovuti ai naturali processi di tensione di ossa e legamenti che si attuano per prepararsi ad accogliere il feto.
In caso di dolore persistente e anomalo, però, è sempre raccomandabile rivolgersi a uno specialista per un consulto medico approfondito.
Vediamo di seguito alcune ipotesi di diagnosi alternative alla gravidanza che potrebbero essere associate a questa sintomatologia.
Dolore da ciclo senza mestruazioni: alcune patologie
Patologie dell’addome
Il dolore pelvico non è sintomo solo di un disturbo in ambito ginecologico, ma potrebbe essere collegato ad alcune patologie dell’apparato digerente.
Come già anticipato, infatti, il dolore nella zona dell’addome e in quella pelvica non è semplice da distinguere.
Tra quelle più comuni vi sono:
• appendicite: il dolore si concentra all’altezza dell’ombelico e nella parte superiore dell’addome con un’eventuale localizzazione a destra e altri sintomi correlati, tra cui nausea, diarrea e gonfiore;
• sindrome del colon irritabile (IBS): una patologia multifattoriale che porta ad avere forti crampi (coliche intestinali) e conseguente gonfiore addominale, necessità di evacuazione a volte difficoltosa con diarrea e/o stipsi;
• blocco intestinale: l’occlusione provoca un blocco del progredire del contenuto intestinale da espellere causando dolore addominale crampiforme, sensazione di nausea e vomito, gonfiore e perdita dell’appetito.
Premenopausa
La premenopausa (o perimenopausa) è un periodo di transizione verso l’effettiva menopausa e può manifestarsi nelle donne tra i 40 e i 50 anni, circa una decina di anni prima rispetto al canonico periodo di inizio.
Quest’anticipazione della fisiologica condizione che una donna affronta normalmente dai 50 anni in poi ha diverse ripercussioni su quella che sarà l’età matura e si manifesta con diversi sintomi, come:
• sonno irregolare;
• instabilità dell’umore;
• calo della libido;
• secchezza vaginale;
• difficoltà nel ricordare e nel concentrarsi;
• stanchezza generalizzata con eventualmente dolori muscolo-scheletrici.
Un altro importante sintomo, però, è, per l’appunto, il dolore pelvico, che può peggiorare rispetto alla normalità che la donna ha sempre vissuto, arrivando a comparire anche nella fase di ovulazione o anovulazione (ovulazione senza espulsione di ovuli).
Questo malessere è spesso associato a un’alterazione del ciclo mestruale, il quale appare dapprima irregolare, con un ritardo delle mestruazioni, per poi arrivare allo stato di amenorrea (la totale assenza di mestruazioni), poiché la fase di ovulazione non riesce ad essere completa, il livello di progesterone si abbassa e quello di estrogeni diventa altalenante.
Complicazioni ginecologiche
Una delle naturali condizioni del ciclo mestruale che potrebbe essere associata al dolore pelvico è quella legata alla sindrome premestruale.
Molte donne, infatti, spesso anche in concomitanza all'assunzione di contraccettivi orali, sperimentano maggiori dolori in questa fase del ciclo piuttosto che nel momento delle perdite di sangue.
Il dolore provato non è solo legato alla zona pelvica, ma anche ad altre zone del corpo e alla sfera psichica.
Si sperimentano, infatti:
• sensazione di depressione;
• nervosismo;
• gonfiore addominale;
• dolore al seno e ai capezzoli;
• affaticamento fisico;
• spossatezza generale.
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Vi sono, inoltre, diverse patologie ginecologiche che spesso, soprattutto negli anni passati, sono state sottovalutate dagli specialisti poiché ancora non vi erano a disposizione sufficiente letteratura scientifica, ricerche e casi clinici da cui poter imparare a riconoscerle e curarle, come:
• endometriosi: una patologia cronica benigna ancora molto difficile da diagnosticare, poiché non è semplice avere una visione ravvicinata del tessuto endometriale. Porta con sé diversi sintomi collaterali, come il dolore sia addominale che pelvico, dolore durante i rapporti sessuali (dispareunia), dolore/bruciore vulvare (vulvodinia) e disturbi intestinali;
• tumori benigni (fibromi o miomi): diagnosticabili tramite ecografia pelvica, si tratta di neoformazioni, che si producono a partire dal tessuto muscolare uterino, che causano dolore pelvico durante le mestruazione e anche durante il resto del ciclo mestruale;
• cisti ovariche: formazioni tendenzialmente benigne a ridosso delle ovaie che possono rimanere di dimensione invariata o ingrandirsi e che in alcuni casi provocano un intenso dolore pelvico durante le mestruazioni.
Perdite
In concomitanza con i dolori mestruali forti senza ciclo si potrebbero riscontrare anche alcune perdite di varia natura.
Per esempio:
• spotting: piccole perdite di sangue così denominate perché compaiono sotto forma di macchioline più scure di quelle mestruali. Questo fenomeno desta preoccupazione proprio perché si verifica nei periodi intermestruali, in cui le perdite ematiche non dovrebbero esserci. In presenza di dolore, in caso aumentasse di intensità o si verificasse anche dopo i rapporti sessuali dovrebbe essere indagato in maniera approfondita dal ginecologo di riferimento;
• ovulazione: si tratta del momento di massima fertilità della donna che, in un ciclo regolare, si colloca circa 14 giorni prima dell’arrivo delle successive mestruazioni. È un periodo in cui si possono verificare alcune perdite bianche più o meno abbondanti e che può comportare dolori premestruali con tensione addominale, dolore all'altezza delle ovaie, gonfiore della pancia, eventuale presenza di spotting. Spesso le donne che presentano disturbi legati all’ovulazione possono avere problemi tiroidei o la sindrome dell’ovaio policistico;
• cistite/candidosi: quando si hanno dolori pelvici simili a quelli da ciclo ma senza mestruazioni e delle perdite anomale, potrebbe essere in corso un'infezione batterica del tratto urinario (cistite) oppure un'infezione fungina delle mucose vaginali (candidosi).