Sei un “fumatore elettronico” e pensi di esserti lasciato alle spalle i rischi del fumo di sigaretta? Ahimè, non è così.
Uno studio svolto su cavie da laboratorio ha dimostrato che il vapore prodotto dalle e-cigarette può compromettere il sistema immunitario nei polmoni, rendendoli più vulnerabili a infezioni, come la polmonite e l’influenza. Le sigarette elettroniche, inoltre, pare che generino alcuni pericolosi “radicali liberi” che si trovano nelle sigarette di tabacco tradizionali.
“I nostri risultati suggeriscono che le e-cigarette non sono neutrali in termini di effetti sui polmoni“, dice l’autore dello studio Shyam Biswal, professore di scienze della salute ambientale presso la Johns Hopkins University Bloomberg School of Public Health. “Abbiamo osservato che aumentano la suscettibilità alle infezioni respiratorie. Questo ci porta a fare un ulteriore studio sui soggetti sensibili, come i pazienti affetti da BPCO, che sono passati dalle sigarette tradizionali alle e-cigarette“.
Il dato preoccupante è che l’abitudine di concedersi qualche “tiro” con le sigarette elettroniche sembra prendere sempre più piede, coinvolgendo anche fasce d’età molto giovani, come gli adolescenti. Nello studio, pubblicato online sulla rivista PLoS ONE, Biswal e il suo team hanno esposto i topi al vapore delle e-cigarette per due settimane. Altri topi di laboratorio sono invece stati esposti solo all’aria normale. I ricercatori hanno poi diviso ogni gruppo di cavie in tre sottogruppi. Uno ha ricevuto gocce nasali contenenti Streptococcus pneumoniae, batterio responsabile di polmonite e sinusite. Una secondo gruppo, gocce nasali infettate con il virus dell’influenza A. Il terzo sottogruppo non ha ricevuto nessuno dei due.
Svelati i rischi
I topi esposti al vapore di e-cigarette hanno presentato una maggiore probabilità di sviluppare risposte immunitarie compromesse, sia per il virus che per i batteri. “Il vapore da solo ha prodotto effetti lievi sui polmoni, tra cui una infiammazione“, spiega Thomas Sussan, autore principale e assistente ricercatore nel dipartimento di scienze della salute ambientale. “Tuttavia, quando tale esposizione è stata seguita da una infezione batterica o virale, gli effetti nocivi dell’esposizione alle e-cigarette sono diventati ancora più gravi“.
I ricercatori ritengono che il loro studio, pensato per essere il primo a esaminare la risposta animale all’inalazione delle e-cigarette, servirà da modello per un lavoro futuro. Fin dalla loro introduzione negli Stati Uniti, nel 2007, le e-cigarette sono state oggetto di discussioni e dubbi. Le precedenti analisi sui vapori delle sigarette elettroniche hanno identificato alcune sostanze chimiche che potrebbero essere tossiche o cancerogene, tra cui il particolato, la formaldeide, e composti organici volatili. Questo vapore contiene anche “radicali liberi”, ovvero tossine già note presenti nel fumo di sigaretta e nell’inquinamento atmosferico. I radicali liberi possono danneggiare il DNA e altre molecole, sino a uccidere le cellule. Anche se il vapore delle e-cigarette contiene molti meno radicali liberi che il fumo di sigaretta, l’1 per cento suggerisce potenziali rischi per la salute che meritano un ulteriore studio, dicono i ricercatori.
La scorsa primavera, la Food and Drug Administration ha annunciato che regolerà il consumo delle e-cigarette, che, secondo le proiezioni, potrebbero superare le vendite delle sigarette, nel prossimo decennio. A dire dei Centri statunitensi per il controllo e la prevenzione delle malattie, infatti, più di un quarto di milione di adolescenti ne fanno uso.