La maggior parte delle persone ha sofferto di reflusso gastrico almeno una volta nella vita. Questo problema, sebbene molto comune, non dovrebbe mai essere sottovalutato, soprattutto negli anziani. Secondo uno studio recente, infatti, le conseguenze potrebbero essere piuttosto gravi. Vediamo perché.
Cosa provoca il reflusso gastrico e neoplasie: quel legame con le neoplasie
Un nuovo studio portato avanti dal dr. Edward D. McCoul della facoltà di medicina dell’Università di Tulane a New Orleans e pubblicato sulla rivista JAMA Otolaryngology, rivela come il reflusso gastrico sia un fattore di rischio per lo sviluppo di cancro al collo e alla testa, in particolare nelle persone anziane.
In particolare, le varie tipologie di cancro che interessano il tratto aerodigestivo superiore sono:
- Tumore alla laringe
- Tumore alle tonsille
- Tumore ai seni paranasali
Varie sono le cause che determinano la comparsa di questo tipo di neoplasia, tra cui il consumo di bevande alcoliche e tabacco, le infezioni virali e le infiammazioni croniche delle vie respiratorie superiori. Allo stesso modo, questo nuovo studio ha evidenziato come il reflusso gastroesofageo possa rappresentare un uguale fattore di rischio.
Come sempre, questa evidenza presenta delle limitazioni e necessita di ulteriori approfondimenti. I risultati della ricerca, ad esempio, non tengono conto dell’uso da parte dei pazienti di alcol e tabacco, responsabili dei tumori al tratto respiratorio superiore. Infine, non è ancora stata identificata una relazione causale tra questi tumori e il reflusso. Nonostante ciò, saper individuare i sintomi del reflusso gastroesofageo risulta particolarmente importante, per limitare i danni che questo può comportare.
Sintomi e cause del reflusso gastroesofageo
I sintomi più comuni di questo disturbo sono:
- Bruciore allo stomaco, anche conosciuto col nome di indigestione acida, è caratterizzato da una sensazione di bruciore, appunto, e fastidio localizzato all’altezza dello stomaco, del petto e dell’addome .
- Rigurgito, con la risalita degli acidi dello stomaco nella gola e nella bocca, lasciando un gusto amaro e acre; è possibile sperimentare anche vomito.
- Dispepsia, cioè difficoltà nella digestione che può anche causare nausea o vomito dopo aver mangiato, dolore addominale ed eruttazione.
I sintomi del reflusso possono rappresentare un chiaro segnale del fatto che vi sia in corso un’infiammazione all’esofago.
Sebbene non sia una condizione pericolosa, è bene non sottovalutarla e rivolgersi al proprio medico, che saprà indicare farmaci o un cambio dello stile di vita per tenere sotto controllo e, infine, eliminare il problema.
Ricordiamo, inoltre, che i sintomi del reflusso compaiono spesso nelle seguenti occasioni:
- Dopo aver mangiato molto
- Quando ci si piega in avanti o si solleva un oggetto
- Quando si è sdraiati, in particolar modo in posizione supina
Le persone che soffrono spesso di reflusso gastroesofageo, ne sperimentano i sintomi in particolare durante la notte, quando i fastidi sono maggiori. In ogni caso, la virulenza del dolore non è proporzionale alla gravità della lesione all’esofago. Attenzione, quindi. Più dolore non significa obbligatoriamente una un danno maggiore.
È bene infine sottolineare che una delle cause più comuni di questa patologia è la presenza nello stomaco dell’ernia iatale collocata tra il diaframma e lo stomaco. In questo scenario, gli acidi che si trovano nello stomaco riescono a raggiungere indisturbati l’esofago a causa della presenza dell’ernia. Un’altra causa comune è rappresentata dal ristagno prolungato del cibo nello stomaco.
Insomma, se soffri di reflusso gastroesofageo, non sottovalutare questa condizione e rivolgiti al tuo medico di famiglia. Anche questo disturbo potrebbe essere un fattore di rischio per condizioni più gravi. Prevenire, insomma, è meglio che curare!