Una innovativa tecnica terapeutica per la cura del cordoma, raro tipo di tumore, è stata messa in atto presso l’Ospedale Pediatrico Bambino Gesù su una piccola paziente di 9 anni. Il trattamento, detto protonterapia, è una forma di radioterapia che sfrutta l’azione dei fasci di protoni, e non più fotoni, in maniera più efficace e meno dannosa.
La terapia
La terapia con protoni è impiegata solo da 48 centri nel mondo e colpisce il tumore con fasci di particelle subatomiche (protoni) emessi da un acceleratore. Pare che il trattamento abbia la stessa validità della radioterapia classica, ma con effetti collaterali molto meno gravi.
Il caso
La piccola paziente sottoposta alla cura ha subito prima l’asportazione di una parte del tumore che aveva alla base del cranio. Il professor Franco Locatelli, responsabile dell’Oncologia pediatrica del Bambino Gesù, ha poi deciso di eseguire su di lei la protonterapia per un periodo di 2 mesi.
“Si tratta di una tecnica che, soprattutto nei bambini, comporta meno effetti collaterali a lungo termine, poiché permette di risparmiare quanto più possibile i tessuti sani che non sono stati colpiti dal tumore, afferma la dottoressa Angela Mastronuzzi, neuro-oncologa pediatra.
Ma la terapia è risolutiva?
Purtroppo, da sola questo tipo di cura non è risolutiva, ma può rappresentare un anello importante della catena terapeutica. “Tale approccio potrà nel prossimo futuro far rientrare nella casistica italiana i pazienti che attualmente vengono inviati in altri centri di protonterapia nel mondo per un approccio innovativo e sempre più usato che potrà permettere effettivi vantaggi soprattutto in termini di risparmio dei tessuti sani nel trattamento dei piccoli pazienti”, ricordano gli esperti.