Qual è la verità (tutta la verità) sulla rinocongiuntivite allergica? Chi ne soffre fa i conti – ogni anno – con occhi che lacrimano, naso che cola e prurito. Importante è, dunque, scoprire il modo più corretto per approcciarsi al disturbo e combatterlo.
Ecco alcuni validi consigli.
La congiuntivite allergica è comune solo in primavera – FALSO!
Esistono, infatti, due tipi differenti di congiuntivite allergica: una stagionale e l’altra – ahimè – perenne!
La forma stagionale è originata da pollini e durante la primavera la fioritura non aiuta, certamente. I pollini, però, si trovano nell’aria in concentrazioni differenti per tutto l’anno, quindi pensare solo alla primavera è sbagliato.
La forma perenne è scatenata da allergeni, come gli acari della polvere o i peli di animali sempre presenti.
Rinocongiuntivite: attenzione all’asma – VERO!
Già, prestare attenzione in questi casi è meglio. Esiste, infatti, una forte correlazione tra vie aeree superiori e inferiori; l’infiammazione di un’area peggiora anche lo stato dell’altra e, in alcuni casi, l’asma può rappresentare un rischio reale.
La terapia prevede l’impiego di colliri – FALSO!
La prima forma di terapia consiste nell’evitare e tenere lontani gli allergeni. Al via, quindi, con l’acquisto di coprimaterassi e copricuscini antiacaro ecc. ecc. Antistaminici (orali o topici) e corticosteroidi topici nasali permettono solo il controllo e la gestione dei sintomi.
L’immunoterapia specifica (ITS) è valida nelle rinocongiuntiviti allergiche – VERO!
L’immunoterapia specifica è la migliore scelta terapeutica in grado di “modificare la storia naturale della patologia“.
In cosa consiste? Nella somministrazione per via sottocutanea o sublinguale di dosi crescenti di allergene, sensibilizzando così il paziente.
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