Ancora una volta, gli scienziati hanno ipotizzato che il morbo di Alzheimer possa essere una malattia infettiva, affermando che potrebbe essere trasmesso attraverso alcune procedure mediche e gli interventi chirurgici. Anche se questa possibilità è puramente teorica, le “prove circostanziali per la trasmissione sono in crescita”, affermano i ricercatori svizzeri e austriaci.
Come è possibile?
Lo studio che stanno effettuando si concentra su pazienti con malattia di Creutzfeldt-Jakob, che anni prima della loro morte avevano subito degli innesti chirurgici alla dura madre, la membrana che ricopre il cervello e il midollo spinale. Durante le autopsie, i ricercatori hanno scoperto la proteina amiloide-β, il segno distintivo del morbo di Alzheimer, nella materia grigia e nel sangue del loro cervello. I risultati sono considerati insoliti in pazienti così giovani (di età compresa tra i 28 e i 63 anni), soprattutto perché nessuno di loro aveva una storia familiare di insorgenza di demenza precoce.
Gli scienziati hanno deciso quindi di effettuare altre autopsie su 21 pazienti che sono morti per la malattia di Creutzfeldt-Jakob in età simile ma che al contrario non avevano ricevuto innesti chirurgici. Nessuno di questi 21 casi di confronto è risultato avere i segni patologici associati al morbo di Alzheimer.
Sulla base di questo risultato, i ricercatori dicono che è “plausibile” che il morbo di Alzheimer possa essere provocato da piccole quantità di proteina amiloide-β che sono state trasferite dagli innesti e trapiantate nei tessuti dei pazienti.
“Tuttavia, le spiegazioni alternative sono possibili“, ha scritto il team nell’articolo pubblicato. Nonostante questa precisazione, la loro ricerca fa eco a un precedente studio del University College di Londra, pubblicato lo scorso settembre.
Nello studio, gli scienziati del University College hanno teorizzato che le proteine causa dell’Alzheimer si fossero diffuse attraverso un trattamento ormonale preparato con parti di cadaveri. I ricercatori hanno condotto delle autopsie, compresa la vasta campionatura di tessuti cerebrali, su otto pazienti con la malattia di Creutzfeldt-Jakob.
Mentre tutti i cervelli hanno rivelato i segni della malattia di Creutzfeldt-Jakob, sei di questi presentavano la proteina amiloide-β, associata al morbo di Alzheimer. Al momento della morte, questi pazienti erano di età compresa tra i 36 e i 51 anni. Anche questi pazienti erano insolitamente giovani per presentare i primi segni della malattia.
Analizzando i dati, gli scienziati britannici hanno ipotizzato che il morbo di Alzheimer possa essere trasmissibile in modo simile al morbo di Creutzfeldt-Jakob. Le proteine che si trovano nel cervello dei malati di Alzheimer potrebbero essere diffuse a terzi per mezzo di strumenti chirurgici contaminati, perché le proteine sono in grado di sopravvivere alla sterilizzazione con la formaldeide.
Gli scienziati avvertono però che i loro risultati sono ipotetici e la ricerca deve compiere ancora numerosi studi e ricerche per trovare una risposta definitiva.