Mississippi: pompiere riceve, tramite un trapianto, il volto di un uomo di Brooklyn

Stefania Virginio

Ultimo aggiornamento – 18 Novembre, 2015

Un vigile del fuoco volontario, gravemente ustionato in un incendio accorso nel 2001, ha ricevuto il più grande trapianto di faccia mai avvenuto, operazione che va dal cranio a gran parte del collo. Tutto questo è avvenuto in un ospedale di New York.

Un caso unico

L’intervento ha avuto luogo nel mese di agosto, presso il centro medico di NYU Langone. Il paziente, 41 anni, di nome Patrick Hardison, è ancora nel reparto di fisioterapia dell’ospedale, ma ha intenzione di tornare a casa, a Senatobia, in Mississippi, in tempo per festeggiare il Ringraziamento.

L’intervento ha aperto per lui la strada per recuperare una vista normale, e in un’intervista la scorsa settimana, ha detto che tutto ciò gli permetterà di realizzare uno dei suoi obiettivi principali: “Voglio ricominciare a guidare“.

Dopo il primo trapianto di faccia, avvenuto in Francia nel 2005, ne sono stati effettuati più di due dozzine in tutto il mondo. Il dottor Eduardo Rodriguez, che ha guidato il team chirurgico che ha fatto il trapianto ad Hardison, e che recentemente ha scritto una ricerca a riguardo, ha dichiarato che quella di Hardison è di gran lunga la più estesa operazione eseguita con successo, soprattutto in termini di quantità di tessuto trasferito.

I dettagli dell’intervento: un trapianto di faccia unico nel suo genere

Il trapianto si estende dalla parte superiore della testa, sopra il cranio di Hardison, fino alle clavicole davanti; nella parte posteriore, è così estesa da far si che solo una piccola chiazza di capelli originali di Hardison rimanga, infatti il suo colore naturale di capelli, biondo scuro, cresce già sul suo nuovo cuoio capelluto. Il trapianto ha riguardato anche entrambe le orecchie.

L’intervento chirurgico è iniziato il 14 agosto ed è durato 26 ore. Ha lasciato cicatrici sul nuovo volto di Hardison, perché la “cucitura” del tessuto trapiantato corre lungo tutta la parte posteriore del cranio.

Il donatore è un artista di New York di 26 anni, era anche un ciclista competitivo e si chiamava David P. Rodebaugh. E’ morto dopo aver riportato gravi ferite in seguito a un incidente, mentre correva in bicicletta, in una strada di Brooklyn.

Hardison si era ustionato il 5 settembre del 2001, in Senatobia, nel Nord-Ovest del Mississippi. All’epoca aveva 27 anni, era padre di tre figli, e lavorava da sette anni come vigile del fuoco volontario; durante l’incidente, stava entrando in una casa in fiamme per salvare una donna. Il tetto è crollato, procurandogli ustioni di terzo grado alla testa, al collo e alla parte superiore del tronco.

Ha trascorso circa due mesi nel centro ustioni di Memphis, in Tennessee. I medici, inizialmente, hanno utilizzato uno strato di pelle ricavato dalle sue gambe, per coprire la sua testa ferita, ma lui aveva perso anche le orecchie, le labbra, la maggior parte del naso e praticamente tutto il tessuto delle palpebre.

Dal momento che non era più in grado di battere le palpebre, i medici hanno utilizzati degli innesti di pelle per rinforzare ciò che era rimasto di esse e le hanno quasi cucite tra loro, proprio per proteggere gli occhi. Questa operazione gli ha lasciato la visione solo attraverso un piccolo foro.

Ero quasi completamente cieco“, ha ricordato. “Ho potuto vedere solo un po’“.

Il suo viso era “una cicatrice enorme“, ha detto Rodriguez. Hardison si è comunque recato a vedere partite di baseball e ha fatto altre cose, anche se le persone lo guardavano malamente. Diceva scherzosamente ai bambini curiosi che aveva combattuto contro un orso. Eppure, ha dichiarato, la vita era veramente dura. Ha sopportato ben 71 interventi chirurgici.

Un giorno, un amico che frequentava la sua stessa chiesa, scrisse di lui a Rodriguez. Il medico disse che avrebbe cercato di aiutarlo, e nel agosto del 2014, Hardison venne messo in lista d’attesa.

Eravamo alla ricerca del donatore ideale, qualcuno che avesse le sue caratteristiche biologiche, al fine di minimizzare il rischio di rigetto del nuovo tessuto da parte del suo corpo”, ha dichiarato il dottore; cercavano anche qualcuno che avesse la pelle e il colore dei capelli simili ai suoi.

Un anno dopo, Rodebaugh è stato identificato come un potenziale donatore dal LiveOnNY, l’organizzazione no-profit che si occupa di trapianto di organi e tessuti nella zona di New York City. Nato a Columbus, Ohio, aveva firmato al fine di donare i propri organi. Sua madre ha dato il permesso di usare il suo volto, aggiungendo che Rodebaugh avrebbe sempre voluto essere un vigile del fuoco.

L’ospedale ha pagato per l’operazione di trapianto, che comprendeva il fissaggio di quattro segmenti ossei al cranio di Hardison, come delle ancore, per evitare che il volto decadesse.

Ora, a tre mesi dall’intervento, anche se la parte inferiore del suo viso rimane gonfia, Rodriguez ha assicurato che andrà via in pochi mesi. Con le sue nuove palpebre e un ulteriore intervento chirurgico, ci si aspetta di ritrovare un campo visivo normale, per la prima volta, dopo oltre un decennio. Dovrà continuare ad assumere farmaci per evitare che il suo corpo rigetti il trapianto.

Alla fine, “un osservatore casuale non noterà niente di strano nel nuovo volto di Hardison, che fonde i lineamenti del suo volto originale con quelli del donatore”, ha detto Rodriguez.

Hardison ha detto che il suo nuovo volto ha già fatto la differenza; quando va fuori la gente non lo guarda più in malo modo.

Ero abituato a sentirmi fissato, ma ora io sono solo un ragazzo nella media“, ha detto.

Gli è stato raccomandato di non tornare a fare il vigile del fuoco, ma lui ha altri progetti: tenere dei corsi  motivazionali o qualcosa di simile, magari ai i veterani feriti.

Il suo messaggio? “La speranza non muore mai“.

Stefania Virginio
Scritto da Stefania Virginio

Sono Stefania e sono una friulana doc! Da quando mi hanno dato in mano la prima matita alle elementari non ho mai smesso di scrivere, e nemmeno di leggere tutto quello che mi passa sotto gli occhi.

a cura di Dr.ssa Elisabetta Ciccolella
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